Revolutionary Road (2008)
- michemar

- 26 giu 2021
- Tempo di lettura: 3 min

Revolutionary Road
USA/UK 2008 dramma 1h59'
Regia: Sam Mendes
Soggetto: Richard Yates (romanzo)
Sceneggiatura: Justin Haythe
Fotografia: Roger Deakins
Montaggio: Tariq Anwar
Musiche: Thomas Newman
Costumi: Albert Wolsky
Scenografia: Kristi Zea
Costumi: Albert Wolsky
Leonardo DiCaprio: Frank Wheeler
Kate Winslet: April Wheeler
Michael Shannon: John Givings
Kathy Bates: Mrs. Helen Givings
Kathryn Hahn: Milly Campbell
David Harbour: Shep Campbell
Zoe Kazan: Maureen Grube
TRAMA: 1955. Frank e April Wheeler sono una giovane coppia del Connecticut, che abita nel quartiere residenziale di Revolutionary Road. I due si sentono molto diversi dall'ambiente borghese e conformista che pare caratterizzare il loro vicinato, ma la loro vita è tutt'altro che perfetta: April sogna di diventare un'attrice affermata e trasferirsi a Parigi, mentre Frank sopporta un lavoro che detesta solo grazie all'aiuto della bottiglia e alla relazione clandestina con una collega. Oppressi da un mondo basato su ipocrisie e conformismi, April e Frank dovranno affrontare il naufragio del loro matrimonio, che affonda in un mare di astio e recriminazioni.
Voto 8,5

Rieccoci a parlare del sogno americano. Questo concetto tanto caro agli orgogliosi abitanti di quella terra - sogno appunto di tanti che ci vivono e vi emigrano - è tanto astratto quanto materiale. In fondo, infatti, si realizza quando per lo meno raggiungi lo scopo di avere una bella casa, una gran macchina, una famiglia che ti accoglie al ritorno dal lavoro, il weekend con grigliata. È astratto quando quel concetto si allarga alla Patria e al Benessere inteso come welfare, ma allorché l’americano realizza i citati obiettivi concreti si siede sul divano e beve soddisfatto il suo whisky. Intanto un tarlo può cominciare a corrodere la mente.


È quello che succede ad una coppia, inizialmente felice e innamorata: ceto medio, lavoro che permette quel maledetto/benedetto lusso della casa con giardino, automobile, figli biondi, moglie a casa - pulite e accoglienti entrambe – e via dicendo. E rieccoci con il Jack e la Rose del Titanic, ancora assieme, pronti per essere felici, ma stavolta non è il transatlantico ad affondare, è proprio quel sogno americano della felicità a naufragare.

Sam Mendes più volte ha preso a cuore script di questo tipo: già autore del pluripremiato American Beauty, tornerà sull’argomento “famiglia” che insegue on the road la felicità con American Life. Anche se ha variato obiettivo con film di tutt’altro genere (Era mio padre, Jarhead, Skyfall), negli altri notiamo il ripetersi delle parole-concetti-ideali “America” e “vita”. Il romanzo di Richard Yates è veramente drammatico e senza scampo, e il film ne riporta tutto il senso melodrammatico, in assoluto uno dei più tragici della storia del cinema. Una lenta discesa nel baratro mentale percorsa con piena inconsapevolezza, con un marito che non vede nulla, che vive nella convinzione che il treno su cui viaggia la sua famiglia non si fermerà mai, che non si accorge che la moglie April sta scendendo da quel treno, che non crede ai propri occhi quando la tragedia è già avvenuta. Il sogno americano naufragato in quella villetta sita in Revolutionary Road ha il colore rosso della pozza di sangue ai piedi della muta April davanti alla finestra. "Se vivere tutta la vita nella sua pienezza significa esser pazzi allora non mi importa di essere definita tale".

Leonardo DiCaprio e Kate Winslet sono ancora la coppia ideale di Hollywood, al massimo splendore, i Richard Burton e Liz Taylor dei nostri giorni, perfetti interpreti di questo sogno/incubo e ben diretti dal regista, allora ancora marito dell’attrice. Intanto un bagliore tra le seconde linee: pochi minuti sono sufficienti per svelare tutto lo stile straniante di un attore che si fa subito notare, Michael Shannon, candidato agli Oscar.






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