La felicità degli altri (2020)
- michemar

- 3 mag 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 mag 2023

La felicità degli altri
(Le bonheur des uns...) Francia/Belgio 2020 commedia 1h44’
Regia: Daniel Cohen
Sceneggiatura: Daniel Cohen
Fotografia: Stephan Massis
Montaggio: Verginie Seguin
Musiche: Maxime Desprez, Michael Tordjman
Scenografia: François Emmanuelli
Costumi: Virginie Montel
Bérénice Bejo: Léa Monteil
Vincent Cassel: Marc Seyriey
François Damiens: Francis Léger
Florence Foresti: Karine Léger
Daniel Cohen: Paul
Keren-Ann Zajtelbach: Jade
Owen Tannou: Enzo
Romain Cottard: Sylvain
Constance Labbé: Stéphanie
François-Eric Gendron: direttore della casa editrice
Yan Brian: Michel Bourne
TRAMA: L'armonia tra i quattro amici, due coppie, viene messa in discussione, quando Léa decide di scrivere un romanzo che diventa presto un bestseller.
Voto 6

Léa, Marc, Karine e Francis sono due coppie di amici di vecchia data. Ognuno di loro riveste un ruolo ben determinato per l'armonia del gruppo ma tutto si incrina quando Léa, la più discreta fra di loro, rivela di aver scritto un romanzo, che ben presto si trasforma in un bestseller. Lungi dal rallegrarsi, gli altri si lasciano andare a piccole gelosie e grandi vigliaccherie che lasciano emergere come tra amici non sempre la felicità di uno sia condivisa dagli altri.

Il discorso di fondo è il solito ed è semplice: possiamo essere felici per il successo degli altri? Eh, bella domanda! Non sempre riesce a tutti, generosamente. Per esempio, Léa, Marc, Karine e Francis sono amici di vecchia data e nel gruppo ognuno occupa il proprio posto. Ma l'armonia va in frantumi il giorno in cui Léa, discreta fino a quasi la timidezza, racconta che sta scrivendo un romanzo, che in primo momento solleva l’entusiasmo e l’incitamento (ma anche un po’ di perplessità) degli altri ma che poi, una volta pubblicato, ha un enorme successo. L'inaspettata affermazione editoriale manda in crisi il resto del gruppo che, lungi dal gioire, comincia invece a manifestare un crescente disagio di fronte alla realizzazione dei sogni e delle aspirazioni dell'amica. Succede, di norma, anche a tanta gente? Sì, a volte succede. E non solo: a volte fa scaturire perfino un antagonismo che spinge qualcuno a vantare doti artistiche che non ha, come succede in questa trama.

Diciamo pure che queste situazioni mettono a nudo la sincerità o l’ipocrisia di un legame che fino ad un certo punto non era stato messo alla prova e il caso, nel cinema, può presentarsi come commedia o come dramma. Il regista e sceneggiatore Daniel Cohen, più avvezzo al cinema del primo tipo, lo confeziona in opera corale e con spirito quasi crudele, dato che la verità fa spesso male. L’impronta di commedia teatrale la si scopre ben presto sin dalla prima sequenza al ristorante, rivelando che inizialmente doveva essere appunto un’opera da palcoscenico.

E come è tipico della commedia francese, il film si snoda tra dialoghi simpatici ma logorroici, intelligenti ed intriganti ma con poca sorpresa.
Intrattenimento transalpino condotto da un regista che è prima di tutto uno sceneggiatore (e si ricava anche un piccolo ruolo) e che si consegna a quattro affidabili attori, i cui volti più noti sono Bérénice Bejo e Vincent Cassel.






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