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La ricerca della felicità (2006)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 13 lug
  • Tempo di lettura: 3 min
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La ricerca della felicità

(The Pursuit of Happiness) USA 2006 dramma biografico 1h57’

 

Regia: Gabriele Muccino

Sceneggiatura: Steve Conrad

Fotografia: Phedon Papamichael

Montaggio: Hughes Winborne

Musiche: Andrea Guerra

Scenografia: J. Michael Riva

Costumi: Sharen Davis

 

Will Smith: Chris Gardner

Jaden Smith: Christopher Gardner

Thandie Newton: Linda

Dan Castellaneta: Alan Frakesh

Kurt Fuller: Walter Ribbon

James Karen: Martin Frohm

Brian Howe: Jay Twistle

Takayo Fischer: sig.ra Chu

Mark Christopher Lawrence: Wayne

 

TRAMA: Chris Gardner, rappresentante di apparecchiature mediche, perde il lavoro, viene abbandonato dalla moglie e diventa un barbone. L’unica ragione che lo spinge ad andare avanti è suo figlio Christopher, di cinque anni, che vive con lui. Chris cerca disperatamente un lavoro, fino a quando inizia un lungo tirocinio non pagato in una prestigiosa società di consulenze borsistiche.

 

VOTO 5,5


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Il film è ispirato alla vita del vero Chris Gardner, imprenditore milionario, che visse giorni di intensa povertà, con un figlio a carico e senza una casa dove poterlo crescere. L’attore protagonista è Will Smith, che – si racconta – fu proprio la persona che, anche da produttore, scelse Muccino come regista, motivo per cui il film rappresenta l'inizio del suo periodo americano, dove ne ha girati altri tre: Sette anime, Quello che so sull’amore, Padri e figlie. Il vero Chris Gardner appare nella scena finale del film, in un cameo, mentre attraversa la strada in giacca e cravatta, incrociando lo sguardo con Will Smith.


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Nel mondo del cinema, ci sono storie che ispirano, commuovono e lasciano il segno. Poi c’è il film di Gabriele Muccino - regista che, ammetto, non rientra nei miei gusti - che promette una corsa verso la felicità ma che, lungo il tragitto, inciampa più volte nella noia e nella frustrazione. Con un titolo che richiama la Dichiarazione d’Indipendenza americana, ci si aspetta un racconto edificante. Invece, si rivela una maratona emotiva di quasi due ore che avrebbe potuto essere raccontata in metà tempo: la storia vera di Chris Gardner, imprenditore partito dal nulla, è qui trasformata in una sequenza di disgrazie che sfiora il melodramma, ma senza mai abbracciarlo del tutto. È una storia lunga e faticosa che non è riuscita a coinvolgermi.



Will Smith interpreta Gardner con sobrietà e misura, offrendo una delle sue performance più contenute. Ma nonostante le aspettative da premi, la sua prova non è abbastanza potente da lasciare il segno. È sicuramente una prova solida ma non memorabile. Al suo fianco, il piccolo Jaden Smith è tenero ma si prova la sensazione di voler sfruttare la sua tenerezza e simpatia per conquistare il pubblico, mentre Thandie Newton, nel ruolo della moglie Linda, risulta caricaturale e fastidiosa, ridotta a un personaggio urlante e bidimensionale.



Il film evita antagonisti stereotipati e melodrammi eccessivi, ma la mancanza di un vero conflitto centrale rende la narrazione piatta. Le scene più interessanti - quelle ambientate nel mondo competitivo della finanza - sono brevi e poco approfondite. Al contrario, il film dedica troppo tempo agli inutili tentativi di Chris di vendere scanner medici, rallentando ulteriormente il ritmo. Insomma, una narrazione che fa fatica come il personaggio.



Muccino, al suo esordio in lingua inglese, porta con sé la sensibilità europea che però qui si traduce in un tono lento e scialbo. La voce fuori campo di Smith, presente ma non invadente, spesso interrompe l’immersione nella storia con commenti superflui. Il risultato è un film tecnicamente competente ma emotivamente sterile e diventa per il regista italiano un’occasione mancata.



“Non lasciare che nessuno ti dica che non puoi realizzare i tuoi sogni.” Un messaggio nobile, certo, ma trattato in modo banale, anche perché già sentito tante volte. Ci resta un’opra che cerca la felicità, ma si perde lungo la strada. Se il viaggio conta più della destinazione, forse era meglio scegliere un altro itinerario.


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Riconoscimenti

Oscar 2007

Candidatura miglior attore protagonista a Will Smith

David di Donatello 2007

Candidatura miglior film straniero



 
 
 

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Il Cinema secondo me,

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cinefilo da bambino

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