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Madame (2017)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 25 ott 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 14 giu 2023


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Madame

Francia 2017 commedia 1h31’


Regia: Amanda Sthers

Sceneggiatura: Amanda Sthers, Matthew Robbins

Fotografia: Régis Blondeau

Montaggio: Nicolas Chaudeurge

Musiche: Matthieu Gonet

Scenografia: Herald Najar

Costumi: Charlotte Betaillole


Toni Collette: Anne Fredericks

Harvey Keitel: Bob Fredericks

Rossy de Palma: Maria

Michael Smiley: David Morgan

Tom Hughes: Steven Fredericks

Violaine Gillibert: Hélène Bernard

Stanislas Merhar: Antoine Bernard

Sue Cann: Mandy

Ariane Séguillon: Josiane

Amélie Grace Zhurkin: Rose

James Foley: Sean

Brendan Patricks: Toby

Tim Fellingham: Michael

Joséphine de La Baume: Fanny

Sonia Rolland: Marinette


TRAMA: La benestante coppia americana, annoiata dal solito trantran, formata da Anne e Bob, si trasferisce nella lussuosa villa di Parigi e mentre organizzano una importante cena con gli amici si accorgono che dovrebbero essere in 13. La signora, molto superstiziosa, pensa allora di mettere tra gli invitati a tavola anche la cameriera Maria, senza poter immaginare ciò che succederà quella sera.


Voto 6-

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La sala delle cene, nel cinema e specialmente europeo, è spesso l’occasione dei dialoghi, dei litigi, delle avventure amorose: nascono discussioni piacevoli o animate e nascono amicizie che non si sa dove portano. Anche tra commensali che non sono dello stesso livello sociale o della medesima cultura. Può in effetti succedere di tutto. Lo spunto è semplice: i domestici, gli inservienti o gli addetti alle pulizie, sono soliti riferirsi ai loro datori di lavoro in maniera reverenziale nonostante entrino nella loro intimità, ne cambino le lenzuola o ne lavino i vestiti. Viceversa, i datori ricorrono solo all'uso del nome per chiamarli e ciò indica come vi sia una sorta di forte dominio sociale che ricorda quasi una vecchia forma di rapporto padrone-servo. Ma che succede se una cameriera si innamora di qualcuno che è vicino ai suoi padroni? Se venisse invitata a una cena elegante, la gente individuerebbe il suo lavoro?

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Anne (Toni Collette) e Bob (Harvey Keitel), una ricca coppia americana, per dare nuova linfa al loro matrimonio ormai in crisi, decide di trasferirsi nella romantica proprietà parigina. Mentre sta organizzando una cena particolarmente esclusiva per i loro sofisticati amici, la padrona di casa si rende conto che a tavola ci saranno 13 commensali, numero che non piace ai superstiziosi. In preda al panico, chiede alla fedelissima ed efficiente domestica Maria (Rossy de Palma) di partecipare travestendosi da nobildonna spagnola per pareggiare i numeri a tavola. Ma complici un po' di vino e una conversazione piacevole e divertente, scatta la scintilla inaspettata tra quest’ultima e il broker David Morgan (Michael Smiley), esperto d'arte appartenente alla nobiltà britannica. Questo strambo rapporto appena nato manderà Anne su tutte le furie portandola al punto di escogitare un piano per distruggerlo cercando di far naufragare la nuova coppia.

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Amanda Sthers, con chiari intenti di satira sociale, mette in risalto la differenza di mentalità e di comportamento tra i diversi ceti, passando dalla coppia annoiata e ricca ai sofisticati e snob ospiti che devono avere a che fare con una spiritosa e sorprendente donna, senza frenare l’esuberanza di quel personaggio che dovrebbe essere secondario e che invece si prende la scena: la simpatia della donna si impadronisce anche del film e lo invade con tutta la forza della sua interprete.

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Succede infatti che se la coppia è formata da due attori di fama internazionale come Toni Collette e Harvey Keitel, la terza incomoda è quell’attrice che di fisico e di personalità invade i territori altrui distruggendoli comicamente. Anzi, per apprezzare meglio la voglia di Rossy de Palma di realizzare il film, la regista racconta che “è nato su esplicita richiesta dell'attrice, una donna dalla bellezza singolare che mi fa pensare ai ritratti di Modigliani. Lei aveva assistito a una mia opera teatrale ed era rimasta colpita dalla protagonista. Il dramma ha fatto nascere in lei il desiderio di lavorare con me: facendomi contattare dalla nostra agente in comune, ci siamo incontrate e abbiamo chiacchierato su un eventuale progetto, anche se le dissi che per me non era facile scrivere a comando di personaggi femminili con cui identificarsi.”

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Nel complesso però se lo spunto di base è buono e nonostante qualche riuscita trovata e la piacevole invadenza dell’attrice e del suo personaggio, il film è prevedibile e non va al di là di un intrattenimento facile.



 
 
 

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