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Rachel (2017)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 2 nov 2024
  • Tempo di lettura: 2 min
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Rachel

(My Cousin Rachel) UK/USA 2017 dramma/thriller 1h56’

 

Regia: Roger Michell

Soggetto: Daphne du Maurier (Mia cugina Rachele)

Sceneggiatura: Roger Michell

Fotografia: Mike Eley

Montaggio: Kristina Hetherington

Musiche: Rael Jones

Scenografia: Alice Normington

Costumi: Dinah Collin

 

Rachel Weisz: Rachel Ashley

Sam Claflin: Philip

Iain Glen: Nick Kendall

Holliday Grainger: Louise Kendall

Andrew Knott: Joshua

Tim Barlow: Seecombe

Pierfrancesco Favino: Enrico Rainaldi

Simon Russell Beale: Couch

Poppy Lee Friar: Mary Pascoe

Katherine Pearce: Belinda Pascoe

Tristram Davies: Wellington

Andrew Havill: Parson Pascoe

Vicki Pepperdine: Mrs. Pascoe

Bobby Scott Freeman: John

Harrie Hayes: Tess

Deano Mitchison: Ambrose

 

TRAMA: Un giovane inglese trama una vendetta contro la bella e misteriosa moglie del suo defunto cugino, ritenendola responsabile della morte di lui. Ma i suoi sentimenti si complicano e si trova a capitolare di fronte all’incanto seducente del suo fascino.

 

Voto 6


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L’orfano Philip è stato accolto e cresciuto da suo cugino Ambrose, un proprietario terriero del Devon che lo ama come un padre. Ad un certo punto questi, molto malato a cui è stato consigliato dal suo medico un clima più caldo, parte per la Toscana. Lì incontra e sposa Rachel, una sua cugina mezza italiana. Dopo un inizio idilliaco, la situazione peggiora. Poco prima della sua morte, però riesce ad allertare Philip: sua moglie lo sta uccidendo lentamente. Volendo chiarire la verità, Philip va a casa di Ambrose ma non trova Rachel, che se n’è andata. Incontra invece Rainaldi (Pierfrancesco Favino), suo amico e avvocato, che non gli ispira fiducia.



Ritorna nella sua tenuta, convinto che Rachel sia malvagia e sia la causa diretta della morte di Ambrose. Qualche tempo dopo, la donna annuncia la sua venuta. Deciso ad accoglierla con freddezza, resta stupito nello scoprire una donna non solo bella ma elegante, intelligente e sensibile. Invece di strangolarla come aveva detto, si innamora. Follemente.



Tratto dal romanzo del 1951 “Mia Cugina Rachele”, di Daphne du Maurier, il personaggio centrale è Philip Ashley (Sam Claflin), l’affascinante erede di 24 anni della tenuta in Cornovaglia di suo cugino maggiore, Ambrose. Ma la domanda più importante della storia è sulla bellissima Rachel (Rachel Weisz): chi è lei, veramente? È un’assassina che sposa e uccide Ambrose sperando di guadagnare la sua fortuna poi, quando questa fallisce, passa dal suo erede e si ripete?



O è una donna sfortunata, colpevole solo di essersi innamorata di un uomo anziano che muore di un tumore al cervello e poi, quando visita i suoi parenti, perde la testa per il suo rassomigliante cugino più giovane? La storia supporta entrambe le ipotesi, con prove a sostegno di entrambe, ma forse il modo migliore per leggere il film di Roger Michell consiste nel vedere la donna più complessa di come può sembrare una semplice e solita lotta tra il bene o il male.



I dubbi non vengono facilmente risolti perché la Rachel della qui formidabile Weisz è molte cose contemporaneamente: misteriosa, bella, riservata, serena. A volte sembra aperta e innocente, vittima di circostanze crudeli. Altre volte è fredda e dura, quasi malefica.



Eccellente e affascinante la performance di Rachel Weisz.

Remake della versione del 1952 diretta da Henry Koster, con Richard Burton e Olivia de Havilland.



 
 
 

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