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Lettere di uno sconosciuto (2014)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 31 lug 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

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Lettere di uno sconosciuto

(Gui lai) Cina/Francia 2014 dramma 1h49’


Regia: Zhāng Yìmóu

Soggetto: Yan Geling (romanzo)

Sceneggiatura: Zou Jingzhi

Fotografia: Zhao Xiaoding

Montaggio: Meng Peicong, Zhang Mo

Musiche: Chen Gang Qi

Scenografia: Chaoxiang Lin, Jiang Liu


Gong Li: Feng Wanyu

Chen Daoming: Lu Yanshi

Huiwen Zhang: Dan Dan

Liu Peiqi: Liu

Yan Ni: Li

Zhang Jiayi: dottor Dai

Guo Tao: Liu


TRAMA: Rilasciato durante gli ultimi giorni della Rivoluzione Culturale, Lu Yanshi dopo la prigionia può finalmente tornare a casa per scoprire che l'amata moglie soffre di amnesia e ricorda poco del suo passato, aspettando pazientemente il ritorno di un marito che è incapace di riconoscere. Come un estraneo all'interno della propria famiglia, egli si prodiga affinché il passato insieme possa ritornarle alla mente e risvegliarla da quel lungo torpore.


Voto 6,5

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Lu Yanshi e Feng Wanyu sono una coppia devota costretta a separarsi quando Lu viene arrestato e mandato in un campo di lavoro come prigioniero politico e Feng resta ferita in un incidente. Anni dopo, a prigionia terminata, la situazione è complicata, specialmente a causa di un problema mentale della donna.

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Dando uno sguardo scarno al film, Zhāng Yìmóu, traendo dal romanzo The Criminal Lu Yanshi della scrittrice Yan Geling, racconta le vicissitudini di un uomo cinese costretto dalle circostanze ad abbandonare la moglie per poi ritrovarla anni dopo senza che lei abbia alcun ricordo del loro felice amore. Allargando la veduta invece, viene spontaneo riflettere sull’amore, la memoria e i regimi totalitari.

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Il ventesimo film del regista, dopo anni di wuxia, torna al classicismo di casa mostrandoci le asprezze dei regimi politici, soprattutto nella prima parte del film, ove si notano i danni dell’apologia della Rivoluzione Culturale, periodo in cui un professore scomodo è costretto alla prigionia per anni e anni. Fallito, per colpa della figlia divenuta collaborazionista, un primo riavvicinamento con la famiglia, l'uomo viene successivamente riabilitato, ma la moglie, colpita da una malattia della memoria, non lo riconosce più. Dovrà per forza diventare una nuova storia, un nuovo inizio di una relazione di certo non facile. In più il regime ha influito non poco sul pensiero della figlia, facendole odiare il padre.

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La particolare scelta del regista sta nel fatto che il film comincia dalla fine del romanzo, dal ritorno cioè del protagonista Lu a casa, dopo tutte le vicissitudini vissute, raccontate quindi con i flashbacks. Gli attori Gong Li, Chen Daoming, Zhang Huiwen sono molto bravi e si adattano benissimo alla storia, però il film spesso si appiattisce, ha come un fiato corto, perso a volte nella retorica.

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Poteva e doveva essere un film migliore di ciò che Zhāng Yìmóu ci sa offrire questa volta. È un film che può sembrare troppo lento, sicuramente per il motivo di dover mostrare la vita monocorde di una persona malata e quella lungamente in attesa di chi la ama.


 
 
 

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