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Lion - La strada verso casa (2016)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 4 set 2023
  • Tempo di lettura: 5 min

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Lion - La strada verso casa

(Lion) Australia/UK/USA/India 2016 dramma biografico 1h58’


Regia: Garth Davis

Soggetto: Saroo Brierley (La lunga strada per tornare a casa)

Sceneggiatura: Luke Davies

Fotografia: Greig Fraser

Montaggio: Alexandre de Franceschi

Musiche: Dustin O'Halloran, Hauschka (Volker Bertelmann)

Scenografia: Chris Kennedy

Costumi: Cappi Ireland


Sunny Pawar: Saroo Brierley bambino

Dev Patel: Saroo Brierley adulto

Nicole Kidman: Sue Brierley

Rooney Mara: Lucy

David Wenham: John Brierley

Sachin Joab: Bharat

Pallavi Sharda: Prama

Priyanka Bose: Kamla Munshi


TRAMA: Un bambino indiano di cinque anni si perde per le strade di Calcutta, a migliaia di chilometri da casa. Sopravvive a molteplici sfide fino ad essere adottato da una coppia in Australia. 25 anni dopo, parte alla ricerca della sua famiglia perduta.


Voto 6,5

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Nel 1986, Saroo era un bambino indiano di cinque anni, figlio di una famiglia rurale povera ma felice. Durante un viaggio con suo fratello, si ritrova presto solo e intrappolato in un treno passeggeri dismesso in movimento che lo porta a Calcutta, a 1.600 chilometri da casa. Ora completamente perso in un ambiente urbano alieno e troppo giovane per identificare se stesso o la sua casa alle autorità, Saroo lotta per sopravvivere nella strada finché non viene mandato in un orfanotrofio. Ben presto, viene selezionato per essere adottato dalla famiglia Brierley in Tasmania, dove cresce in una casa amorevole e prospera. Tuttavia, nonostante tutta la sua fortuna materiale, Saroo si ritrova, in età adulta, tormentato dai ricordi della sua famiglia perduta e segretamente si mette a cercarli, anche se il senso di colpa lo spinge a nascondere questa ricerca ai suoi genitori adottivi e alla sua ragazza. Solo quando ha un'illuminazione realizza non solo le risposte di cui ha bisogno, ma anche l'amore costante che ha sempre avuto con tutti i suoi cari in entrambi i mondi.

Un po’ cinema realistico, dato il tema autobiografico, un po’ The Millionaire, anche se il tema è tutt’altro, l’opera ci fa pensare ad una strana realtà. A volte infatti, si dice, la verità è più strana della finzione. E, come forse ha scoperto il regista Garth Davis, filmare tali verità può essere più difficile che filmare una qualsiasi fiction. Il film, basato sul racconto autobiografico di Saroo Brierley, racconta l'incredibile viaggio dell'autore da quando si è incredibilmente perso all'età di cinque anni per le strade di Calcutta, città di quasi 15 milioni di abitanti, a più di mille miglia da casa, al suo viaggio di ritorno da adulto alla scoperta del luogo e delle persone che si era, senza volontà, lasciato alle spalle. Di volta in volta triste, scioccante ma spesso ispirato, il film è ostacolato solo dalla difficoltà di colmare l'intervallo di 25 anni tra i due segmenti di esistenza e accettare il cresciuto giovanotto (il buon Dev Patel) come sostituto del suo sé più giovane (Sunny Pawar).

