Nessuna verità (2008)
- michemar

- 4 mag 2022
- Tempo di lettura: 2 min

Nessuna verità
(Body of Lies) USA/UK 2008 spionaggio 2h8'
Regia: Ridley Scott
Soggetto: David Ignatius
Sceneggiatura: William Monahan
Fotografia: Alexander Witt
Montaggio: Pietro Scalia
Musiche: Marc Streitenfeld
Scenografia: Arthur Max
Costumi: Janty Yates
Leonardo DiCaprio: Roger Ferris
Russell Crowe: Ed Hoffman
Mark Strong: Hani Salaam
Golshifteh Farahani: Aisha
Oscar Isaac: Bassam
Vince Colosimo: Skip
Michael Gaston: Holiday
Alon Abutbul: Al-Saleem
Simon McBurney: Garland
Ali Suliman: Omar Sadiki
Lubna Azabal: Cala
TRAMA: Un agente CIA, Roger Ferris è sulle tracce del capo di un gruppo terrorista che si ritiene operi dalla Giordania. Quando Ferris escogita un piano per infiltrarsi nel gruppo, deve però riuscire a garantirsi l'appoggio del suo collega Ed Hoffman, uno scaltro veterano, e dell'intelligence giordana, sospettata di fare il doppio gioco. E per quanto apparentemente tutti sembrino dalla sua parte, Ferris si domanda quanto davvero possa fidarsi di chi gli si dichiara amico e quanto possa contare su di loro senza rischiare di mettere in gioco l'intera operazione e la sua stessa vita.
Voto 6,5

La vicenda ruota attorno all'agente Ferris, che opera in Medioriente agli ordini di Ed Hoffman con il compito di fermare un pericoloso terrorista legato ad Al Qaeda. Trasferito in Giordania, deve collaborare con Hani, il capo dei servizi locali, che ha metodi in contrasto con quelli poco raffinati di Hoffman. Quest'ultimo è interpretato da un Russell Crowe tornato appositamente alla stazza di altre occasioni, ma ancora gigione con gli occhialini per fare il navigato della situazione, mentre è l'inglese Mark Strong a incarnare l'elegante Hani di cui il protagonista non sa bene se fidarsi. Se a tratti Crowe risulta simpatico e se Mark Strong si rivela complesso e carismatico, il personaggio di Leonardo DiCaprio è fortemente in difficoltà, anche se è esperto delle varie inflessioni locali dell’arabo. Una storia complessa in mano, però, ad un regista che sa il come impostare il registro.

Come in Syriana, con i suoi intrighi internazionali, le bugie diplomatiche, i vari personaggi ufficiali e non del panorama spionistico, anche questo è un ottimo film d'azione e spionaggio ben congegnato dall'esperienza di Ridlley Scott e la sua mano la si vede tutta, anche perché è ben confezionato e reso sufficientemente avvincente: solo il finale è alquanto anomalo in quanto pare vinca l'amore e non la carriera. In questo quadro addolcisce la presenza magica di Golshifteh Farahani. Un ruolo anche per la bravissima Lubna Azabal.

Adattato da William Monahan (abile sceneggiatore di grandi successi come The Departed - Il bene e il male ed altri ben noti) dal racconto di David Ignatius, il film, intriso di attualità, almeno di quel momento, e rivolto agli stessi USA e al loro modus operandi nei territori di guerra, gioca sull'assenza di fiducia nel prossimo, sulla presunzione dei vari attori della guerra di essere i soli a detenere la soluzione ritenuta giusta ai danni di tante vite umane.


"Il nostro mondo può essere distrutto più semplicemente di quanto si creda." Siccome sto scrivendo proprio nei giorni della guerra in Ucraina, la citazione appare quanto mai valida, ancora oggi.
Buon film pienamente nelle corde del valente regista britannico.






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