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Monster (2003)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 11 feb 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 11 giu 2023


Monster

Germania/USA 2003 biografico 1h49'


Regia: Patty Jenkins

Sceneggiatura: Patty Jenkins

Fotografia: Steven Bernstein

Montaggio: Arthur Coburn, Jane Kurson

Musiche: Brian Wayne Transeau

Scenografia: Orvis Rigsby

Costumi: Rhona Meyers


Charlize Theron: Aileen Wuornos

Christina Ricci: Selby

Bruce Dern: Thomas

Lee Tergesen: Vincent Corey

Annie Corley: Donna

Pruitt Taylor Vince: Gene/Stuttering "John"

Marco St. John: Evan / Undercover "John"

Marc Macaulay: Will / Daddy "John"

Scott Wilson: Horton / Last "John"


TRAMA: Aileen Wuornos, che si mantiene prostituendosi, commette il suo primo omicidio per legittima difesa. La vittima è un cliente che l'ha massacrata di botte e ha tentato di stuprarla. La violenza subita scatena in lei una reazione a catena che la spinge a commettere altri omicidi. L'unica speranza di redenzione è Selby, la ragazza di cui Aileen si è innamorata e che è scappata di casa per stare con lei.


Voto 7,5

Patty Jenkins, tornata alla grande ribalta con il successo di 'Wonder Woman', al suo esordio nel lungometraggio firma una storia sconvolgente e veramente accaduta, quella di una donna che stanca dei numerosi soprusi subiti dagli uomini scavalca la staccionata della legalità e diventa un vero mostro della società. Si vendica atrocemente, diventa una fuorilegge pagando a caro (ma giusto) prezzo il suo comportamento.

È la storia vera di Aileen Wuornos, che da prostituta si trasforma in una terribile e senza pentimenti serial killer, stufa della vita che le ha riservato il destino. La regista ebbe modo di conoscere la donna tramite una corrispondenza epistolare e ciò che narra è perfino poco romanzato, anzi a volte si prova la sensazione che la Jenkins non abbia voluto affondare di più il coltello nella piaga, rimanendo più in superficie di ciò che oggi si realizzerebbe nel cinema con questo tipo di soggetto, che avrebbe potuto essere quindi molto splatter. Invece con misura e cercando mantenersi fedele alla storia reale, prende una delle donne più belle al mondo – la statuaria Charlize Theron – la trucca fino a farla diventare bruttissima (operazione non facile con una donna del genere), la appesantisce di 15 chili, la abbruttisce nel carattere e nella mente e la mette in scena, dove un’attrice capace come la Theron non perde la bussola. E se a volte può sembrare sopra le righe secondo me è un errore, perché invece la brava Charlize è misurata ed efficace, scatenata per difendere lei e quell’amore inaspettato verso una ragazza che l’accompagna nel road movie che diventa il film. Indubbiamente la vicenda impressiona ma è tutto vero e la scia che lascia nel suo percorso Aileen Wuornos è una striscia spaventosa: sette cadaveri.

Questa situazione si conclude con due conseguenze ben diverse: condanna a morte con iniezione letale per la reale protagonista e Oscar meritato per la bellissima (bruttissima), monster di bravura, attrice sudafricana. Film impedibile!


Riconoscimenti

2004 - Premio Oscar

Miglior attrice protagonista a Charlize Theron

2004 - Golden Globe

Miglior attrice in un film drammatico a Charlize Theron

2004 - Festival di Berlino

Orso d'argento per la migliore attrice protagonista a Charlize Theron



 
 
 

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