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La lunga strada verso casa (1990)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 25 apr 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

La lunga strada verso casa

(The Long Walk Home) USA 1990, drammatico, 1h37’

Regia: Richard Pearce

Sceneggiatura: John Cork

Fotografia: Roger Deakins

Montaggio: Bill Yahraus

Musiche: George Fenton

Scenografia: Blake Russell, Margery Z. Gabrielson

Costumi: Shay Cunliffe

Sissy Spacek: Miriam Thompson

Whoopi Goldberg: Odessa Cotter

Dwight Schultz: Norman Thompson

Ving Rhames: Herbert Cotter

Dylan Baker: Tunker Thompson

Erika Alexander: Selma Cotter

Lexi Randall: Mary Catherine

Richard Habersham: Theodore Cotter

Jason Weaver: Franklin Cotter

Mary Steenburgen: voce narrante in originale (doppiata da Mirella Pace)

TRAMA: Siamo a Montgomery in Alabama, nel 1955, proprio mentre sta montando la protesta nera contro la segregazione sui mezzi di trasporto. Ma di tutto questo a casa Thompson si sente ben poco. Miriam non è una volgare razzista, ma ci metterebbe molto ad ammettere che siamo tutti uguali. La sua domestica, Odessa, non è una militante, ma le umiliazioni che riceve sono troppe.

Voto 6,5



Quant’è lunga la strada che porta alla giustizia umana? Quanto spazio bisogna percorre nel tempo per attuare progetti civili? E soprattutto, quanto tempo c’è voluto per i neri d’America (e poi di tutto il mondo) per godere dei diritti in quanto esseri umani? Le storie di vita e di cinema si sprecano e tante volte i film hanno preso spunto da una storia reale per lanciare il messaggio agli spettatori. È il caso eclatante di Rosa Parks, e del suo rifiuto di cedere il suo posto a sedere sul bus ad un bianco che lo pretendeva. Da qui parte questo film, dalla storia narrata dalla voce di una donna che da bambina visse in prima persona quegli eventi incresciosi e spesso sanguinari.




Come ultimamente visto in The Help, le bambinaie di colore negli anni 50/60 accudivano con affetto le bimbe a loro affidate e spesso affrontavano grandi disagi per recarsi nelle case dei bianchi benestanti. Una di queste, Odessa Cotter, percorreva tutti i giorni una lunga distanza in bus per servire in casa Thompson, ma per i maltrattamenti subiti dalla donna per essere entrata in uno spazio pubblico riservato ai bianchi scatena una serie di fatti davvero spiacevoli e violenti. Da qui ne scaturisce una sequela di eventi che portano alla ribellione e dando così il via al famoso boicottaggio contro la segregazione sui mezzi pubblici.




Chi parteggia apertamente per la donna di colore e per la sua famiglia maltrattata è proprio la moglie dell’uomo bianco nella cui casa fa servizio Odessa, moglie che si schiera con coraggio in quelle lotte, rischiando in prima persona. Il film quindi racconta un evento storico, quello del boicottaggio degli autobus negli anni ‘50 a Montgomery, visto attraverso gli occhi di due donne distinte, interpretate da Whoopi Goldberg e Sissy Spacek, in una vicenda che dà anche spazio al tema del femminismo, in quanto in quel periodo (soltanto?) gli uomini decidevano ogni cosa, anche a proposito del comportamento che dovevano tenere le donne.




Non è un film buonista: è la spregevole fotografia di quei tempi, e le due attrici sono davvero brave.




 
 
 

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Il Cinema secondo me,

michemar

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