Lasciarsi un giorno a Roma (2021)
- michemar
- 1 gen 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 14 nov 2023

Lasciarsi un giorno a Roma
Italia/Spagna 2021 dramma 1h52’
Regia: Edoardo Leo
Sceneggiatura: Marco Bonini, Damiano Bruè, Edoardo Leo, Lisa Riccardi
Fotografia: Fabio Zamarion
Montaggio: Consuelo Catucci
Musiche: Gianluca Misiti
Costumi: Elena Minesso
Edoardo Leo: Tommaso
Marta Nieto: Zoe
Claudia Gerini: sindaco di Roma
Stefano Fresi: marito sindaco
Esther Ortega: Esther
TRAMA: Tommaso e Zoe stanno insieme da dieci anni. All'insaputa di lei, Tommaso ha come hobby quello di curare la posta del cuore su un giornale non particolarmente prestigioso. Attraverso le lettere che riceve, scopre che la sua amata ha intenzione di lasciarlo. Nasce allora la tentazione di capire le ragioni della scelta, scrivendole privatamente con il suo pseudonimo.
Voto 6

Una sorpresa. Vedere Edoardo Leo in un dramma sentimentale (definita anche una commedia ma non è proprio così) è una sorpresa, ma non perché non può farla, semplicemente perché, tranne qualche dialogo ironico e amaramente divertente, è proprio un dramma d’amore, d’amore infranto, a cui il suo protagonista non riesce a rimediare. In realtà le coppie in crisi sono due: quella di Tommaso e Zoe da una parte, e in parallelo la sindaca di Roma con il marito. Lui è uno scrittore che cerca la conclusione del suo ultimo romanzo che l’editore vuole diverso da quello da lui immaginato, lei è una manager di una società che produce video games di successo, una ragazza spagnola giunta a Roma 10 anni prima e rimasta lì perché innamorata appunto di Tommaso. Il quale, segretamente, cura una rubrica di posta del cuore su un giornale a cui giunge una strana lettera da una lettrice, proprio Zoe, che confessa di non essere più innamorata di lui (che ovviamente si firma con uno pseudonimo, addirittura Gabriel García Márquez!) e non sa come dirglielo e lasciarlo. Anche perché una sua imminente promozione la trasferirà a Londra. Dall’altra coppia giungono dissidi per gli innumerevoli impegni della donna nella più alta carica cittadina che le fa trascurare la famiglia, motivo per il quale il marito è deciso a chiedere la separazione se non cambia rotta e comportamento.

L’attenzione principale della regia, dello stesso Edoardo Leo, è però incentrata sui primi due, mostrando come continuino a far finta di nulla ma sono consapevoli che qualcosa di negativo succederà. Una serie di equivoci e falsi comportamenti rende la trama come fosse una commedia ma la tristezza che si impadronisce di Tommaso predomina il racconto. Lui non sa capacitarsi della situazione, essendo ancora molto innamorato e non si era accorto invece che c’erano molti suoi atteggiamenti che non piacevano più alla bellissima spagnola Zoe. La chat tra lei e il curatore della rubrica è fittissima e più si scrivono più lui si intristisce, più lei si convince di prendere la decisione della svolta. Mentre gli altri due coniugi continuano nel loro dissidio, i nostri due alimentano la commedia tragica e romantica che sprofonda nella melma della separazione e dei tradimenti falliti. Anzi mai riusciti, perché entrambi non sono capaci di portarli veramente a fondo. I due finali saranno differenti e inevitabili, perché se l’amore di fondo resiste si continua, ma se non esiste più– almeno da una delle parti - il rapporto non è più recuperabile.

La sorpresa, quindi, non è nelle due storie d’amore, ma trovare uno degli autori e attori della nuova generazione italiana, che negli ultimi anni ha dato verve al nostro cinema con commedie simpatiche e certamente riuscite, Edoardo Leo, scrivere, dirigere e interpretare un film sentimentale nel pieno significato del genere, assumere espressioni tristi, tentare con ogni mezzo (italianamente anche con mezzucci imbarazzanti) di salvare il rapporto, di adeguarsi alle esigenze della donna pur di ritrovare slancio affettivo, persino arrivare sull’orlo del pianto. Inimmaginabile per il nostro attore! Ed invece eccolo qui. Il vero problema, però, è che il film è pieno di trovate troppo scontate, di situazioni di cliché, di scarsa originalità come ci si aspetta da un attore/autore brillante. Pur se necessita tener presente che i rapporti d’amore sono uno schema abbastanza fisso anche nella vasta varietà dei tipi di legami. Ma alcune sequenze sono troppo già viste: uno di fronte all’altra sotto la pioggia, il commento musicale straziante, lo sguardo languidamente malinconico, il piglio deciso di chi ha già in mente la fuga, l’ultimo abbraccio. Per non parlare poi dello sfondo ambientale: Roma in tutta la sua bellezza è troppo da cartolina, troppo risaltata per esaltare la drammaticità della storia. Un trucco troppo evidente, anche per un romano come l’autore. Il film si fa guardare, non c’è dubbio, ma forse non è il vero campo di attività dell’attore, a meno che non sia da considerare solo un primo passo verso l’allargamento della sua visione di cinema per il futuro. Una vera critica va fatta per l’eccessiva attenzione rivolta al politicamente corretto: la presenza di una coppia omo, quella di una interrazziale, le battute per correggere i termini oggi ritenuti scorretti, e così via. Essere corretti non deve comportare necessariamente il risalto di ciò che deve essere normale, piuttosto è interessante notare che qui è la donna quella che è troppo occupata nella carriera e che l’uomo la segue e rimorchio. E anche questo particolare sembra voler spingere il film al “corretto”.


Edoardo Leo è bravo e impacciato (fuori luogo non saprei), Claudia Gerini si atteggia da politica che ricorda la recente sindaca di Roma, Stefano Fresi, dimagrito e malinconico come mai, fa il suo personaggio classico. L’ospite gradita è Marta Nieto, la bellissima attrice spagnola che avevamo scoperto superlativa in uno dei più sorprendenti film di questa stagione da lockdown: la sua presenza in Madre è stata una rivelazione e ritrovarla in questa occasione così smagliante, intraprendente e grintosa la rende ancora più interessante. La sua magnetica presenza rischia di oscurare tutto il resto del cast. Belle le musiche, ottima la fotografia, regia facile, con qualche accorgimento classico adatto al sentimentalismo dell’opera. Nulla di speciale, non di grande richiamo, ma sufficiente per aver interessato l’intervento di produttori importanti e di Sky (è un suo prodotto originale) e anche di essere guardato con attenzione, almeno per la novità.
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