Morte di un matematico napoletano (1992)
- michemar

- 26 nov 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 8 giu 2023

Morte di un matematico napoletano
Italia 1992 biografico 1h48’
Regia: Mario Martone
Sceneggiatura: Mario Martone, Fabrizia Ramondino
Fotografia: Luca Bigazzi
Montaggio: Jacopo Quadri
Musiche: Michele Campanella
Scenografia: Giancarlo Muselli
Costumi: Metella Raboni
Carlo Cecchi: Renato Caccioppoli
Anna Bonaiuto: Anna
Toni Servillo: Pietro
Renato Carpentieri: Luigi Caccioppoli
Licia Maglietta: Emilia
Antonio Neiwiller: don Simplicio
Roberto De Francesco: Leonardo
Alessandra D'Elia: Stella
Andrea Renzi: Leo
Lucio Amelio: il marchese
Toni Bertorelli: Antonio Alcamo
Vincenzo Salemme: militante comunista
Vera Lombardi: Maria Bakunin
TRAMA: Gli ultimi otto giorni della vita di Renato Caccioppoli, illustre ed eccentrico matematico, morto suicida l'8 maggio 1959. Prima del fatale gesto, il protagonista viene ritrovato in una stazione come un qualsiasi vagabondo. Riportato a casa, c'è chi cerca invano di salvarlo dalla sua amarezza e dalla sua totale delusione, esistenziale e politica. Ai suoi funerali il disagio si nasconde dietro la retorica.
Voto 6,5

Uno dei migliori cantori della città di Napoli, Mario Martone, a 33 anni, dopo alcune regie teatrali e un paio di corti, debutta nel lungometraggio con questo film, che gli valse il Gran premio della giuria alla Mostra di Venezia del 1992. Film che scruta dentro gli ultimi giorni di vita di Renato Caccioppoli, celebre matematico napoletano, nipote di Michail Bakunin, che durante gli anni bui del regime si distinse per il suo intransigente e originale antifascismo. La parentela con il noto filosofo russo derivava dall’essere figlio della seconda moglie di suo padre, Sofia, figlia del rivoluzionario. Come si può leggere dalle documentazioni e dalla rete, l’opera e la personalità di uomo e di scienziato, Renato Caccioppoli esercitò un'influenza decisiva sullo sviluppo dell'analisi matematica in Italia, su un'intera generazione di analisti italiani che ebbe così modo di attingere da lui nuove idee, indirizzi e ispirazioni in un periodo in cui l'Italia si era isolata culturalmente dal resto del mondo. Situazione creatasi con il periodo critico internazionale durante il regime fascista. Tipo eccentrico e di difficile carattere, era una persona intrattabile e solitaria e nel 1947 fu ammesso come socio all'Accademia dei Lincei, lo stesso giorno dell'ammissione di sua zia Maria Bakunin, episodio unico nella storia della prestigiosa accademia scientifica italiana. Iscritto al Partito Comunista Italiano, negli ultimi anni le delusioni della politica e abbandonato dalla moglie, oltre all'affievolirsi della vena matematica, lo portarono all'alcolismo.

Nei primi del maggio del 1959. durante un normale giro di perlustrazione all’interno della Stazione Termini, la polizia ferma un uomo che ha tutta l’aria di essere un senza tetto ed invece si tratta di lui. Inizia così che il racconto dell’ultima settimana di vita del matematico napoletano, morto suicida a 55 anni: infatti dopo qualche giorno, l'8 maggio, si suicidò con un colpo di pistola nella sua casa. Mario Martone lo pedina in quei giorni per farci scoprire la persona e il modo di giudicare la situazione politica dal suo punto di vista e non senza difficoltà, perché non era facile portare sullo schermo un personaggio così complesso. Eppure, il regista compie un piccolo miracolo con il ritratto di un uomo geniale, quanto sregolato ed eccentrico, dalle mille sfaccettature e tante contraddizioni, sempre polemico e critico. Dalla grande personalità, però, e, per questo, personaggio affascinante. Ovvio che il film si interroga sui motivi che hanno condotto il nostro all'estremo gesto, ma non dà risposte, non può darle, dato che neanche chi lo conobbe da vicino trovò difficile intuire le ragioni che lo condussero alla tragica fine.

L’opera del regista napoletano, seppure impegnativa anche da parte dello spettatore, riesce molto bene e per diversi motivi. Prima di tutto è già evidente già allora l’amore che egli porta verso la sua città e lo dimostra la maniera come la fotografa: nel 1992 come nel 2022 (con Nostalgia) al centro delle vicende umane c’è sempre Napoli e la sua bellezza, i suoi vicoli, i frettolosi attraversamenti dei quartieri, gli scorci del mare, il tutto esaltato dal direttore della fotografia Luca Bigazzi che colora di un giallo antico e freddo le immagini di una Napoli tutt’altro che da cartolina. E poi la eccellente interpretazione dell’attore protagonista, un Carlo Cecchi, sempre superlativo con il suo modo personale di recitazione, perfettamente calato nel personaggio. Intorno gli girano gli attori conosciuti in gioventù – anche tramite il gruppo teatrale che fondò il regista - che in seguito sono divenuti grandi, a cominciare dal giovane Andrea Renzi, Anna Bonaiuto, Toni Servillo (con i capelli e lontano da manierismi e smorfie), Renato Carpentieri, Licia Maglietta, tutti con forte istinto teatrale che seppero però tenere lontano, anche con l’abile regia, il rischio di teatro filmato. Il film di narrativo, nel senso dell’azione, non ha molto e procede per dialoghi, a volte un po’ ad effetto quando parla il protagonista, e per le brevi scene silenziose, seguendo il ritmo del suo vagabondare senza una vera meta. O come quando, insofferente e bizzarro, si comporta durante gli esami degli studenti. Enormemente significativi, infine, nel finale, il coro di voci dei partecipanti ai funerali, ognuno con i propri commenti.

Il film anticipa il fascino che Mario Martone prova per gli individui fuori dalla norma, solitari e incompresi, come d'altronde succederà per il Leopardi de Il giovane favoloso, uomini di pensiero dalla morte precoce, ma che hanno lasciato il segno, individui apparentemente cerebrali, ma in realtà ardenti di passione.

Riconoscimenti
1993 - David di Donatello
Miglior regista esordiente a Mario Martone
David speciale a Carlo Cecchi
Candidatura migliore attore protagonista a Carlo Cecchi
Candidatura migliore fotografia a Luca Bigazzi
Candidatura migliore scenografia a Giancarlo Muselli
Candidatura migliore montaggio a Jacopo Quadri






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