Oliver Twist (2005)
- michemar

- 18 gen 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 27 mag 2023

Oliver Twist
UK/Rep.Ceca/Francia/Italia 2005 dramma 2h10'
Regia: Roman Polanski
Soggetto: Charles Dickens (romanzo)
Sceneggiatura: Ronald Harwood
Fotografia: Paweł Edelman
Montaggio: Hervé de Luze
Musiche: Rachel Portman
Scenografia: Allan Starski, Jindrich Kocí, Jirí Matolín
Costumi: Anna B. Sheppard
Barney Clark: Oliver Twist
Ben Kingsley: Fagin
Jamie Foreman: Bill Sikes
Leanne Rowe: Nancy
Harry Eden: Artful Dodger
Edward Hardwicke: Mr. Brownlow
Jeremy Swift: Mr. Bumble
Mark Strong: Toby Crackit
TRAMA: Sfuggito alle grinfie della famiglia a cui è stato affidato, il piccolo Oliver Twist incontra un ladruncolo di strada che fa capo al vecchio Fagin, sempre pronto ad assoldare nuove reclute. Alla sua prima impresa, Oliver viene arrestato, mentre gli altri ragazzi riescono a farla franca. Chiarita l'estraneità di Oliver alla vicenda, il facoltoso signor Brownlow ritira la denuncia a suo carico e lo accoglie in casa. Ma i suoi vecchi compagni non intendono rinunciare a lui.
Voto 6,5

Una delle opere più celebre di Charles Dickens, pare sia il primo romanzo in lingua inglese ad avere come protagonista un ragazzo. Pubblicato per la prima volta nel 1837, il romanzo è stato portato sullo schermo più volte (da David Lean a Carol Reed) e questa versione di Polanski ha una bella scenografia: la Londra del XIX secolo fu ricostruita ad arte negli Studios di Praga. Il regista anche in questo film non perde la sua visione dell'uomo, sempre con il suo sguardo attento agli angoli oscuri della società e della psiche, quasi alla pari dello scrittore nel raccontare le problematiche sociali, la povertà, il lavoro minorile, la criminalità, e la sottolineatura della grande ipocrisia della cultura vittoriana, in una miseria materiale e morale quasi palpabile.

La trama è ben conosciuta per merito del bel romanzo e vede al centro, il giovanissimo Oliver Twist: una storia di miseria alleviata solo occasionalmente da momenti di gioia e di gentilezza. È sicuramente uno di quei romanzi che ha alimentato il termine tanto diffuso di dickensiano. La storia della vita del ragazzino è tragica e ha inizio in un orfanotrofio da cui viene presto cacciato per cattiva condotta. La tappa seguente è lo sfruttamento in una fabbrica di bare, i cui i maltrattamenti lo fanno fuggire. Dopo un crudele viaggio di sette giorni verso Londra, egli incontra Artful Dodger (Harry Eden) e si ritrova ad essere il componente di un’allegra banda di ladruncoli governata dall'avido Fagin (Ben Kingsley). Un incontro casuale con un ricco uomo d'affari, Mr. Brownlow (Edward Hardwicke), dà a Oliver la possibilità di una vita migliore, ma Fagin e il suo spietato, Bill Sikes, non sono disposti a lasciarlo perdere e con scaltrezza trovano il modo per tirarlo fuori sfruttando l'affetto e la bontà del signore per Oliver a loro vantaggio. Solo Nancy, la moglie di Bill, mostra compassione per il povero ragazzo.

Le perplessità di questa pellicola derivano dal fatto che è un’opera troppo buonista per il concetto di cinema che caratterizza la carriera di Roman Polanski regista, è come se sia un soggetto che lo snaturi, non adatto alla sua visione. Se il grande scrittore era un eccellente autore di melodrammi, la versione del polacco perde in sincerità e in passione. Il regista si mantiene a distanza dal dramma e per molti tratti i film ne risente, dando l’impressione di una fredda narrazione. Come sempre detto, la recitazione cinematografica dei ragazzi è quasi sempre ragguardevole e coinvolgente e forse la scelta di Barney Clark non è stata la più indovinata e a dimostrarlo c’è il particolare che il giovane sia sparito dai radar del cinema importante.

Il pregio del film è certamente nella eccellente ambientazione e nella ricostruzione impeccabile dei dettagli dell’epoca, ma Polanski ha sicuramente fatto di meglio in altre occasioni. Buone piuttosto le interpretazioni di Leanne Rowe e soprattutto di Jamie Foreman in un ruolo di vero cattivo, oltre alla grande esperienza di un leone da set come Ben Kingsley, anche se deve vedersela con il mito di Alec Guinness nella migliore versione del romanzo, quella realizzata da David Lean.






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