Pretty Woman (1990)
- michemar

- 28 mag
- Tempo di lettura: 4 min

Pretty Woman (1990)
USA 1990 commedia 1h59’
Regia: Garry Marshall
Sceneggiatura: J.F. Lawton
Fotografia: Charles Minsky
Montaggio: Priscilla Nedd-Friendly, Raja Gosnell
Musiche: James Newton Howard
Scenografia: Albert Brenner
Costumi: Marilyn Vance
Richard Gere: Edward Lewis
Julia Roberts: Vivian Ward
Jason Alexander: Philip Stuckey
Laura San Giacomo: Kit De Luca
Ralph Bellamy: James Morse
Héctor Elizondo: Barney Thompson
Alex Hyde-White: David Morse
Amy Yasbeck: Elizabeth Stuckey
Elinor Donahue: Bridget
William Gallo: Carlos
Jason Randal: prestigiatore
Judith Baldwin: Susan
Larry Miller: mister Hollister
Hank Azaria: detective Albertson
TRAMA: Sotto l’aspetto affascinante e l’indole da rubacuori di Edward si cela uno squalo della finanza. La sua specialità è comprare aziende dissestate, risanarle e rivenderle a caro prezzo. Una sera, a Hollywood, conosce casualmente Vivian, una prostituta. Lei ha bisogno di soldi e lui ha bisogno di una donna che lo accompagni nei suoi pranzi di lavoro. È un rapporto puramente commerciale, ma il cuore di pietra di Edward comincia piano piano a sciogliersi.
VOTO 7

Quello di Garry Marshall è un film che unisce il glamour hollywoodiano a una narrazione da fiaba moderna, ma al tempo stesso propone una visione idealizzata della realtà e delle relazioni interpersonali. Edward Lewis, un ricco uomo d’affari, si trova per caso a incontrare Vivian Ward, una giovane prostituta di Hollywood Boulevard. Quello che inizia come un semplice scambio di servizi professionali si trasforma gradualmente in un percorso di trasformazione sociale ed estetica. Edward, affascinato dalla spontaneità e dalla bellezza di Vivian, decide di darle accesso a un mondo di lusso, eleganza e raffinatezza, modificandone l’abbigliamento, la cultura e persino il modo di rapportarsi agli altri.
Fin dalle prime scene, la pellicola pone l’accento su una rappresentazione idealizzata della prostituzione. Vivian è mostrata come una giovane radiosa, in salute e ben curata, molto diversa dalle immagini più crude e realistiche associate alla vita sulla strada. Questa idealizzazione rispecchia il tono favolistico del film, rendendo la storia più appetibile e meno impegnativa per il pubblico. Il tema della trasformazione è evidente nella dinamica tra i due protagonisti: Edward si assume il ruolo di mentore e “salvatore” di Vivian, modellandola in un’icona di eleganza secondo i suoi standard di classe sociale.
Una delle scene più iconiche è quella della boutique di Rodeo Drive, dove Vivian, inizialmente respinta dalle commesse per il suo abbigliamento provocante, torna trionfante dopo che Edward le concede di spendere una somma “oscena” in vestiti firmati. Questo momento sottolinea l’idea che il denaro e lo status sociale siano strumenti di accettazione e rispetto. Anche lo staff dell’hotel di lusso compie una trasformazione simile nel modo di percepire la protagonista: inizialmente scioccati dalla sua apparenza, la accolgono con deferenza una volta che il suo aspetto e il suo comportamento vengono ridefiniti dal lusso.
Al centro della storia c’è un’altra fantasia: quella della salvezza. Vivian racconta il suo sogno d’infanzia di essere salvata da un cavaliere, e il film riprende questa immagine nel finale. Edward, ormai coinvolto sentimentalmente, corre a salvarla in una limousine bianca, evocando il classico lieto fine delle favole: ci manca solo la carrozza principesca trainata da coppie di cavalli bianchi. Tuttavia, questa conclusione lascia aperti interrogativi sulla reale indipendenza della protagonista e sul destino della coppia. L’idea che un uomo ricco possa essere la soluzione ai problemi di una donna rispecchia un modello narrativo tradizionale, che potrebbe risultare discutibile alla luce delle riflessioni moderne sulle dinamiche di potere.
Nonostante gli aspetti problematici della sua rappresentazione, il film rimane un’opera di grande fascino visivo e musicale. La colonna sonora, le scene romantiche e la chimica tra Julia Roberts e Richard Gere contribuiscono a renderlo un classico del cinema, capace di incantare con il suo splendore estetico. Dietro il romanticismo scintillante, però, emerge una riflessione più ampia sulla costruzione della femminilità e sul ruolo del denaro nel determinare il valore sociale di una persona. Il film, pur raccontando una favola moderna, lascia spazio a domande profonde sul significato delle relazioni e sull’immagine della donna nella cultura popolare.
Per concludere questa presentazione, mi piace, perché sono molto divertenti ma anche teneri, i ricordi che i due interpreti raccontarono a distanza di anni, a proposito del loro primo incontro (non si conoscevano ancora):
Richard Gere: “Quando vidi [Julia] per la prima volta rimasi impressionato, è una persona illuminata da dentro. Sembrava come se avessi acceso una lampadina e che il sole fosse entrato nella mia stanza. Abbiamo chiacchierato nel mio studio fino a che il regista non mi ha chiamato per chiedermi se volessi realmente girare il film dopo aver conosciuto Julia. Voleva sapere se c’era chimica tra di noi. Lei, impaurita, mentre stavo parlando al telefono, mi scrisse su un pezzo di carta ‘Per favore, digli di sì’, ed io accettai.”
Julia Roberts: “Ad un certo punto il regista se ne andò e [io e Richard] rimanemmo da soli. Io ero impietrita, rispondevo di sì ad ogni sua domanda, non mi sarei mai immaginata di rimanere insieme a Richard in quel momento. Per fortuna accettò di fare il film e la nostra vita cambiò.”
Non fanno tenerezza?
Riconoscimenti
Oscar 1991
Candidatura miglior attrice protagonista a Julia Roberts
Golden Globe 1991
Miglior attrice in un film commedia o musicale a Julia Roberts
Candidatura miglior film commedia o musicale
Candidatura miglior attore in un film commedia o musicale a Richard Gere
Candidatura miglior attore non protagonista a Héctor Elizondo
BAFTA 1991
Miglior attrice non protagonista a Laura San Giacomo
Candidatura miglior film
Candidatura miglior attrice protagonista a Julia Roberts
Candidatura migliore sceneggiatura originale
Candidatura migliori costumi






























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