Pensavo fosse amore invece era un calesse (1991)
- michemar

- 20 mar 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 mag 2023

Pensavo fosse amore invece era un calesse
Italia 1991 commedia 1h53'
Regia: Massimo Troisi
Sceneggiatura: Anna Pavignano, Massimo Troisi
Fotografia: Camillo Bazzoni
Montaggio: Angelo Nicolini
Musiche: Pino Daniele
Scenografia: Francesco Frigeri
Costumi: Christiana Lafayette
Massimo Troisi: Tommaso
Francesca Neri: Cecilia
Marco Messeri: Enea
Angelo Orlando: Amedeo
Natalia Bizzi: Flora
Vittorio Viviani: giovane scrittore
Alessia Salustri: Chiara
TRAMA: Il matrimonio tra due giovani fidanzati napoletani, Tommaso e Cecilia, è alle porte ma qualcosa turba la giovane. I due si lasciano ma forse c'è ancora la speranza che possano tornare insieme.
Voto 6,5

Lui gestore di un ristorante, lei di una libreria, Tommaso e Cecilia (Francesca Neri) convivono e, a quanto si direbbe, si amano. Ma alla vigilia delle nozze la donna rifiuta la cerimonia, accusando Tommaso di pigrizia e tradimenti. Il mancato sposo si macera nella sofferenza e quando apprende che la sua ex-compagna ha un innamorato, Enea, consulta una fattucchiera. Enea è un tipo solare e bizzarro, quanto Tommaso è pigro e introverso e ciò ha come ipnotizzato la bella Cecilia. Ad un certo momento Enea si rivela anche generoso: ha capito che in fondo la donna ama ancora il fidanzato ed a questi la lascia, purché sappia renderla felice. Mentre si preparano per la seconda volta le nozze, Tommaso si accorge con rinnovati timori che, ad essere sinceri, l'amore è latitante. Non va al rito nuziale, come se ne fosse terrorizzato: lei lo cerca dopo la sua vana attesa di sposa davanti all'altare e lo ritrova in un bar.

Fatte le debite distinzioni – principalmente per cultura, poi per estrazione sociale, educazione religiosa, radici territoriali – il modo di affrontare la vita e le sue problematiche di Massimo Troisi è assimilabile a quello di Woody Allen. E non credo sia un’eresia. Entrambi, anche nella maniera di recitare, esprimono (o esprimeva il compianto Massimo, ma lui vive sempre accanto a noi) tutti i dubbi esistenziali che affliggono l’uomo, in ogni tipo di manifestazione. Anche in amore, anzi soprattutto in amore, il continuo conflitto uomo-donna ha caratterizzato quasi l’intera filmografia dei due artisti, con l’unico rammarico che mentre Allen è un regista e scrittore molto prolifico, il povero Troisi era ben più tranquillo e soprattutto non ha avuto il tempo.

In questo film, che tra l’altro è l’ultima sua regia, tra le migliori e sicuramente la più matura, i dubbi, le incertezze, la visione offuscata di un futuro sentimentale vengono tutti a galla fino a strozzare la spontaneità e il lasciarsi andare, che sono essenziali per stabilire il solido rapporto d’amore di cui ha bisogno il protagonista. Più che mai Troisi teme che il sentimento amoroso sia un travisamento, un equivoco.

Fino a fargli dire, dopo il mancato appuntamento sull'altare: “Mamma mia... io guarda, io non è che so' contrario al matrimonio eh, che non so' venuto... Solo, non lo so, io credo che in particolare un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi tra di loro. Troppo diversi!”
Una frase che racchiude tutto il film.
Riconoscimenti
David di Donatello 1992:
Miglior attore non protagonista a Angelo Orlando
Candidatura migliore attrice protagonista a Francesca Neri
Candidatura miglior colonna sonora a Pino Daniele
Nastro d'argento 1992:
Migliore attrice protagonista a Francesca Neri
Miglior colonna sonora a Pino Daniele
Candidatura migliore sceneggiatura
Candidatura miglior attore non protagonista a Angelo Orlando
Candidatura migliore attrice non protagonista a Nuccia Fumo






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