top of page

Titolo grande

Avenir Light una delle font preferite dai designer. Facile da leggere, viene utilizzata per titoli e paragrafi.

Ricordi? (2018)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 4 giu 2020
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 15 apr

ree

Ricordi?

Italia/Francia 2018 dramma 1h46’

Regia: Valerio Mieli

Sceneggiatura: Valerio Mieli

Fotografia: Daria D'Antonio

Montaggio: Desideria Rayner

Scenografia: Mauro Vanzati

Costumi: Loredana Buscemi, Gaia Calderone

Luca Marinelli: Lui

Linda Caridi: Lei

Giovanni Anzaldo: Marco

Camilla Diana: la ragazza rossa

David Brandon: padre di Lei

Andrea Pennacchi: padre di Lui

TRAMA: Una lunga grande storia d'amore, raccontata però sempre solo attraverso i ricordi, più o meno falsati dagli stati d’animo, dal tempo, dalle differenze di punto vista, dei giovani protagonisti. Il viaggio di due persone negli anni: insieme e divise, felici, infelici, innamorate tra loro, innamorate di altri. Anche la festa in cui si incontrano però è ricordata, e in due versioni. Il rapporto che sembrava consolidarsi rischia ora di perdere magia. Inizia una crisi.

VOTO 7,5


ree

Il titolo è carico di per sé di nostalgia: quante volte ci capita di porre questa domanda ad una persona da cui ci attendiamo solo il sì, altrimenti rimarremmo delusi? Amiamo ricordare qualcosa di bello depositato nella memoria e cerchiamo la sponda nell’altro, che vogliamo si ricordi di avvenimenti, piccoli e grandi particolari, episodi, azioni, gesti a cui la nostra memoria è rimasta emotivamente legata. E intanto il tempo passa, e rimangono solo delle foto, a volte purtroppo sbiadite. Siamo mossi dalla necessità di essere confortati dal fatto che anche l’altra persona non li abbia cancellati. È proprio ciò che succede di continuo tra Lui e Lei, Lui che la incalza con domande continue, insistenti, perché ce li ha ben impressi nella mente e pretende che anche Lei abbia vividi bagliori di ciò che si son detti e han fatto, assieme.


Come spesso succede, non è mai ordinato lo scaffale degli album della nostra mente e allora si va alla rinfusa, si scartabella tra tanti immagini e frasi e gesti e sguardi: quella volta che… e quell’altra dove… ma come, non ti ricordi? No, anzi aspetta, forse sì. E così, come sono senza ordine quelle foto così la schietta e incisiva sceneggiatura costringe lo spettatore a stare al gioco perverso del disordine. Allora si va avanti e indietro nel tempo, che è già dietro: flashbacks continui, repentini, che sembrano staccati e isolati ed invece sono tasselli di un’unica storia d’amore sofferta, che aveva frequenti intoppi e altrettanti rattoppi. Abbracci, baci, sesso, sorrisi, arrabbiatura, fughe da casa, litigi con i genitori, ritorni passionali, noncilasceremomaipiù. Ma come poteva durare questo amore difficile e intenso se Lui è sempre cupo e lei sempre sorridente? Ma ti ricordi?


ree

Il film è una storia di amore e di viaggi nella memoria, è la storia di due giovani ma anche di due persone che sono scresciute assieme, con due interpreti davvero bravi. Tanto per iniziare Lui è uno dei nostri migliori attori indiscutibili, Luca Marinelli, un mostro di bravura, Lei è un astro in levante, Linda Caridi, di cui per forza di cose sentiremo parlare. Lui e Lei, con l’iniziale in maiuscolo perché questo lungo viaggio nel tempo non ha nomi propri: Lui è un docente di Storia, problematico e tormentato, Lei è un’insegnante di liceo, solare e comprensiva. S’innamorano, nonostante Lei sia più radicata al presente, mentre Lui rimane ancorato ai ricordi, non riuscendo più a distinguere il confine tra presente e futuro. Un viaggio di due persone negli anni, un flusso di colori ed emozioni che nasce dal loro incontro arrivato raccontandosi episodi d’infanzia. Lui è malinconico, lei invece vive la serata con allegria e ancora incantata. Il rapporto però invece di consolidarsi perde di magia e arriva la crisi. Fanno un’esperienza intima diversa: lungo la loro storia il protagonista maschile è convinto che un amore può durare nel tempo, quando invece la donna impara cos’è la nostalgia.


ree

La bellezza della fotografia di Daria D'Antonio ravviva i sentimenti che il film comunica, gli sfondi della campagna, delle case così particolari che abitano, la luce, i bui, tutto ravviva una storia che non è mostrata, solo narrata attraverso alcune immagini e tanto dialogo. Qui viene forse il meglio del film, la sceneggiatura, sempre del regista stesso, Valerio Mieli. Dialoghi meravigliosi, pronunciati guardandosi negli occhi, con quell’espressione che solo Luca Marinelli sa fare, con il viso duttile e solare di Linda Caridi, bravissima.


ree

Il presente non esiste, è illusione.

