Non per soldi… ma per denaro(1966)
- michemar

- 18 nov
- Tempo di lettura: 2 min

Non per soldi… ma per denaro
(The Fortune Cookie) USA 1966 commedia 2h5’
Regia: Billy Wilder
Sceneggiatura: Billy Wilder, I.A.L. Diamond
Fotografia: Joseph LaShelle
Montaggio: Daniel Mandell
Musiche: André Previn
Scenografia: Robert Luthardt
Costumi: Chuck Arrico, Paula Giokaris
Jack Lemmon: Harry Hinkle
Walter Matthau: William H. “Whiplash Willie” Gingrich
Ron Rich: Luther “Boom Boom” Jackson
Judi West: Sandy Hinkle
Cliff Osmond: Chester Purkey
Lurene Tuttle: Miss. Hinkle
Harry Holcombe: O’Brien
Les Tremayne: Thompson
Lauren Gilbert: Kincaid
Harry Davis: dottor Krugman
Ann Shoemaker: Sister Veronica
Noam Pitlik: Max
TRAMA: Un avvocato corrotto convince suo cognato a fingere un grave infortunio.
VOTO 7

Il cameraman televisivo Harry Hinkle (Jack Lemmon) viene colpito accidentalmente dal giocatore Luther “Boom Boom” Jackson durante le riprese di una partita di calcio e si infortuna. Vedendo l’opportunità di far soldi facili, entra in scena suo cognato Willie Gingrich (Walter Matthau), un avvocato senza scrupoli che lo convince a far sopravvalutare le sue ferite e a rivendicare 1 milione di dollari. L’ex moglie di Harry, Sandy (Judy West), che intravede l’occasione, riappare magicamente e all’improvviso, per approfittare anche lei, cerca di riaccendere la loro relazione. Nel frattempo, anche il giocatore di football che ha colpito Harry non resta con le mani in mano. Ma a questo punto è inevitabile che l’investigatore privato della compagnia assicurativa si metta sulle orme di queste persone per scoprire una eventuale truffa.

Ancora una volta Billy Wilder, con la collaborazione inseparabile di I.A.L. Diamond, getta uno sguardo intelligente e sarcastico sui comportamenti dell’americano medio, soprattutto verso quello più incline alle tentazioni, utilizzando il suo senso dell’umorismo tanto graffiante quanto brillante. A distanza di tempo, si rivela un film che diverte tantissimo anche oggi. Che dire poi, di questa straordinaria coppia di attori che lavorano in perfetta sincronia? Basta lasciarli fare ed il resto, sotto una regia esperta, viene da sé.

È così simpatico che il film è una sorta di cartone animato live-action, ricco di gag verbali e visive che arrivano come raffiche di mitragliatrice, che però non dimentica di rimproverare lo spettatore per le sue debolezze e chiude con un finale ironico, dove non è la virtù a trionfare ma l’esaurimento dei trucchi. E come scrive e leggo da un mio amico funzionario di Rai Movie, “Wilder era appassionato di Stanlio e Ollio ed è noto che avrebbe amato averli in un suo film, e quella fra l’amatissimo Lemmon e il partner di scena di tanti set Matthau è un ripiego di lusso cui sarebbe tornato ben due volte negli anni successivi.” Parole sagge ed esperte condivisibili.

“Ma quali cause perse. Questa è già vinta in partenza!” dice Willie Gingrich, ritenendo tutto facile da realizzare. Ma sarà veramente così?
Ovviamente il pubblico apprezza moltissimo e i premi prestigiosi arrivano a pioggia.


Riconoscimenti
Oscar 1967
Miglior attore non protagonista a Walter Matthau
Candidatura migliore sceneggiatura originale
Candidatura migliore fotografia
Candidatura migliore scenografia
Golden Globe 1967
Candidatura miglior attore in un film commedia o musicale a Walter Matthau






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