Platoon (1986)
- michemar
- 14 ott 2019
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 18 ott 2023

Platoon
USA/UK 1986 guerra 2h
Regia: Oliver Stone
Sceneggiatura: Oliver Stone
Fotografia: Robert Richardson
Montaggio: Claire Simpson
Musiche Georges Delerue
Scenografia: Bruno Rubeo
Costumi: Wynn Arenas
Charlie Sheen: soldato Chris Taylor
Willem Dafoe: sergente Elias Grodin
Tom Berenger: sergente maggiore Robert "Bob" Barnes
Kevin Dillon: soldato Bunny
John C. McGinley: sergente Red O'Neill
Keith David: soldato King
Forest Whitaker: soldato Big Harold
Johnny Depp: soldato Gator Lerner
Francesco Quinn: soldato Rhah
TRAMA: Chris Taylor, un giovane di buona famiglia, parte volontario per il Vietnam e scopre che cos'è la guerra. Il sergente Barnes, dalla faccia sfregiata, è diventato una macchina di morte e di tortura; il sergente Elias cerca invece di compiere il suo dovere nel modo più umano possibile. Dopo aver distrutto un villaggio sospettato di ospitare dei vietcong, Barnes attira Elias in una trappola e lo elimina, nel timore che questo lo denunci.
Voto 9

Oliver Stone ha firmato diversi film importanti, sempre improntati alla schiettezza delle immagini e al coraggio dei messaggi insiti, come un Don Chisciotte del cinema. Appena dopo il primo vero successo da sconosciuto, Salvador, girò questo film che lo iscrisse di diritto tra i grandi autori, immediatamente. Scritto e diretto con passione e ardore, segno evidente di aver vissuto in prima persona quelle storie narrate, di aver conosciuto da vicino i ragazzi come quelli che fa viver e morire nel film, ma anche girato con perizia e grande efficacia tutte le sequenze, l’opera è palpitante sin dai primi istanti, sin da quando cioè, accompagnata dalla struggente musica dell’Adagio per violini di Samuel Barber, si vedono sbarcare in Vietnam le truppe fresche, o meglio la carne fresca da mandare in prima linea tra la intricata giungla piena di pericoli.
“Rejoice, o young man, in the youth”. Ce lo dice subito Stone che qui avviene la fine della gioventù, quella spensierata lasciata nella vasta America. Il Vietnam sarà più piccolo degli Stati Uniti ma qui pare tutto sterminato, tutto enorme, non si vede l’orizzonte: pioggia, insetti, esplosioni, imboscate. Il ritorno in patria, così lontano per chi è appena arrivato ma anche per chi ormai conta i pochi giorni rimasti prima della fine della ferma, è un orizzonte che non si riesce a cogliere.

Quanti film ci parlano del Bene e del Male, Oliver Stone ce li mostra in carne ed ossa, veri e visibili, e hanno perfino la tuta mimetica: il sergente Elias Grodin e il sergente maggiore Robert "Bob" Barnes. Si contendono il corpo e l’anima del loro sottoposti, a cominciare dal giovane Chris, voce narrante e recitante, nostra guida in quell’anticamera dell’Inferno. I suoi occhi vedranno, le sue orecchie udiranno, la sua mente soffrirà e si annienterà nel buio assoluto del Male più grande, la guerra, che è anche la cosa più stupida che l’uomo possa immaginare di fare.

Non serve a nulla, per noi spettatori inebetiti, vedere che Chris tornerà sano e salvo (solo nel corpo) a casa, non serve a nulla, perché ciò che ci mostra con veridicità l’autore rimane addosso e dentro di noi. La scena finale è spietata come la guerra, la vendetta di Barnes è solo la conseguenza di quell’ambiente, di ciò che diventa l’uomo quando diventa guerriero. Le braccia levate al cielo del sergente Elias mentre il suo corpo viene crivellato di colpi è come una preghiera rimasta inascoltata, per lo meno dagli uomini che tutt’oggi continuano ad armarsi.

La frase finale di Chris è un riassunto della sua tragica esperienza ma è anche un monito: “Io ora credo, guardandomi dietro, che non abbiamo combattuto contro il nemico; abbiamo combattuto contro noi stessi e il nemico era dentro di noi.”
Grande, grandissimo film di Oliver Stone, che a mio parere, nonostante altri film eccellenti, non si supererà più. Ed è inutile fare paragoni con altri film di guerra: altrove si cerca anche altri aspetti, qui il regista ci mostra la vera faccia della guerra.
Riconoscimenti
1987 - Premio Oscar
Miglior film
Migliore regia
Miglior montaggio
Miglior sonoro
Candidatura miglior attore non protagonista a Tom Berenger
Candidatura miglior attore non protagonista a Willem Dafoe
Candidatura migliore sceneggiatura originale
Candidatura migliore fotografia
1987 - Golden Globe
Miglior film drammatico
Migliore regia
Miglior attore non protagonista a Tom Berenger
Candidatura migliore sceneggiatura
1988 - Premio BAFTA
Migliore regia
Miglior montaggio
Candidatura migliore fotografia
1987 - Festival di Berlino
Migliore regia
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