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Pulp Fiction (1994)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 25 mar 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 18 feb 2024

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Pulp Fiction

USA 1994 azione 2h34'


Regia: Quentin Tarantino

Sceneggiatura: Quentin Tarantino

Fotografia: Andrzej Sekula

Montaggio: Sally Menke

Scenografia: David Wasco

Costumi: Betsy Heimann


John Travolta: Vincent Vega

Uma Thurman: Mia Wallace

Samuel L. Jackson: Jules Winnfield

Tim Roth: Ringo "Zucchino"

Amanda Plummer: Yolanda "Coniglietta"

Bruce Willis: Butch Coolidge

Ving Rhames: Marsellus Wallace

Harvey Keitel: Winston Wolf

Christopher Walken: cap. Koons

Eric Stoltz: Lance

Rosanna Arquette: Jody

Quentin Tarantino: Jimmie Dimmick

Maria de Medeiros: Fabienne

Peter Greene: Zed

Duane Whitaker: Maynard

Angela Jones: Esmeralda Villalobos

Phil LaMarr: Marvin

Steve Buscemi: Buddy Holly, il cameriere


TRAMA: Tre storie, interconnesse e strutturate circolarmente, raccontano le vicende di un pugile, di due gangster, di un boss e della sua pupa, di uno spacciatore e di una coppia di rapinatori che si sfiorano e collidono in una serie di eventi imprevedibili e paradossali.


Voto 8

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“Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare e infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te.” (Ezechiele 25:17)

Il pericolo di aver avuto un debutto esplosivo come Le iene è che le aspettative erano invariabilmente alte - a volte irrealisticamente così - per il futuro, quello di Quentin Tarantino, che tuttavia è riuscito nel compito quasi impossibile: migliorare e andare oltre le attese. Questo film mostra cosa può succedere quando un regista di talento sa raggiungere il suo apice.

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È una corsa sfrenata, un'antologia di tre storie interconnesse che si svolgono in una moderna Los Angeles colorata dagli echi di Dashiell Hammett e Raymond Chandler, un film che impressiona in ogni modo possibile. Lo sceneggiatore/regista fonde il genere noir con il racconto di gangster trascinandoli negli anni '90. I tre racconti, tre rami di uno stesso tronco, sono strutturati per intersecarsi e sovrapporsi nei punti chiave, anche se non sono presentati in ordine cronologico, ma con la furbizia narrativa di far combaciare la scena iniziale con quella finale in un notevole esempio di chiusura. Una sorta di cerchio che inevitabilmente si chiude.

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“Vincent Vega and Marsellus Wallace's Wife”, “The Gold Watch” e “The Bonnie Situation”, i tre titoli originali delle storie narrate, sono l’ossatura su cui si dipana il film, con personaggi marcati, originalissimi, dai dialoghi divertenti e feroci, che compiono azioni che colorano la trama senza mai una pausa, che paiono indipendenti e che invece diventano, con una piroetta artistica fantastica, un insieme da puzzle, in cui ogni tassello è cesellato con talentuosa arte da un vero innovatore del cinema. Tarantino è unico e sicuramente irripetibile, se non con se stesso. I monologhi e le conversazioni intrisi di volgarità sono pieni di umorismo e sono ricchi di spunti su cui riflettere: massaggi ai piedi, hamburger, silenzi parlanti, un orologio d'oro, citazioni bibliche. Tutto questo e molto altro riceve l'attenzione dello spettatore continuamente e felicemente sorpreso, anche, e perfino, su questioni solo apparentemente prive di significato, in modo intensamente affascinante e quasi lirico.

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Osservare Bruce Willis e John Travolta – che pure erano affermati e già famosi - in personaggi che li hanno elevati nell’olimpo del cinema vengono guidati in interpretazioni forti e memorabili, così come succede con Uma Thurman, Rosanna Arquette, Ving Rhames, Harvey Keitel, Tim Roth, Amanda Plummer, Eric Stoltz. E poi c'è Samuel L. Jackson, che forse non ha mai avuto un’occasione migliore di questa. E tutto ciò è solo merito di Quentin Tarantino. Implacabile nel suo ritmo, il film è tanto estenuante quanto esilarante, tra sparatorie, situazioni messicane e altri scontri violenti che danno l’opportunità per esplorare vari aspetti dell'esperienza umana, tra cui rinascita e redenzione.

E come i migliori film che conosciamo, ogni volta che lo si riguarda si provano le stesse piacevoli sensazioni. Il che vuol dire, in pratica, che siamo nei paraggi del capolavoro.

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Per tutti gli appassionati di cinema e soprattutto per i numerosi fans di Tarantino, questa rappresenta veramente una pellicola spartiacque degli anni '90. Il divertimento si mescola alla violenza efferata (moltissime furono all'epoca le polemiche che seguirono a ruota il successo), il dialogo brillante alla drammaticità delle situazioni messe in scena - su tutte una folle sequenza ambientata nel retro di un negozio di pegni -, mentre il tempo e lo spazio subiscono giravolte, facendo chiedere di continuo allo spettatore a che punto e in quale luogo ci si trova nella complessità della storia.

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Oltre alla struttura circolare ingegnosa, essendo una raccolta di storie criminali collegate fra loro ma in realtà indipendenti e cronologicamente scombinate, con il finale che si riallaccia all'incipit, è un film che trae la forza dai continui rimandi ad altri film, ma soprattutto al periodo della exploitation degli anni Settanta e Ottanta.

Cult assoluto.

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Riconoscimenti

Premio Oscar 1995

Migliore sceneggiatura originale

Candidatura per miglior film

Candidatura per miglior regista

Candidatura per miglior attore protagonista a John Travolta

Candidatura per miglior attore non protagonista a Samuel L. Jackson

Candidatura per miglior attrice non protagonista a Uma Thurman

Candidatura per miglior montaggio

Golden Globe 1995

Migliore sceneggiatura

Candidatura per miglior film drammatico

Candidatura per migliore regista

Candidatura per miglior attore in un film drammatico a John Travolta

Candidatura per miglior attore non protagonista a Samuel L. Jackson

Candidatura per miglior attrice non protagonista a Uma Thurman

Premio BAFTA 1995

Miglior attore non protagonista a Samuel L. Jackson

Migliore sceneggiatura originale


 
 
 

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