Ma è una cosa terribile!

Comunque secondo me è bello ma è sbagliato, magari puoi avere dubbi sul resto, sul passato, sul futuro, perché dove sono, tu li vedi? Però il presente… Anzi forse esiste solo quello.

Quanto cose però che abbiamo già vissuto.

Io e te?

Anche… ma in generale. Manco avessimo mille anni. Servirebbe un’altra vita per ricordarsele tutte.

Magari tra un po’ non si morirà più e avremo tutto il tempo per ricordare.

Ma se vivi in eterno però non so quanto senso abbia passare tutto il tempo a ricordare. E poi si accumulano altri ricordi, si ripropone il problema, no?

Beh, però magari si inventeranno una maniera di immagazzinarli.

Immagazzinarli?

Sì, così non ci perdiamo nulla.

No, però non so se mi piace. I ricordi sono belli così.

Mah, i tuoi forse. E poi, quando non si morirà più vivremo in questa città che è anche foresta, che avrà le cose belle di tutti e due, e saremo una nuova civiltà. Felici, sempre.

Tutto questo ottimismo?

Colpa tua.

Non lo so, alla fine le cose sono belle perché sai che finiscono.

No, le cose sono meno belle perché ci angosciamo che finiranno.


ree

Questo continuo e lungo dialogo, pronunciato in diversi stacchi, in diversi luoghi, inframmezzato da altre scene, è la radiografia più limpida della differenza di carattere tra Lui e Lei, tra la malinconia del primo e l’ottimismo della seconda, tra la tristezza dipinta sul volto e il sorriso elastico dei due. E si può facilmente intuire anche chi pronuncia queste frasi, ecco il motivo per cui ho ritenuto inutile specificare chi le pronuncia.

Determinante in tutto ciò è anche il montaggio di Desideria Rayner, perché senza la sua abilità ci saremmo persi con l’andare avanti e indietro, con le brevissime sequenze ritagliate e incollate come un mosaico impazzito ma che ha una sua logica: fosse stato raccontato in ordine temporale, il film sarebbe morto, ed invece, così, è vivissimo.


ree

Il regista, sceneggiatore, scrittore Valerio Mieli - che si era fatto apprezzare con l’altro suo film di nove anni prima, Dieci inverni, altra storia ammatassata nel tempo, ricavata da un suo romanzo - dice: “Quanto la nostra percezione del mondo dipenda dal nostro stato d'animo, quanto si possa essere realmente felici è un tema che mi ossessiona da tanto. Lui nel film deve imparare ad essere felice e Lei, che all'inizio è serena, deve confrontarsi con la complessità dei rapporti, con il dolore. La percezione che abbiamo del passato è molto meno semplice di quella che possiamo immaginare, non è un flashback, un file che apriamo e vediamo come sono andate le cose, è uno strano magma, che ho cercato di rappresentare.”


Un film d’amore, fortemente d’amore, non sentimentale. Dell’amore e dei tempi, dei momenti e della memoria, delle parole e degli sguardi, degli abbracci e delle fughe, del desiderio e dei tradimenti per cancellare. Coraggiosamente un film a cavallo tra il drammatico e lo sperimentale, perché ci vuole coraggio a fare un film così ardito e quasi senza regole, dove regna solo quella del caos artistico in cui, se si viene coinvolti, anche noi facciamo parte dell’esperimento. Grazie anche a questi due personaggi che ci sembrano reali ma anche letterari, come di fantasia, ma che scopriamo realistici quanto lo sono i sentimenti umani forti.


ree

La forza attoriale di Luca Marinelli è tale che rende potente e credibile ogni cosa che recita. È un interprete impressionante, un gigante. Questo film lo ha girato appena prima di Martin Eden, con cui ha vinto il David di Donatello 2020 e soprattutto la trionfale Coppa Volpi a Venezia 2019.


Riconoscimenti

Festival di Venezia 2018

Premio FEDIC - menzione speciale

Premio del pubblico BNL Gruppo BNP Paribas

NuovoImaie Talent Award a Linda Caridi

David di Donatello 2020

Candidatura alla migliore sceneggiatura originale

Candidatura alla migliore attrice protagonista a Linda Caridi

Candidatura alla migliore autrice della fotografia



 
 
 

Commenti


Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

bottom of page