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Madre! (2017)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 8 lug 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

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Madre!

(Mother!) USA 2017 horror 2h1’


Regia: Darren Aronofsky

Sceneggiatura: Darren Aronofsky

Fotografia: Matthew Libatique

Montaggio: Andrew Weisblum

Musiche: Jóhann Jóhannsson

Scenografia: Philip Messina

Costumi: Danny Glicker


Jennifer Lawrence: Madre

Javier Bardem: Lui

Ed Harris: uomo

Michelle Pfeiffer: donna

Domhnall Gleeson: figlio maggiore

Brian Gleeson: figlio minore

Kristen Wiig: araldo

Stephen McHattie: fanatico

Sarah-Jeanne Labrosse: prima madre

Laurence Leboeuf: la nuova madre


TRAMA: Un poeta in crisi creativa vive con la giovane moglie in una casa isolata che era quella della sua infanzia. Lei si occupa di lui in tutto e per tutto e ha rimesso in sesto la villa con le sue mani dopo che un incendio l'aveva distrutta quasi completamente. Ma la devozione della ragazza e l'idillio del loro isolamento vacillano quando suo marito accoglie in casa uno sconosciuto, e quando poi questi fa arrivare lì prima la moglie, poi i due figli perennemente in lite. Fino a quando un evento traumatico sembra sbloccare la situazione, con conseguenze impensabili e apocalittiche.


Voto 5,5

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“Immagino che la gente si chiederà perché questo film sia caratterizzato da una visione così pessimistica […] È possibile vedere la luce solo guardando negli angoli più oscuri di noi stessi. Il film ha inizio come la storia di un matrimonio. Al centro della trama una donna alla quale viene chiesto di dare, dare e ancora dare fino a quando non le resta più nulla. Alla fine la storia non è più in grado di contenere la pressione che sta ribollendo al suo interno. Diventa qualcos'altro che è difficile spiegare e descrivere. Non sono in grado di dire con esattezza dove affondino le radici di questo film.”

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Così lo stesso regista Darren Aronofsky ci introduce ad un film paranoico, che prende pieghe progressive e gotiche come un fiume in piena esondazione, inarrestabile, che travolge tutto ma non tutti, perché chi viene travolta è solo la protagonista, unica a vivere l’incubo e a vederlo. Gli altri, tutti gli altri, sono il fiume e con essi la casa, ambiente da sempre utilizzato dai registi per (rac)chiudere il/la prigioniero/a di turno. Una casa dai cui muri può uscire di tutto, da cui entra di tutto.

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Un film di terrore? Forse, anzi sì, di certo per “madre”, e solo per lei. Perché solo lei e noi - tramite il suo sguardo o meglio ancora tramite la sua psiche - vediamo ciò che succede. Per gli altri, compreso “lui”, è tutta una festa, un megaparty divertente e per giunta imperdibile: più gente arriva e più ci si diverte e più aumenta l’incubo. E dico “madre, dico “lui”: nessuno ha un nome ma ognuno di loro, agli occhi di lei, ha un compito preciso e lo scopre sempre più preoccupata, terrorizzata.

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A cavallo tra Poltergeist e Rosemary’s Baby, tra il barocco e il gotico, tra la pazzia e la ragione, tra il manierismo e l’imitazione, tra il capolavoro e il fallimento, il film – che ha un gran cast - ha spaccato la critica ed io (che sono solo un appassionato) sto di là, tra quelli rimasti perplessi. Ma so che a tanti è piaciuto.


 
 
 

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