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Miriam si sveglia a mezzanotte (1983)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 15 ago 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

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Miriam si sveglia a mezzanotte

(The Hunger) UK 1983 horror 1h37’


Regia: Tony Scott

Soggetto: Whitley Strieber (romanzo)

Sceneggiatura: Ivan Davis (James Costigan), Michael Thomas

Fotografia: Stephen Goldblatt

Montaggio: Pamela Power

Musiche: Denny Jaeger, Michel Rubini

Scenografia: Brian Morris

Costumi: Milena Canonero, Yves Saint-Laurent


Catherine Deneuve: Miriam Blaylock

David Bowie: John Blaylock

Susan Sarandon: Sarah Roberts

Cliff De Young: Tom Haver

Beth Ehlers: Alice Cavender

Dan Hedaya: Allegrezza

Bessie Love: Lillybelle


TRAMA: Miriam è l'ultima discendente di una generazione di vampiri antica di 4000 anni. Da tre secoli John è il suo amante e a lui ha promesso eterna giovinezza. Improvvisamente però John comincia a invecchiare senza speranza. Si rivolge a Sarah, una famosa dottoressa, che però non può fare nulla per lui.


Voto 6,5

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Tre anni prima del grande successo di Top Gun, Tony Scott esordisce alla regia – dopo una buona carriera simile al celebre fratello Ridley fatta di spot pubblicitari e video musicali – con un film del genere horror che tratta di vampiri e creature eterne che sopravvivono con il sangue altrui. Un classico, ma con qualche variazione che dà una particolarità all’opera.

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Tra una splendida collezione di opere d'arte dei secoli precedenti, Miriam e John Blaylock (Catherine Deneuve e David Bowie) passano il tempo suonando pezzi orchestrali da camera e rilassandosi nella loro opulenta residenza di Manhattan. Gli estranei che entrano nella loro casa sono sopraffatti da quella strana atmosfera ultraterrena dove gli sfortunati vengono sedotti e sfruttati come nutrimento. Questa coppia, che potremmo definire di classe, esiste tranquillamente tra i vivi ma sono, infatti, “non morti”. Miriam è una specie di vampiro estinta da tempo, sopravvissuta all'era dei faraoni ed è l'ultima della sua stirpe. Per secoli ha sfruttato gli amanti con il suo marchio di vita eterna, trasformandoli da semplici mortali in vampiri. Sfortunatamente per John, l'amante di Miriam degli ultimi secoli, lei non è stata totalmente onesta con lui. Sembra che, sebbene sia eterna, i compagni che crea vivano solo per poche centinaia di anni. Ultimamente John ha cominciato ad invecchiare in modo rapido ed è consumato dalla fame di sangue. Terrorizzato e con il cuore spezzato, si affanna a trovare una soluzione alla sua degenerazione visitando la clinica gestita dalla dottoressa Sarah Roberts (Susan Sarandon), la quale, dopo aver visitato la casa dei Blaylock, ha difficoltà a scuotersi di dosso la potente attrazione che avverte nei confronti di Miriam e inizia a dubitare del suo senso della realtà

Che il genere horror a volte abbia risvolti sensuali, se non proprio erotici, non è una novità e non è poi tanto raro, ma nell’occasione Tony Scott adotta una posizione giustamente progressiva e con mano delicata, dando sfogo alla innata dote attrattiva che avevano le due attrici in piena giovinezza (in realtà ne hanno mantenuta una buona dose anche oggi, ad età avanzata). Ciò che si riesce ad ammirare è che il film è ancora oggi, anche se pare datato, in grado di presentarsi come un pezzo d'atmosfera lucido e inquietante, tipicamente nell’ambito del cinema degli anni ’80.

Con un cast di tutto rispetto: Catherine Deneuve e Susan Sarandon hanno alcune sequenze hot, mentre David Bowie, sotto un trucco pesante, fornisce una delle sue migliori apparizioni cinematografiche, aggrappandosi a una vita che gli sta rapidamente scivolando via. Degna di menzione è anche la giovane Beth Ehlers, che interpreta Alice, la vicina di casa dei due protagonisti.

Il buon lavoro viene poi completato dall’altrettanto buon contributo della fotografia di Stephen Goldblatt che con una tavolozza ricca di colori cattura le lussureggianti ambientazioni del designer Clinton Cavers e dello scenografo Brian Morris, come anche i costumi chic di Milena Canonero e, a quanto si diceva al tempo, disegnati anche da Yves Saint-Laurent, dedicati solo alla Deneuve. Come era successo al fratello Ridley all’esordio (suo il meraviglioso I duellanti, il mio preferito), questo per Tony è un buonissimo lavoro da mettere tra i migliori in assoluto, avendo sapientemente combinato l'orrore sanguinario con una sensibilità d'autore che lui non ha saputo ripetere nel corso dell’intera filmografia, dato che si è in seguito dedicato più che altro a film d’azione. I brani musicali che accompagnano l’intera visione spaziano da quelli rock tipici dell’epoca del set (tipo Iggy Pop) a quelli classici firmati da Ravel, Schubert, Bach. Un campionario interessante.

Dalle sue sequenze iniziali appariscenti e violente al suo finale malinconico, il film ci dà quasi l’idea che Catherine Deneuve sia davvero eterna nel suo eterno fascino.


 
 
 

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