Piccole bugie tra amici (2010)
- michemar

- 7 feb 2019
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 25 ott 2020

Piccole bugie tra amici
(Les petits mouchoirs) Francia/Belgio 2010 commedia 2h34'
Regia: Guillaume Canet
Sceneggiatura: Guillaume Canet
Fotografia: Christophe Offenstein
Montaggio: Hervé De Luze
Scenografia: Philippe Chiffre
Costumi: Carine Sarfati
François Cluzet: Max
Marion Cotillard: Marie
Benoît Magimel: Vincent
Gilles Lellouche: Eric
Jean Dujardin: Ludo
Laurent Lafitte: Antoine
Valérie Bonneton: Véro
Pascale Arbillot: Isabelle
Anne Marivin: Juliette
Louise Monot: Léa
Joël Dupuch: Jean-Louis
Hocine Mérabet: Nassim
TRAMA: Dopo una notte brava in discoteca, Ludo ha un brutto incidente in moto e viene ricoverato d'urgenza in ospedale. I suoi migliori amici, dopo aver visto la gravità delle sue condizioni ma esser stati rassicurati dai medici sulle possibilità di recupero, decidono ugualmente di partire per l'annuale ritrovo a Cap Ferret. La vacanza, anziché calmare gli animi, farà emergere tutte le nevrosi, le paure e le incomprensioni tenute nascoste da una vita.
Voto 5,5

Non capisco come un regista come Guillaume Canet, che veniva dall'eccellente Non dirlo a nessuno, abbia perso tanto tempo lui e noi spettatori per girare un film che dura ben due ore e mezza circa per raccontare malissimo una storia che certamente non è lunga come l'Odissea. In questo lungo lasso di tempo succede non molto, se non le storie normali che riguardano la vita di un gruppo di amici con famiglia o compagno/a. Litigi, gelosie, tradimenti, allusioni. L'unica operazione riuscita è stata quella votata a definire e disegnare i vari personaggi: e ci mancherebbe, con tanto tempo a disposizione se si falliva anche questo il film sarebbe stato un vero fallimento. Il tempo passa e lo spettatore si chiede quando c'è la svolta, quando succede qualcosa per cui il film val la pena di essere visto.

Ma questo qualcosa non succede. Perché oltre al solito trantran di una vacanza passata assieme, nell'ambito della comitiva è un susseguirsi di chiacchiere, gite e litigi. Solo il finale dà un sussulto quando, a causa dell'incidente avuto da un compagno del gruppo all'inizio della trama, il suddetto muore dopo una lunga degenza in ospedale. E questo non consideratelo uno spoiler, in quanto non cambia nulla sul giudizio, sia se lo spettatore conosce l'epilogo oppure no. In pratica bastavano le solite due orette scarse come tutti i film, tanto la storia non esiste, bastava mostrare i battibecchi e le serate passate in allegria dalla compagnia. La colonna sonora composta da tanti successi rock e blues è l'unica cosa decente. Ma per questo poco, bastava cercare su Google Video. Sprecati tutti gli attori, a cominciare da François Cluzet e finire a Marion Cotillard.






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