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La mafia uccide solo d'estate (2013)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 8 feb 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 21 mag 2023


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La mafia uccide solo d'estate

Italia 2013 commedia drammatica 1h30'


Regia: Pif (Pierfrancesco Diliberto) Sceneggiatura: Pif, Michele Astori, Marco Martani Fotografia: Roberto Forza Montaggio: Cristiano Travaglioli Musiche: Santi Pulvirenti Scenografia: Marcello Di Carlo Costumi: Cristiana Riccieri


Pif: Arturo Cristiana Capotondi: Flora Claudio Gioè: Francesco Ninni Bruschetta: Fra' Giacinto Alex Bisconti: Arturo bambino Ginevra Antona: Flora bambina Maurizio Marchetti: Jean Pierre Rosario Lisma: padre di Arturo Barbara Tabita: madre di Arturo Antonio Alveario: Totò Riina


TRAMA: Palermo, anni Settanta. Il piccolo Arturo ha otto anni ma le prova tutte pur di conquistare il cuore di Flora, la sua amata compagna di banco snob e ricca che vede come una principessa irraggiungibile. Mentre cresce e va incontro alla sua educazione civile e sentimentale, senza mai smettere di corteggiare Flora, Arturo è testimone dei fatti di cronaca che sconvolgono la sua città, compresi i terribili attentati di mafia che per vent'anni, quasi sempre d'estate, rendono Palermo protagonista di una delle pagine più buie della storia d'Italia.


Voto 7

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Costruito come un racconto di formazione, questo di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, è piuttosto un film di rimozione e perché no di denuncia. Con il suo inimitabile stile, quasi venuto pari pari dalle sue esperienze televisive, Pif fa da filo conduttore, sempre con il suo sorriso disarmante, in un ventennio di storia mafiosa pieno di delitti e di episodi che hanno marcato pesantemente negli anni ’80 e ’90 la terra di Sicilia, forte della sua prima esperienza da aiuto regista nei fatidici cento passi di Peppino Impastato. Il suo sottile umorismo drammatico diventa un’arma micidiale saltando tra diverse figure importanti di quel periodo: tenendo come icona principale Giulio Andreotti, Arturo(il suo alter ego nella trama) viene addirittura concepito dai genitori proprio lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso di rango, è stato eletto sindaco di Palermo, da bambino fa amicizia con il commissario Boris Giuliano, da giornalista-ragazzino riesce ad intervistare il generale Dalla Chiesa, da giovanotto lavora nello staff della campagna elettorale di Salvo Lima. Quando Falcone e Borsellino vengono uccisi, il giovane Arturo capisce che è giunto il tempo di svegliare se stesso e tutto l’ambiente che lo circonda dal fatalismo predominante.

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Come accadde con il caro Massimo Troisi che era considerato solo un bravo comico e nessuno si attendeva il suo exploit da regista, così l’opinione pubblica pensava che il tentativo di un personaggio televisivo cresciuto tra le Iene e i reportage di un canale giovanile come MTV sarebbe stato solo velleitario e sprecato. Errore gravissimo. Questo in realtà è un film che sorprende molto, perché il messaggio e il valore intrinseco è pesantissimo, perché, alternando scene solo apparentemente ingenue a sequenze drammatiche, mette in risalto l’efferatezza dei crimini mafiosi, perché si parla apertamente e chiaramente di avvenimenti che spesso chiari non sono. E tutto raccontato dall’inizio alla fine con il sorriso timido ma risoluto di Pif/Arturo, come per dire che un sorriso potrebbe seppellire la mafia, solo e soltanto se lo volessimo. Pervaso da umorismo spiazzante, derisione sardonica, ironia, narrazione a tratti glaciale, nessuna concessione alla retorica e un tocco di romanticismo, il film di Pif (miglior regista esordiente ai David del 2014)  è bellissimo!


Arturo bambino: Ma la mafia ucciderà anche noi?

Il padre: Tranquillo. Ora siamo d'inverno. La mafia uccide solo d'estate.

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Riconoscimenti

2014 - David di Donatello

Miglior regista esordiente

David giovani a Pif

Candidatura miglior film

Candidatura migliore sceneggiatura

Candidatura miglior produttore

Candidatura migliore canzone originale (Tosami lady)

Candidatura migliori costumi

Candidatura miglior trucco

Candidatura migliori effetti speciali



 
 
 

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Il Cinema secondo me,

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