Old Henry (2021)
- michemar

- 3 giorni fa
- Tempo di lettura: 2 min

Old Henry
USA 2021 western 1h39’
Regia: Potsy Ponciroli
Sceneggiatura: Potsy Ponciroli
Fotografia: John Matysiak
Montaggio: Jamie Kirkpatrick
Musiche: Jordan Lehning
Scenografia: Max Biscoe
Costumi: Brianna Quick
Tim Blake Nelson: Henry McCarty
Scott Haze: Curry
Gavin Lewis: Wyatt
Trace Adkins: zio Al
Stephen Dorff: Ketchum
Richard Speight Jr.: Dugan
Max Arciniega: Stilwell
Brad Carter: Branigan
TRAMA: Henry, un contadino vedovo e suo figlio Wyatt accolgono in casa un uomo ferito di nome Curry che ha con sé una borsa piena di soldi. Quando però arriva alla loro fattoria una banda in caccia del denaro, Henry dovrà decidere di chi fidarsi.
VOTO 7

Il western sembra passato di moda ma c’è sempre qualcuno che lo ritira fuori e qualche volta ci riesce bene, come questo film di Potsy Ponciroli. Il protagonista è un attore caratterista che, come spesso succede, se la cava più che egregiamente quando è in primo piano, come in questa avvincente opera.


La storia ci porta nel territorio dell’Oklahoma all’inizio del 1900, dove Henry McCarty (l’ottimo Tim Blake Nelson), un tranquillo e coraggioso contadino vedovo, vive con il figlio adolescente, Wyatt (Gavin Lewis). Le loro vite pacifiche cambiano bruscamente quando l’uomo decide di portare a casa uno sconosciuto gravemente ferito Curry (Scott Haze) che ha una borsa piena di soldi, inseguito dal curioso e spietato Ketchum (Stephen Dorff) e dai suoi soci.


Quest’ultimo afferma di essere uno sceriffo, ma la sua intenzione non ha nulla a che fare con le forze dell’ordine. Il coraggio e la determinazione dimostrati da Henry fanno sì che gli altri lo vedano come un pazzo o uno sciocco. Quello che non sanno è che questo contadino apparentemente mansueto ha un talento ineguagliabile con la pistola ed è legato a un tumultuoso passato di violenza.


Il segreto di quel passato è la vera sorpresa della trama: egli non è realmente McCarty, bensì un nome mitico nella storia del West, e siccome lo fanno arrabbiare di brutto si rivelerà nel pieno della sua valenza e saranno guai per tutti, con il trasecolato figlio che scopre la vera identità del padre. Chi veramente egli sia non lo rivelo né lo scrivo nella scheda degli interpreti e personaggi: sarebbe spoiler e toglierebbe il gusto della scoperta.


Raccontata in modo nitido, la storia porta tradizionalmente alla classica resa dei conti, con tanto di finale amaro ma lasciando un buon retrogusto nel palato dello spettatore. Ed un messaggio morale del protagonista per il futuro del figlio e per noi tutti.


Buonissimo film che mi ha sorpreso positivamente, dato che ormai sono scettico verso i nuovi western, che, se fatti in maniera classica ma con sguardo moderno, sono sempre accattivanti: provare per credere.
Anche per la bravura del buon Tim Blake Nelson, solitamente relegato nelle retrovie (ma come dimenticarlo in Fratello, dove sei? dei Coen).






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