Magic in the Moonlight (2014)
- michemar

- 26 ago 2023
- Tempo di lettura: 2 min

Magic in the Moonlight
USA/Francia 2014 commedia 1h37’
Regia: Woody Allen
Sceneggiatura: Woody Allen
Fotografia: Darius Khondji
Montaggio: Alisa Lepselter
Scenografia: Anne Seibel
Costumi: Sonia Grande
Colin Firth: Stanley Crawford / Wei Ling Soo
Emma Stone: Sophie Baker
Marcia Gay Harden: signora Baker
Eileen Atkins: zia Vanessa
Hamish Linklater: Brice Catledge
Simon McBurney: Howard Burkan
Jacki Weaver: Grace
Erica Leerhsen: Caroline
Catherine McCormack: Olivia
Jeremy Shamos: George
TRAMA: Il cinese Wei Ling Soo è più prestigioso mago degli anni Venti ma in pochi sanno che si tratta di una maschera per Stanley Crawford, un inglese scorbutico, arrogante e pieno di sé, che ha una particolare avversione per tutti coloro che sostengono di avere poteri paranormali. Persuaso dal vecchio amico Howard, Stanley parte alla volta della Costa Azzurra per verificare che la seducente e giovane veggente Sophie Baker, ospite con la madre in casa dei Catledge, non sia in realtà una ciarlatana.
Voto 6,5

Wei Ling Soo, alias Stanley Crawford (Colin Firth) è un mago che ha dedicato la sua vita a scoprire e smascherare fraudolenti veggenti. Ha in programma di rivelare rapidamente la verità sulla celebre spiritualista Sophie Baker (Emma Stone) e sua madre (Marcia Gay Harden). Tuttavia, più tempo trascorre con lei, più inizia a pensare che potrebbe effettivamente essere in grado di comunicare con l'altro mondo, ma peggio ancora, che potrebbe innamorarsi di lei.
È l’ennesima commedia di Woody Allen a cavallo tra il brillante (stavolta meno del solito) e il romantico (imprescindibile ma a suo modo), con il classico protagonista scettico e vanitoso e l’immancabile bella presenza di una ragazza giovane e attraente. Il target del regista punta tutto sulla illusione, che per il nostro ha di frequente a che fare con l’illusionismo, ma anche con la favola dell’amore, che spesso, come ben sappiamo, può ingannare la mente e il cuore.
Come di consueto un copione denso di dialoghi e battute, allusioni e sorprese, ma il gioco alleniano in questa occasione non riesce appieno e ci si deve accontentare della verve dei personaggi che ovviamente rappresentano quella dell’autore. Scrivendo freneticamente un film all’anno è comprensibile che non sempre il soufflé si gonfi a dovere e secondo le attese. Gli attori di qualità non mancano, pur non essendo anch’essi i soliti come prestazione: sia Colin Firth che Emma Stone sembrano poco sinceri, un po’ trattenuti, chissà, forse intimoriti dalle esigenze dell’autore. Ma, come sempre, il film di Woody intrattiene piacevolmente. È che da lui ci si attende sempre tanto.














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