È una lunga Via Crucis quella che il regista australiano (suo l’innovativo Maria Maddalena) racconta in questo film ed inizia da lontano. La storia del piccolo eroe inizia in un piccolo villaggio indiano intorno al 1990, dove lui, che in realtà si chiama Saroo, lavora con suo fratello maggiore Guddu per racimolare qualche soldo e aiutare così la madre Kamla a mettere più cibo a tavola. Un giorno, il più grande dice al fratellino che partirà in treno verso una città lontana per trovare lavoro. Nonostante la sua giovane età, Saroo insiste di voler viaggiare con lui e la sua testardaggine è tale che Guddu alla fine cede. Ma lungo la strada i due fratelli si perdono e Saroo alla fine sbarca da solo a Calcutta senza sapere dove si trova, come parlare la lingua o il nome del villaggio da cui proviene. La fortuna sorride al ragazzo confuso e spaventato e dopo tante peripezie viene adottato da una coppia australiana, Sue e John Brierley (Nicole Kidman e David Wenham) e cresce con solo qualche debole ricordo della madre biologica e dei fratelli. Un quarto di secolo dopo, una volta cresciuto ed istruito, fa quello che tanti di noi farebbero: utilizza Google Earth per ricercare il suo passato e prendere la decisione di trovare il suo luogo di nascita e contattare eventuali parenti sopravvissuti. Più di ogni altra cosa, spera di ricongiungersi con sua madre e Guddu.

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La prima parte del film si concentra sul piccolino ed è sicuramente ben scritta e costruita. Il regista cattura efficacemente la paura e la confusione causate dal fatto di essersi separato da suo fratello e poi rimasto prigioniero in uno strano posto sconosciuto, dove non capisce nulla, non sa parlare la lingua e non conosce la cultura. E per realizzare bene tutto ciò, il giovanissimo interprete, ovviamente non professionista, Sunny Pawar (che tra l’altro, come è stato fatto sapere, non parla inglese) trasmette in modo molto realistico l’essenza della visione di un bambino di questo grande e spaventoso mondo in cui è stato catapultato dal destino. Peccato soltanto che, se questa prima parte è interessante e coinvolgente, queste sensazioni si disperdono nel prosieguo, perdono di intensità. Qui compare la ragazza dell’ormai giovanotto, Lucy (Rooney Mara, presente anche nell’altro film di Davis), e ha l’importante compito, con la sua delicata bellezza e la dolcezza di cui è naturalmente dotata, di mostrare come il protagonista sia davvero cresciuto e ambientato nel nuovo mondo.

Dev Patel, da buon britannico con origini indiane, è molto adatto al ruolo e rende bene le idee che gli passano nella mente, dà una prestazione molto intensa e apprezzabile, ma chi si impadronisce dello schermo è, come al solito, Nicole Kidman, che, da grande interprete quale è, sa farsi piccola e stare un passo indietro, mettendo da parte la sua fama e la sua celebrità, ma dando l’immancabile contributo di attrice come sa fare sempre.

Devo ritrovare la via di casa” è il mantra che accompagna il Saroo adulto, è il forte richiamo che lo spinge in un avventuroso ritorno alle origini. Il che è commovente, lato del film su cui l’esordiente Garth Davis accortamente evita di esagerare, per lasciare scorrere in modo naturale la ricerca affettiva e naturale del giovane protagonista. E bene fa il regista a far concludere la trama nella maniera più moderna, quando, durante uno dei talkshow più noti, ’60 minuti’, viene presentato in TV la mirabolante storia poi divenuta un libro di memorie.

È un film che potrebbe dare l’impressione di essere costruito a tavolino per piacere ma che invece è una reale storia che appassiona e rappresenta, data la caparbietà di Saroo, un raro esempio di resilienza e determinazione.


I veri personaggi della storia:

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Riconoscimenti

2017 - Premio Oscar

Candidatura miglior film

Candidatura miglior attore non protagonista a Dev Patel

Candidatura miglior attrice non protagonista a Nicole Kidman

Candidatura miglior sceneggiatura non originale

Candidatura miglior fotografia

Candidatura miglior colonna sonora

2017 - Golden Globe

Candidatura miglior film drammatico

Candidatura miglior attore non protagonista a Dev Patel

Candidatura migliore attrice non protagonista a Nicole Kidman

Candidatura migliore colonna sonora originale

2017 - Premio BAFTA

Miglior attore non protagonista a Dev Patel

Miglior sceneggiatura non originale

Candidatura miglior attrice non protagonista a Nicole Kidman

Candidatura miglior colonna sonora

Candidatura miglior fotografia


 
 
 

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