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La cuoca del Presidente (2012)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 15 mar 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 2 ott 2023


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La cuoca del Presidente

(Les Saveurs du Palais) Francia 2012 commedia 1h35'


Regia: Christian Vincent

Soggetto: Danièle Mazet-Delpeuch (romanzo)

Sceneggiatura: Étienne Comar, Christian Vincent

Fotografia: Laurent Dailland

Montaggio: Monica Coleman

Musiche: Gabriel Yared

Scenografia: Patrick Durand

Costumi: Fabienne Katany


Catherine Frot: Hortense Laborie

Jean d'Ormesson: il Presidente

Hippolyte Girardot: David Azoulay

Arthur Dupont: Nicolas Bauvois

Jean-Marc Roulot: Jean-Marc Luchet

Arly Jover: Mary

Brice Fournier: Pascal Lepiq

Joe Sheridan: John


TRAMA: Hortense Laborie, chef di punta del Perigord, si stupisce quando il presidente della Repubblica francese in persona la sceglie come sua cuoca personale, nominandola responsabile della preparazione di tutti i suoi pranzi all'Eliseo. Nonostante l'invidia e la gelosia degli altri membri dello staff della cucina, Hortense riesce sin da subito a imporsi tra i fornelli grazie al suo carattere indomito e la semplicità dei suoi piatti seduce il palato del presidente più del previsto tanto che tra le stanze del potere la sua presenza comincia a generare qualche sospetto di troppo.


Voto 6,5

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Ispirato alla vera storia di Danièle Mazet-Delpeuch, unica donna mai entrata - in qualità di responsabile dei pasti privati di François Mitterrand - nelle riservatissime cucine del Faubourg Saint Honoré, questo è l'ennesimo di una lunga lista di film dedicati al cibo e alla cucina. Il cinema, sappiamo bene, se n’è sempre occupato e non solo esponendo racconti che hanno l’obiettivo di intrattenere il pubblico sui fornelli come hobby oppure a proposito di peccati di gola o addirittura come strumento di satira sociale come fece Marco Ferreri, ma anche come arte e cultura. Cioè nella massima espressione.

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Un altro aspetto del cinema culinario non secondario (e chissà quanti se ne potrebbero scoprire ancora) è quando assume i connotati lussuriosi, quando si vuol cioè soddisfare non un bisogno primario come la fame ma il percorso a livello puramente gustativo. Insomma, il cinema, siccome indaga sul comportamento dell’uomo in ogni sua attività sociale, indugia volentieri quando il cibo diventa uno dei principali piaceri dell'essere umano. Proviamo, per esempio, ad immaginare come si nutra un capo di stato di una nazione importante.

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La donna in questione, interpretata da Catherine Frot, fu la cuoca personale del presidente della Repubblica francese dal 1988 al 1990 e questo film racconta anche delle tante attività di cui si occupava prima e dopo, dato che la vera vita di Mazet-Delpeuch fu contraddistinta da impegni e disimpegni, da decisioni e rinunce, spesso nati da un colpo di testa e scelte istintive. Basterebbe scorrere l’elenco delle sue molteplici occupazioni nella vita reale. Si racconta infatti che lei, contadina, lasciò il suo lavoro e il marito per dedicarsi alla gastronomia e fu tra le prime persone a organizzare dei week end alla scoperta del foie gras e del tartufo della sua regione, l’Île-de-France, agli inizi degli anni Settanta.

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Dopo essere stata negli Stati Uniti, dove iniziò anche il suo lavoro di insegnante di cucina, la Mazet-Delpeuch, qui sotto le spoglie del personaggio di Hortense Laborie, ebbe quell’esperienza all'Eliseo di cui tratta il film di Christian Vincent (La corte, 2015), dopo di che fece seguire il lavoro in una base scientifica in Antartide (incredibile ma vero!) e un progetto sulla carta ambizioso e folle: coltivare il tartufo in Nuova Zelanda. Una avventuriera!

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Bravissima come sempre la simpatica attrice protagonista Catherine Frot nei panni della cuoca. Il film, che non riesce a dare pienamente l’idea di tutte queste vicende dal vago sapore avventuroso, è comunque sorprendente, saporitamente piacevole, che va assolutamente guardato a stomaco pieno, altrimenti si corre il rischio di interrompere la visione per andare a dare uno sguardo al frigorifero!


Buon appetito!



 
 
 

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