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Ricordati di me (2003)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 29 ago
  • Tempo di lettura: 3 min
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Ricordati di me

Italia, Francia, UK 2003 dramma 2h5’

 

Regia: Gabriele Muccino

Sceneggiatura: Gabriele Muccino, Heidrun Schleef

Fotografia: Marcello Montarsi

Montaggio: Claudio Di Mauro

Musiche: Paolo Buonvino

Scenografia: Paola Bizzarri

Costumi: Gemma Mascagni

 

Fabrizio Bentivoglio: Carlo Ristuccia

Laura Morante: Giulia Ristuccia

Silvio Muccino: Paolo Ristuccia

Nicoletta Romanoff: Valentina Ristuccia

Monica Bellucci: Alessia

Gabriele Lavia: Alfredo

Enrico Silvestrin: Stefano Manni

Silvia Cohen: Elena

Alberto Gimignani: Riccardo

Amanda Sandrelli: Louise

Blas Roca-Rey: Matt

Pietro Taricone: Paolo Tucci

Giulia Michelini: Ilaria

Maria Chiara Augenti: Anna Pezzi

Andrea Roncato: Luigi

Stefano Santospago: André

Isabella Orsini: Lucia

 

TRAMA: Giulia fa l’insegnante al liceo, ma il suo sogno da ragazza era diventare attrice. Suo marito Carlo è funzionario di una società finanziaria, ma la sua aspirazione è scrivere. I due sono stati costretti ad accantonare i loro sogni per l’arrivo dei figli, ora adolescenti.

 

VOTO 6 -


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Il film si apre con Carlo (Fabrizio Bentivoglio) e Giulia (Laura Morante), una coppia sposata che ha perso la passione per il loro matrimonio. Carlo, infelice nel suo lavoro di dirigente di marketing e con un romanzo incompiuto che gli ricorda costantemente i suoi sogni irrealizzati, rivive emozioni sopite incontrando una vecchia fiamma, Alessia (Monica Bellucci). Giulia, d’altra parte, ha sacrificato la sua carriera di attrice per crescere i loro due figli adolescenti, Valentina (Nicoletta Romanoff), che aspira a diventare una ballerina televisiva, e Paolo (Silvio Muccino), che lotta per trovare il suo posto nel mondo.


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Come si può intuire, è un dramma familiare intenso e stratificato, diretto da Gabriele Muccino che prosegue il suo percorso di esplorazione delle relazioni umane dopo L’ultimo bacio. Ambientato nella Roma borghese dei primi anni 2000, il film racconta la crisi di una famiglia apparentemente normale, ma profondamente segnata da sogni infranti, desideri repressi e una comunicazione affettiva quasi inesistente. Il regista costruisce un affresco di ordinaria infelicità, dove ogni personaggio è mosso da un desiderio di realizzazione personale, ma è incapace di comunicare con gli altri. Il film è attraversato da una domanda ricorrente e simbolica: “Tu come mi vedi?”, che incarna il bisogno di essere riconosciuti e amati, ma anche l’impossibilità di ottenere davvero quell’amore. I personaggi sembrano vivere in monadi separate, incapaci di dialogare, e questo genera frustrazione e solitudine.


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Interpretazioni abbastanza solide e autentiche, con Bentivoglio che trasmette perfettamente la crisi di mezza età di Carlo e Morante che dà vita a una Giulia afflitta ma determinata. Monica Bellucci brilla nel suo ruolo di Alessia, mostrando una sensualità che ben le riconosciamo, mentre Nicoletta Romanoff è convincente nel ruolo della giovane e ambiziosa Valentina.


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Il regista, dal suo canto, è abile nel ritrarre i primi segni di attrazione tra Carlo e Alessia, rendendo palpabili le tensioni e i desideri repressi. Il film, sebbene a tratti sfiori il melodramma, è permeato da relazioni umane e momenti di intimità che coincidono con il sentire quotidiano dello spettatore. Come quando si assiste alla scena particolare che vede Giulia, sedotta dal fervore di un regista teatrale, scoprire che l’uomo è gay, un colpo di scena che aggiunge una dimensione ancora più normale alla narrazione.


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Film che inevitabilmente invita alla riflessione sulla crisi di mezza età e sulle dinamiche familiari, coinvolgendo il pubblico con la sua intensità emotiva e la sua narrazione passionale. Ma sin da quegli anni il cinema di Muccino è caratterizzato da isterismi e recitazioni sopra le righe, per fortuna abbastanza attenuate in questo lavoro.

Film discreto che in qualche tratto riesce perfino ad appassionare.


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Riconoscimenti

David di Donatello 2023

Candidatura miglior film

Candidatura miglior regista

Candidatura migliore attore protagonista a Fabrizio Bentivoglio

Candidatura migliore attrice protagonista a Laura Morante

Candidatura migliore attrice non protagonista a Monica Bellucci

Candidatura migliore attrice non protagonista a Nicoletta Romanoff

Candidatura miglior sceneggiatura

Candidatura miglior produttore

Candidatura miglior montaggio

Candidatura miglior suono in presa diretta

Nastro d’Argento 2023

Migliore attrice non protagonista a Monica Bellucci

Migliore sceneggiatura

Miglior produttore

Premio Guglielmo Biraghi a Silvio Muccino e Nicoletta Romanoff

Candidatura regista del miglior film

Candidatura migliore attore protagonista a Fabrizio Bentivoglio

Candidatura migliore attrice protagonista a Laura Morante

Candidatura miglior sonoro

Candidatura miglior montaggio

Candidatura migliore canzone originale (Ricordati di me) a Pacifico

Globi d’Oro 2023

Candidatura migliore regia

Candidatura migliore attore a Fabrizio Bentivoglio

Ciak dOoro 2023

Miglior regia

Migliore attore protagonista a Fabrizio Bentivoglio

Migliore produttore

Candidatura miglior attrice non protagonista a Monica Bellucci

 


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cinefilo da bambino

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