top of page

Titolo grande

Avenir Light una delle font preferite dai designer. Facile da leggere, viene utilizzata per titoli e paragrafi.

Le ragazze di San Frediano (1955)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 8 mag
  • Tempo di lettura: 3 min
ree

Le ragazze di San Frediano

Italia 1955 commedia 1h42’

 

Regia: Valerio Zurlini

Soggetto: Vasco Pratolini (romanzo)

Sceneggiatura: Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi

Fotografia: Gianni Di Venanzo

Montaggio: Mario Bonotti

Musiche: Mario Zafred

Scenografia: Aristo Ciruzzi

Costumi: Marilù Carteny

 

Antonio Cifariello: Andrea Sernesi, detto Bob

Rossana Podestà: Tosca

Giovanna Ralli: Mafalda

Marcella Mariani: Gina

Giulia Rubini: Silvana

Luciana Liberati: Loretta

Corinne Calvet: Bice

Adriano Micantoni: fratello maggiore di Bob

Giovanni Minervini: Aldo

Sergio Raimondi: Gianfranco

Giuliano Montaldo: Venturini

 

TRAMA: Un giovane e affascinante meccanico fila contemporaneamente con cinque ragazze. Con ognuna una storia differente, che alcune volte sfiora la tragedia.

 

VOTO 6,5


ree

Il soggetto da cui Valerio Zurlini ha tratto il film è il romanzo del fiorentino Vasco Pratolini in cui si narra di un giovane impiegato di nome Aldo, ma chiamato Bob (il soprannome viene da una presunta somiglianza con l’attore Robert Taylor, protagonista di numerosi film giunti in Italia dopo la caduta del fascismo). Bob è un rubacuori del Borgo San Frediano, rione fiorentino che si trova “di là d’Arno”, come si dice a Firenze. Egli, che millanta di aver partecipato alla Resistenza, si finge innamorato contemporaneamente di cinque ragazze, con ognuna delle quali dice di essere fidanzato. Tosca, una delle ragazze “da collezione” di Bob, scopre il suo gioco, e comincia ad insospettirsi. Le altre fanno una riunione con lei e preparano un complotto, una beffa per il bel rubacuori. Un giorno Bob si reca insieme ad una ragazza alle Cascine ignaro che le altre si sono nascoste per sorprenderlo.



Questo è lo spunto da cui Zurlini è partito per il suo film che vede protagonista un meccanico rubacuori (Antonio Cifariello) di nome Andrea, detto appunto Bob, che gira intorno a cinque donne facendo credere loro che le sposerà ed invece fa tutto affinché non avvenga. Ma i risvolti seri della situazione, che all’inizio può parere simpatica e da commedia, non tardano a diventare seri.



Difatti, il giovane e affascinante meccanico le prende praticamente in giro. Quella che ha promesso di sposare, delusa, sta per suicidarsi, ma lui rinnova la promessa e lei rinuncia; un’altra dice di - essere stata sedotta proprio durante la festa di fidanzamento; la terza ha abbandonato per lui il fidanzato; la quarta lo lascia. La quinta sarebbe disposta a portarlo con sé, lontano da Firenze, ma il fratello del dongiovanni la costringe a rimanere.



Cambiamo la visuale e vediamola dalla parte delle ragazze: Tosca (Rossana Podestà) lo considera il suo fidanzato fisso; Silvana (Giulia Rubini) è un’insegnante che suscita l’interesse di Bob mentre lui è già impegnato con la prima; Bice (Corinne Calvet) è una stilista che lo tratta con più distacco e maturità rispetto alle altre ragazze; Mafalda (Giovanna Ralli) è una ballerina che sembra capire Bob meglio di chiunque altro; ed infine c’è Gina (Marcella Mariani), la sua vicina, che viene trattenuta da un’improbabile faida familiare simile a quella di Romeo e Giulietta. La leggerezza e il tono scanzonato del film rendono Bob simpatico nonostante il suo comportamento egoistico.


ree

La pellicola, girata in bianco e nero, presenta una comicità tipicamente italiana, fatta di momenti esuberanti e conflitti vivaci tra vicini, come il grottesco scontro per un gruppo di polli randagi e un cane da guardia. Tra equivoci e situazioni paradossali, il film mantiene l’equilibrio tra commedia e dramma leggero, sottolineato dal tono riflessivo della voce narrante che è quella di Arnoldo Foà. La conclusione del film è piuttosto brusca, lasciando i personaggi quasi al punto di partenza, ma evidenziando come le donne abbiano trovato una strada migliore senza Bob.


ree

Nel complesso, il film offre uno spaccato ironico e vivace della cultura italiana degli anni ‘50, con una regia raffinata e interpretazioni convincenti, in particolare quella di Antonio Cifariello e Rossana Podestà. Il film riesce a mescolare umorismo e malinconia, catturando le contraddizioni delle relazioni umane in un contesto popolare e genuino.



 
 
 

Commenti


Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

bottom of page