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Path to War – L’altro Vietnam (2002)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 28 feb
  • Tempo di lettura: 2 min
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Path to War – L’altro Vietnam

(Path to War) USA 2002 dramma 2h45’

 

Regia: John Frankenheimer

Sceneggiatura: Daniel Giat

Fotografia: Stephen Goldblatt, Nancy Schreiber

Montaggio: Richard Francis-Bruce

Musiche: Gary Chang

Scenografia: Waldemar Kalinowski

Costumi: May Routh

 

Michael Gambon: Lyndon B. Johnson

Donald Sutherland: Clark Clifford

Alec Baldwin: Robert McNamara

Bruce McGill: George Ball

James Frain: Richard N. Goodwin

Felicity Huffman: Lady Bird Johnson

Frederic Forrest: Earle Wheeler

John Aylward: Dean Rusk

Philip Baker Hall: Everett Dirksen

Gary Sinise: George C. Wallace

Tom Skerritt: gen. William Westmoreland

Cliff De Young: McGeorge Bundy

Chris Eigeman: Bill Moyers

John Valenti: Jack Valenti

Gerry Becker: Walt Rostow

Sarah Paulson: Luci Baines Johnson

 

TRAMA: La presidenza di Lyndon Baines Johnson, dalla cerimonia inaugurale del gennaio 1965 fino alla fine del suo mandato nel 1968. Tra il tentativo di costruire una grande società e l’escalation della guerra in Vietnam, le decisioni politiche e i drammi umani di Johnson, fino alla perdita della fiducia del suo popolo.

 

Voto 7


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Il film, prodotto per la TV dalla HBO, affronta direttamente la guerra del Vietnam vista attraverso gli occhi del presidente degli Stati Uniti Lyndon B. Johnson e dei membri del suo gabinetto. Gli eventi ritratti iniziano nel gennaio 1965 con LBJ al ballo inaugurale e terminano il 31 marzo 1968, quando annuncia alla nazione che non si candiderà per la rielezione.



Johnson ereditò il conflitto da John F. Kennedy, che per primo ordinò missioni di combattimento contro i vietcong nel 1962. Il film del grande John Frankenheimer chiarisce che il presidente era profondamente combattuto sull’impegnare più truppe e armi statunitensi per combattere i “piccoli uomini in pigiama nero”, come una volta chiamava i nordvietnamiti. Il modo sfacciato di parlare di Johnson raramente si rivelava nei discorsi pubblici del suo tempo, ma nel film sia Frankenheimer che l’attore Michael Gambon ci danno il vero Johnson: un uomo impegnato a creare una legislazione sociale radicale, tra cui le leggi per i diritti civili, ma anche quello che litigava con gli autori di discorsi, rimproverava i consiglieri e usava un linguaggio non appropriato in privato.



La HBO e Frankenheimer meritano un elogio per aver rivisitato la presidenza Johnson in modo così ampio e dettagliato (il film è infatti lungo). Uno dei motivi per cui è così potente è che lo sceneggiatore Daniel Giat e alcuni produttori hanno trascorso più di un decennio a ricercare la sceneggiatura del film, intervistando molte figure dell’amministrazione di quei tempi ed anche storici e studiosi che lo conoscevano. Inoltre, ha dato il suo importante contributo lo storico Michael Beschloss, autore di diversi libri su LBJ.



Golden Globe a Donald Sutherland quale attore non protagonista, oltre a tre candidature e altre otto agli Emmy.

Ultimo film della gloriosa carriera del regista.



 
 
 

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