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Non ti presento i miei (2020)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 17 apr 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 2 giu 2023


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Non ti presento i miei

(Happiest Season) Canada/USA 2020 commedia 1h42’


Regia: Clea DuVall

Sceneggiatura: Clea DuVall, Mary Holland

Fotografia: John Guleserian

Montaggio: Melissa Bretherton

Musiche: Amie Doherty

Scenografia: Theresa Guleserian

Costumi: Kathleen Felix-Hager


Kristen Stewart: Abby

Mackenzie Davis: Harper

Alison Brie: Sloane

Aubrey Plaza: Riley Johnson

Dan Levy: John

Mary Holland: Jane

Victor Garber: Ted

Mary Steenburgen: Tipper


TRAMA: Incontrare per la prima volta la famiglia della fidanzata non è mai facile. Pensare di farle la proposta di matrimonio durante l'annuale cena di Natale è poi ancora più complicato, soprattutto se nessuno dei familiari sa che le ragazze sono lesbiche. Così quando scopre che l'amata Harper ha tenuto segreta la loro relazione, Abby inizia a mettere in discussione il rapporto con la persona che desiderava e che pensava di conoscere a fondo.


Voto 6,5

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La brava attrice Clea DuVall ha a cuore il tema e alla sua seconda prova da regista nel lungometraggio non esita a rappresentarlo, anche come forma semiautobiografica, infrangendo non poco le regole ferree della commedia romantica, che normalmente è, come ben sappiamo abbastanza conservatrice. C’è sempre un lui e un lei, qualche litigio d’amore, attimi di gelosia e lieto fine. Immancabile epilogo come altra caratteristica tipica delle storie simili. Invece succede che la regista si infila in un intrigo sentimentale e sociale dovuto alle convenzioni e alle comprensibili remore nel raccontare la verità in famiglia. Nella fattispecie, e come succede spesso, quando una coppia omo (lesbica o quello che può essere) ha evidenti problemi nel chiarire la propria vita affettiva e sessuale davanti ai genitori.

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La felice coppia di due ragazze, Abby e Harper (Kristen Stewart e Mackenzie Davis, due eccellenti interpreti per l’occasione), si presenta in casa della seconda in occasione delle feste natalizie, anche per cogliere così il momento propizio per svelare la situazione al resto della famiglia che evidentemente non è ancora al corrente della loro relazione. La verità non è molto comoda da raccontare e se il contesto è frequente Harper sin dal primo momento presenta la sua partner come semplice amica intima, con la voglia di ospitarla nella casa dei genitori per trascorrere il Natale in allegria e compagnia. Lei tentenna timorosa per paura di sconvolgerli, sempre rinviando ora dopo ora, giorno dopo giorno, il momento della verità, o meglio ancora del coming out, cercando il momento giusto. Come da schema classico della commedia, ogni volta sembra l’istante giusto, che poi sfuma per un motivo o l’altro.

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Le difficoltà sono facilmente comprensibili, anche perché Harper non ha mai confessato (termine improprio, perché indicherebbe un errore, un peccato, che in verità non è) il suo orientamento sessuale. Per questo motivo, si è obbligati a considerare la DuVall come artista coraggiosa, infilandosi in una storia che non è quella patinata delle feste americane con tanta gente a tavola in normale armonia. Come svelare tutto con i numerosi parenti in arrivo? Come aprirsi senza suscitare deliri, delusioni, sconcerto, espressioni di sorpresa? In buona sostanza, come evitare di rovinare sia la festa per eccellenza e che la probabile reazione negativa dei familiari? Nonostante ciò, non è assolutamente un film drammatico, tutt’altro: è una piacevolissima commedia che sfiora argomenti seri e che mostra anche l’angoscia umana di una situazione scomoda, con il conseguente stress psicologico. Succede anche, come è facilmente intuibile, che si rovini anche il bel rapporto tra Abby e Harper, una spingendo l’altra a parlare e chiarire, l’altra avvertendo la pressione e sbagliando qualche comportamento, deludendo le attese della compagna.

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Rimbalzando tra qualche gaggags e attimi di sconcerto, tra il racconto spiritoso e il dramma intimo, il film si rivela molto piacevole e gran merito va attribuito alla regia, consapevole del contenuto, della sceneggiatura che direi appropriata, e l’ottimo lavoro delle due attrici. Se la bravura di Kristen Stewart, attrice che tra l’altro ha già dichiarata la sua sessualità, è risaputa e anche questa volta non si smentisce, l’eccellente Mackenzie Davis sorprende non poco, anche perché il suo ruolo si rivela alquanto scomodo e soprattutto ingrato, essendo la sua Harper impaurita ad affrontare la famiglia, oltretutto deludendo non poco in certe situazioni la partner. Particolare che contribuisce a rendere il film ancora più commedia degli equivoci. Tutto l’attraente cast si rivela simpatico e all’altezza delle attese: bravissimi, e tra tanti ovvio che Alison Brie sia perfettamente incastrata con il suo brio naturale e le sue espressioni. Un cenno a parte per un figlio d’arte: Dan Levy (ricordate il padre Eugene? Degno discendente.

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Peccato ancora una volta per il titolo italiano, lontano da quello originale che indica l’arrivo di un periodo più felice: i nostri distributori scivolano per quello che forse vorrebbe imitare il successo di quella serie che riguardava la presentazione dei propri familiari, dove manca – se ci fate caso – la negazione presente in questo film. Se il contesto può sembrare simile, il contenuto è evidentemente un altro. Un film molto simpatico che affronta situazioni serie che sicuramente si presentano parecchie volte. Se ci si mette nei panni delle due protagoniste, ci si rende conto meglio e ci si sente scomodi.



 
 
 

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