La dolce vita (1960)
- michemar

- 28 set 2024
- Tempo di lettura: 3 min

La dolce vita
Italia Francia 1960 commedia 2h54'
Regia: Federico Fellini
Sceneggiatura: Federico Fellini, Ennio Flaiano, Tullio Pinelli, Brunello Rondi, Pier Paolo Pasolini (non accreditato)
Fotografia: Otello Martelli
Montaggio: Leo Catozzo
Musiche: Nino Rota
Scenografia: Piero Gherardi
Costumi: Piero Gherardi
Marcello Mastroianni: Marcello Rubini
Anita Ekberg: Sylvia
Anouk Aimée: Maddalena
Alain Cuny: Steiner
Yvonne Furneaux: Emma
Adriana Moneta: Ninni
Walter Santesso: paparazzo
Enzo Cerusico: paparazzo
Giulio Paradisi: paparazzo
Enzo Doria: paparazzo
Harriet White: Edna
Carlo Di Maggio: Scalise
Lex Barker: Robert, compagno di Sylvia
Renée Longarini: moglie di Steiner
Giuliana Lojodice: cameriera
Valeria Ciangottini: Paola
Annibale Ninchi: padre di Marcello
Magali Noël: Fanny, la ballerina
Laura Betti: Laura
TRAMA: Marcello, malgrado le proprie ambizioni di scrittore, si è adattato al ruolo di giornalista mondano. Conosce e frequenta così il mondo dorato che gravita attorno a via Veneto, ne assorbe la mentalità e ne copia i comportamenti. Anche la sua vita sentimentale è sregolata per le avventure occasionali che logorano il suo rapporto con Emma, la donna con cui vive. Nemmeno la tragedia dell'intellettuale Steiner lo scuote.
Voto 8,5

Dovendone scrivere oggi, a tanti anni di distanza, ma soprattutto dopo migliaia di recensioni autorevoli, libri, articoli, tavole rotonde, convegni anche di natura sociologica, cosa mai dovrebbe mai mettere su carta uno scribacchino come me? Nulla di nuovo e di più intelligente, di certo. Per cui faccio rispettosamente cento passi indietro e dico solo che per lo scrivente, il film racconta una crisi personale comparata a quella di una generazione, di un modo di vivere, di un’epoca. La crisi esistenziale, Federico Fellini la rappresenta come sempre con il suo Marcello Mastroianni alter ego, che lo impersona come fosse lui stesso.

E siccome l’introduzione spiega che non è per niente il caso di (pre)occuparmi di scrivere qualcosa, mi affido completamente alla penna saggia ed esperta di una delle migliori firme italiane: Emanuela Martini, che scriveva brevemente così del film. Mi scuso ancora, ma non mi azzardo. Leggiamo insieme.
“Fu il film scandalo che aprì gli anni ‘60. Fischi alla prima milanese, poi parte la crociata guidata da L’Osservatore Romano (gli articoli erano scritti, pare, da Oscar Luigi Scalfaro), che accomuna la Dc, i missini, gli ambienti alto-borghesi e nobiliari. Si invoca la censura dura. Ma La dolce vita vince la Palma d’oro al festival di Cannes e un Oscar per i costumi va a Piero Gherardi.
Magnifico affresco, amatissimo anche all’estero, persino in America, dove si diffonde la terminologia coniata dagli sceneggiatori: sui ristoranti si accendono insegne La Dolce Vita e Via Veneto e il termine paparazzo (il fotografo a caccia di divi), un neologismo, diventa universale. Alcune immagini si fissano per sempre nell’immaginario romano: la statua del Cristo che sorvola la città appesa all’elicottero, le prime, lugubri sfilate di nobiltà papalina, lo strip-tease scatenato che rimanda a quello di cronaca della ballerina Aike Nanà al Rugantino e, sopra tutte, la statuaria divinità Anita Ekberg, fasciata in un abito nero appeso al nulla, che si erge a braccia tese in mezzo alla fontana di Trevi. Tutto cucito dall’occhio malinconico e dall’intelligenza acuminata di un provinciale in città.”
Quando si dice che si sa essere concisi e scrivere benissimo. Questo ne è un esempio.
Riconoscimenti
Premio Oscar 1962
Migliori costumi
Candidatura migliore regia
Candidatura migliore sceneggiatura originale
Candidatura migliore scenografia
BAFTA Awards 1961
Candidatura miglior film
Festival di Cannes 1960
Palma d’oro
David di Donatello 1960
Migliore regia
Nastro d'argento 1961
Miglior attore protagonista a Marcello Mastroianni
Migliore scenografia
Miglior soggetto originale
Candidatura miglior regista
Candidatura miglior attore non protagonista a Annibale Ninchi
Candidatura miglior produttore
Candidatura migliore sceneggiatura
Candidatura miglior colonna sonora






















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