Pane e tulipani (2000)
- michemar

- 17 nov 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 1 apr 2023

Pane e tulipani
Italia/Svizzera 2000 commedia 1h54’
Regia: Silvio Soldini
Sceneggiatura: Silvio Soldini, Doriana Leondeff
Fotografia: Luca Bigazzi
Montaggio: Carlotta Cristiani
Musiche: Giovanni Venosta
Scenografia: Paola Bizzarri
Costumi: Silvia Nebiolo
Licia Maglietta: Rosalba Barletta
Bruno Ganz: Fernando Girasole
Giuseppe Battiston: Costantino Maria Caponangeli/"Vittorio Alfieri"
Antonio Catania: Mimmo Barletta
Marina Massironi: Grazia Reginella
Vitalba Andrea: zia Ketty
Don Backy: cantante balera
TRAMA: Rosalba, casalinga di Pescara, è in gita con tutta la famiglia a Paestum. Per un contrattempo viene dimenticata in un autogrill. Lei ci rimane male e, invece di attendere il ritorno del marito e della prole, decide di tornare a casa da sola. Ma quando si ritrova su un'auto diretta a Venezia cede al fascino di una vacanza imprevista. Mimmo, il marito, infuriato, assolda un idraulico appassionato di gialli, per tentare di scovarla.
Voto 7

Ci sono a volte film, proprio come questo, che si inizia a guardare e poi ci ritrova al termine senza essersene accorti tanto è filato liscio, ma nello stesso tempo pieno di avvenimenti e giravolte. Il cosiddetto film “denso”. La prima dote che si potrebbe abbinare al bel film di Silvio Soldini è quella della piacevolezza della storia e della bellezza dei personaggi, disegnati alla perfezione e che alla fine crediamo di conoscere come amici. Il sorriso di Licia Maglietta è contagioso, l’aplomb e la compostezza del compianto Bruno Ganz rimane nel cuore, specialmente con il suo accento di straniero fuori posto, la goffaggine di Giuseppe Battiston ispira tenerezza, la filosofia di Marina Massironi e l’originalità della figura del fioraio Felice Andreasi: son tante piccole perle di sceneggiatura che riempiono il cuore.

Tutti, prima o poi, sogniamo la fuga dalla quotidianità e dal trantran che ci ha annoiati ma – lo sappiamo bene – non lo faremo mai, e invece la simpaticissima protagonista Rosalba avrà il coraggio o forse l’incoscienza di seguire l’istinto: più che dalla fuga dalla realtà quotidiana lei si sentirà attirata dal romanticismo che non le è stato mai offerto, dalla bellezza della fantasia e dai colori dei tulipani che non daranno da mangiare ma che con il pane di tutti i giorni abbelliscono la vita.

La storia è così simpatica che il regista ci fa passare in secondo piano lo scenario in cui si svolge: la sempre meravigliosa Venezia, location che con la sua bellezza cancellerebbe qualsiasi racconto ma che invece stavolta serve solo come ambientazione, come mezzo per lo sviluppo dei sentimenti e delle reazioni istintive degli umani. Con la incisiva fotografia di Luca Bigazzi, vediamo una donna dimenticata che diventa personaggio importante, tra un ballo e una fisarmonica.
Riconoscimenti
David di Donatello 2000:
Miglior film
Miglior regista
Miglior sceneggiatura
Migliore attrice protagonista a Licia Maglietta
Migliore attore protagonista a Bruno Ganz
Migliore attrice non protagonista a Marina Massironi
Migliore attore non protagonista a Giuseppe Battiston
Migliore fotografia
Miglior sonoro
Nastri d'argento 2000:
Regista del miglior film
Miglior sceneggiatura
Migliore attrice protagonista a Licia Maglietta
Migliore attore non protagonista a Felice Andreasi
Migliore attrice non protagonista a Marina Massironi










































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