Thelma (2024)
- michemar
- 8 mag
- Tempo di lettura: 4 min

Thelma
Svizzera/USA 2024 commedia 1h38’
Regia: Josh Margolin
Sceneggiatura: Josh Margolin
Fotografia: David Bolen
Montaggio: Josh Margolin
Musiche: Nick Chuba
Scenografia: Brielle Hubert
Costumi: Amanda Wing Yee Lee
June Squibb: Thelma
Fred Hechinger: Danny
Richard Roundtree: Ben
Parker Posey: Gail
Clark Gregg: Alan
Malcolm McDowell: Harvey
Nicole Byer: Rochelle
Coral Peña: Allie
TRAMA: Thelma Post, 93 anni, cade vittima di una truffa telefonica di qualcuno che si finge suo nipote. Determinata, intraprende un pericoloso viaggio per la città per recuperare ciò che le è stato sottratto.
VOTO 6 –

Villa Arzilla in azione!
Una delle truffe più frequenti in cui cadono gli anziani sono quelle telefoniche e difatti spesso si legge di casi di gente di età avanzata raggiunta da una chiamata di qualcuno che si presenta con il nome del nipote prediletto o dichiarandosi poliziotto che la avverte di un grave incidente occorso al parente per il quale è richiesto il pagamento urgente di una forte somma di danaro occorrente per pagare i danni causati o per la cauzione. Poverini, gli anziani, normalmente persone più deboli mentalmente, credono alle parole e senza perdere tempo eseguono le istruzioni ricevute dai truffatori. Sono casi frequentissimi, casi da non sottovalutare, perché i nonni si spaventano facilmente e sono disposti perfino a mettere a disposizione i pochi gioielli rimasti in casa pur di venire incontro alle esigenze dello sfortunato nipote. Quanti le sentiamo!

È proprio quello che accede alla nostra eroina Thelma (June Squibb), una vispa 93enne, nonna di Danny (Fred Hechinger), un giovane fannullone depresso, sempre indeciso sul suo futuro, che ha deciso una “pausa” con la ragazza, che trascorre il tempo davanti alla TV per abbuffarsi di Mission Impossible con la nonna, ma talmente affezionato che passa molto tempo a casa di questa per farle compagnia e insegnarle l’uso del computer e della posta elettronica. Quando la lascia le allaccia sempre una specie di orologio che fa scattare l’allarme in caso di necessità. Un nipote ideale sì, ma un ragazzo che non combina niente nella vita.

Alla simpatica e sveglia vecchietta arriva una telefonata del tipo accennato in cui le chiedono urgentemente ben 10.000 dollari per evitare che Danny vada in cella dopo aver causato un grave incidente. Ci casca ma una volta allertata la figlia Gail (Parker Posey) e il genero Alan (Clark Gregg) scopre l’inganno ed allora - ispirata dalle gesta di Mission: Impossibile – Fallout - si mette in testa, all’insaputa dei parenti, di porsi a caccia dei truffatori, facendosi aiutare dal vecchio amico Ben (l’indimenticato e compianto Richard Roundtree): a cavallo di uno scooter a tre ruote si lanciano per le strade (diciamo pure sui marciapiedi) della periferia di Los Angeles come due detective, pronti a tutto e decisi a non farsi fermare da nessuno. Il traguardo finale sarà arrivare a Harvey (Malcolm McDowell), l’autore del raggiro per recuperare i soldi avventatamente consegnati.

È un film da intrattenimento semplice, è una commedia per sorridere dell’anzianità e dei problemi sia mentali (i ricordi, la comprensione delle tecnologie moderne, la disattenzione agli inganni) e sia fisici (la difficile deambulazione, le malattie, le case di cura), con il punto di vista artistico di un regista esordiente, Josh Margolin (che si è occupato anche della scrittura e del montaggio), che ha voluto scherzare affettuosamente alla disavventura veramente capitata a sua nonna Thelma. Quindi, né presa in giro, né derisione, ma un affettuoso omaggio alla vecchia signora di casa tramite una commedia action. Ovviamente – questo ultimo termine – rivisto in considerazione all’età dei due avventurosi protagonisti, tant’è che tutto quello che si vede accadere è quasi ai limiti del verosimile.

Innanzitutto per l’incosciente coraggio che i due mettono in evidenza, e poi per le peripezie, soprattutto comiche, che attraversano e da cui vengono sempre fuori, incredibilmente. D’altronde, anche le acrobazie del vero agente di Mission Impossible sono ai limiti della credibilità, vero? E allora, perché non per l’inarrendevole Thelma?

Ma non è tutto oro. A causa della scarsa attendibilità e delle troppo movimentate azioni dell’anziana il film non esce dallo schema che si intuisce abbastanza presto, seppure dopo qualche momento di perplessità, e dopo si procede a passo, diciamo, di vegliardi verso un finale per forza positivo e con un po’ di noia. Si godono qui e là battute simpatiche da intuire al volo nei dialoghi tra Thelma e tutto il resto dei personaggi, specialmente nei rapporti nostalgici e affezionati tra lei e Ben, ma non si va oltre e non è escluso che qualche spettatore possa anche iniziare ad annoiarsi durante la visione. Fa tenerezza, tra l’altro, la maniera in cui il regista mostra le conseguenze dei corpi consumati e stanchi, la consapevolezza delle proprie condizioni fisiche, sfiorando anche così la bonaria comicità, ma è troppo poco per essere d’accordo con tanta parte critica che si è sbilanciata con giudizi e voti, secondo me, troppo generosi.

Da elogiare è piuttosto la grinta che Jane Squibb mantiene ancora in corpo e nella mente, tanto da indurre il regista a giocare con il montaggio per poter fare a meno di una controfigura nelle scene in cui era necessario. Guardando il film, più che a divertirsi, si pensa come poter arrivare a quell’età in quelle condizioni psicofisiche. Il buon Richard Roundtree, forse memore del suo fisico atletico ammirato nel suo indimenticabile Shaft, cerca di mantenere il ritmo (si fa per dire) e si accompagna docilmente con la compagna d’avventura.

Anziani alla riscossa!
Riconoscimenti
Io piuttosto insoddisfatto, ma il film ha raccolto in patria molti premi e candidature, per un totale complessivo di 10 vittorie e 30 nominations.
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