Una voce fuori dal coro (2021)
- michemar
- 1 giorno fa
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Una voce fuori dal coro
(Mes frères et moi) Francia 2021 dramma 1h48’
Regia: Yohan Manca
Soggetto: Hédi Tillette de Clermont-Tonerre
Sceneggiatura: Yohan Manca, Aude Py, Judith Chemla
Fotografia: Marco Graziaplena
Montaggio: Clémence Diard
Musiche: Maxence Dussère, Bachar Khalifé
Scenografia: Jonathan Israël
Costumi: Nadia Acimi
Maël Rouin Berrandou: Nour
Judith Chemla: Sarah
Dali Benssalah: Abel
Sofian Khammes: Mo
Moncef Farfar: Hédi
Luc Schwarz: Pietro
Olivier Loustau: zio Manu
Olga Milshtein: Julia
TRAMA: Nour, 14 anni, è l’ultimo di quattro fratelli rimasti soli dopo l’assenza del padre e il coma della madre. Con l’estate, anche lui dà una mano con lavoretti e con l’assistenza alla mamma. L’incontro con Sarah, insegnante di canto, gli rivela una passione ereditata dai genitori e un mondo nuovo, lontano dalle difficoltà familiari.
VOTO 6,5

Durante le vacanze estive in una città di mare nel sud della Francia, Nour è un ragazzo di 14 anni che deve fare servizio civile dipingendo i corridoi della scuola e raccogliendo rifiuti dalla spiaggia. Nella sua famiglia non va tutto bene: suo padre se n’è andato da tempo e sua madre è in coma a casa sottoposta a cure palliative ma senza speranze. Lui e i tre fratelli sopravvivono grazie all’intraprendenza e a piccoli affari più o meno legali, vivendo in un quartiere molto simile alle banlieue delle grandi città.
Il fratello maggiore Abel commercia abbigliamento sportivo contraffatto, Mo fa il bell’imbusto offrendo sesso a donne mature in vacanza, Hédi spaccia erba sempre inseguito dalla polizia. Lui è bravo ma è quello che se la passa peggio di tutti, trattato non molto bene dai fratelli e sempre ripreso dall’addetto al servizio civile, sopportando tutto stoicamente, compresi i rimproveri dei fratelli nervosi e litigiosi perché fa ascoltare alla mamma in coma arie di musica operistica di cui era appassionato il padre originario dell’Emilia-Romagna. Sperando così che la musica, che le cantava il marito e che lui replica mediante il computer con una registrazione di Giuseppe Di Stefano, la possa risvegliare.
Svolgendo il compito di pitturare la scuola ha modo di conoscere Sarah, una cantante lirica che tiene un laboratorio estivo di canto lirico, e vi si inserisce con la voglia di imparare a cantare celebri arie d’opera (Una furtiva lagrima da L'elisir d'amore di Gaetano Donizetti, il Brindisi da La Traviata di Giuseppe Verdi) alla madre sperando di farla uscire dal coma. Come si può notare, è diventata la sua fissazione. Si ritrova confortato da una passione nascente che deve nascondere ai suoi fratelli che non hanno molta empatia per questi orizzonti artistici che gli permetterebbero di evadere dal suo ambiente quotidiano. Cioè, come succede in Billy Elliot, può non bastare la sua predisposizione per l’arte per emergere e dimenticare le difficoltà della vita, perché anche in questo caso è osteggiato dall’ambiente familiare e per di più dalle preoccupazioni della mamma ormai moribonda. Ma la resilienza che sa opporre e la passione per le opere italiane, aggiunte alla volontà della cantante che vorrebbe che lui insistesse nell’addestramento del canto, fanno sì che il ragazzo trovi un minimo di sollievo mentale e liberatorio.
Lo osserviamo infatti riprendere la lezione ogni volta con pazienza e grinta, cercando di dimenticare il resto del mondo. Fughe dal servizio, scuse per scappare, ogni pretesto è buono per aprire la porta dell’aula di canto e ritrovare il sorriso accogliente di Sarah, la quale non vuol perderlo. L’estate finirà, la scuola sarà prossima alla riapertura, stop a bagni nel mare, le amiche, la piscina e le partite sulla spiaggia, ma Nour otterrà un piccolo risultato, nonostante la dipartita della mamma: non solo ha avuto modo di assistere in teatro alla Traviata contata dalla sua insegnante, ma vedrà finalmente riuniti in armonia i fratelli dopo i funerali. Le voci di Pavarotti e Callas hanno fatto quasi un miracolo.
Girato a Sète, un comune francese nel dipartimento dell'Hérault, in Occitania, e presentato nella sezione Un Certain Regard a Cannes 2021, è un libero adattamento dello spettacolo teatrale Perché ce ne siamo andati, i miei fratelli e io di Hédi Tillette de Clermont-Tonnerre in cui lo stesso regista ha recitato.

Ha vinto un premio al Festival di Valladolid, vedendo così apprezzato il buon lavoro registico di Yohan Manca, spessissimo con la camera in spalla per descrivere in modo esauriente il carattere dei personaggi, ed anche le buone prestazioni non solo degli attori adulti ma soprattutto la spontaneità e la naturalezza della recitazione del giovanissimo Maël Rouin Berrandou.
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