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Mato Grosso (1992)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 1 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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Mato Grosso

(Medicine Man) USA 1992 avventura 1h46’

 

Regia: John McTiernan

Sceneggiatura: Sally Robinson, Tom Schulman

Fotografia: Donald McAlpine

Montaggio: Michael R. Miller

Musiche: Jerry Goldsmith

Scenografia: John Krenz Reinhart Jr.

Costumi: Marilyn Vance

 

Sean Connery: dott. Robert Campbell

Lorraine Bracco: dott. Rae Crane

José Wilker: dott. Miguel Ornega

Rodolfo De Alexandre: Tanaki

Francisco Tsiren Tsere Rereme: Jahausa

 

TRAMA: Robert Campbell è uno scienziato che vive da anni nella foresta amazzonica, alla ricerca di un rimedio contro il cancro indagando sui farmaci naturali degli indios. Poiché i risultati non sembrano soddisfacenti gli viene affiancata, dalla multinazionale farmaceutica, che lo finanzia una giovane ricercatrice che, dopo i primi battibecchi, dimostra il suo valore, conquistando anche il cuore del burbero scienziato. Intanto alcuni spregiudicati affaristi stanno distruggendo la foresta e di conseguenza le popolazioni che l’abitano.

 

VOTO 6

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Quando vediamo per la prima volta Rae Crane (Lorraine Bracco) nel film di John McTiernan, si sta preparando per una missione cruciale allacciandosi un paio di stivali. Brillante ricercatrice, viene è stata inviata in Sud America dalla sua azienda farmaceutica per verificare l’operato di Robert Campbell (Sean Connery), un biochimico che ha passato sei anni nelle foreste pluviali dell’Amazzonia alla ricerca di un siero miracoloso. Il ricercatore intanto ha lavorato in maniera autonoma, rifiutandosi di fornire rapporti sulle sue scoperte o spese, comunicando raramente con i suoi superiori, motivo per il quale la Crane viene mandata a recuperare informazioni sulle sue attività.



Dopo un lungo viaggio a piedi e in canoa, incontra finalmente Campbell, il quale, in uno stato di ebbrezza e vestito per una cerimonia indigena, non suscita buone impressioni iniziali. Tuttavia, per il pubblico, la loro interazione iniziale risulta essere estremamente divertente, anticipando la dinamica dei successivi sviluppi relazionali.



Il film, scritto da Tom Schulman e Sally Robinson, combina elementi di commedia, romanticismo e thriller medico. Il film presenta personaggi forti e ben definiti e riesce a evitare i cliché del genere, risultando fresco e toccante.



Crane, energica ma inesperta, è centrale nella narrazione e rappresenta una finestra sui metodi non convenzionali di Campbell. La sua opinione su di lui cambia quando scopre che ha trovato un composto potenzialmente curativo per il cancro, sebbene non sia riuscito a replicarne la formula.



La dottoressa ritiene che l’azienda debba intervenire per completare la ricerca, ma Campbell, segnato da una tragedia personale, vuole evitare interferenze esterne. La coppia decide così di continuare da sola. Le scene in cui esplorano la giungla sono visivamente spettacolari, mentre la relazione tra i due evolve senza diventare romantica, basandosi su un rispetto reciproco e sulla compassione. Le interpretazioni di Bracco e Connery sono straordinarie, mostrando profondità emotiva e talento comico.


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Il piacere derivato dalla visione non proviene solo dalle interpretazioni attoriali e dalla trama avvincente, ma anche dall’incantevole fotografia di Donald McAlpine e dalla colonna sonora di Jerry Goldsmith. Il messaggio ecologista del film è integrato con naturalezza nella storia, mentre la regia di McTiernan evidenzia gli aspetti umani, dimostrando una sensibilità artistica notevole. Il regista non è proprio il miglior autore per le avventure ma sa affidarsi al carisma di un grande attore dallo sguardo disincantato, Sean Connery, e gira il film nel più comodo e accessibile Messico.



 
 
 

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