Ritorno a Cold Mountain (2003)
- michemar

- 23 ott 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 2 set

Ritorno a Cold Mountain
(Cold Mountain) USA, UK, Romania, Italia 2003 dramma 2h34'
Regia: Anthony Minghella
Soggetto: Charles Frazier (romanzo)
Sceneggiatura: Anthony Minghella
Fotografia: John Seale
Montaggio: Walter Murch
Musiche: Gabriel Yared
Scenografia: Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo
Costumi: Ann Roth, Carlo Poggioli
Jude Law: Inman Balis
Nicole Kidman: Ada Monroe
Renée Zellweger: Ruby Thewes
Eileen Atkins: Maddy
Kathy Baker: Sally Swanger
Brendan Gleeson: Stobrod Thewes
Philip Seymour Hoffman: rev. Veasey
James Gammon: Esco Swanger
Natalie Portman: Sara
Giovanni Ribisi: Junior
Charlie Hunnam: Bosie
Jack White: Georgia
Donald Sutherland: rev. Monroe
Ray Winstone: Teague
Emily Deschanel: Mrs. Morgan
TRAMA: Il soldato confederato Inman dopo essere stato ferito in battaglia, lotta per tornare a casa dalla donna che ama, attraversando una nazione in guerra con se stessa. Nel viaggio di ritorno dalla sua amata Ada, incontra schiavi e ribelli, deve difendersi da soldati e cacciatori di taglie, trova amici inaspettati e pericolosi nemici. In un viaggio parallelo fatto di fede e di coraggio, il cammino di Ada non è meno difficoltoso.
Voto 7

Il film si apre nel 1864, con il Sud oramai sulla strada per perdere la Guerra Civile. Dopo essersi ripreso da una ferita devastante, il soldato Inman (Jude Law) decide di disertare per tornare nella sua città natale di Cold Mountain, nella Carolina del Nord, dove spera di ritrovare Ada (Nicole Kidman) e realizzare il vecchio sogno di vivere per sempre con lei, figlia di un predicatore. Sono passati tre anni dall'ultima volta che si sono visti e lui non sa con certezza se lei lo stia aspettando. Si conoscono a malapena: la loro interazione è stata breve, ma ha lasciato un'impressione duratura. Tuttavia, il viaggio di ritorno si rivela arduo, pieno di insidie e pericoli inaspettati, anche se normali per quei tempi tumultuosi. Lungo la strada, incontra un bel po’ di strane persone, alcune delle quali sono interessate ad aiutarlo e altre che lo vedono solo come occasione per approfittarne.
In effetti, Ada lo ha aspettato e nel frattempo, dopo la morte di suo padre (Donald Sutherland), ha lasciato che la fattoria cadesse nel caos, trascurando la cura, le erbacce, i raccolti. Ma quando entra in scena Ruby Thewes (Renée Zellweger), una ragazza piena di iniziativa e caratterizzata da uno spirito libero e pieno di energia, il mondo pigro si accende e questa si offre di aiutare Ada a ricostruire la fattoria in cambio di vitto e alloggio. Viene stretto un patto e le due donne iniziano una collaborazione reciprocamente vantaggiosa che si trasforma in una forte amicizia. Ma i guai, come è prevedibile in quegli anni, sono in agguato. Il capo di una banda locale che semina prepotenza e violenza, Teague (Ray Winstone), un gruppo che tra l’altro ha la licenza di uccidere i disertori, adocchia Ada e l’occasione e a questo punto decide di approfittarsi della padrona di casa e impossessarsi anche della sua terra, quando improvvisamente e dopo tantissimi anni, si rifà vivo il padre di Ruby, Stobrod, (Brendan Gleeson). La situazione si complica.
Se la storia che costituisce la dorsale principale del film (la vicenda sentimentale, la guerra, l’assenza) è un plot piuttosto sfruttato da Hollywood e lo rende quasi scontato, sono gli avvenimenti collaterali che danno uno forte verve alla pellicola e la rendono perfino avvincente e imprevedibile. Succede infatti che, dopo più di 60 anni, Anthony Minghella gira quasi un remake sui generis di Via col vento, di cui, infatti, non manca nulla: l’amore, la guerra fratricida, la lontananza, il ritorno e soprattutto la tragedia quando sembra arrivare la felicità. Un classico! E quindi ne viene fuori un romanzone appassionante e lungo, pieno di personaggi e con tante avventure e con molte variazioni rispetto alla strada principale. I due protagonisti (il bel giovanottino Jude Law e la giovane affascinante Nicole Kidman) ce la mettono tutta, fino a qualche sguardo ben studiato per accentuare il lato mélo e se la cavano più che discretamente, ma quando il film si arricchisce dei personaggi secondari (che infatti non lo sono, con il trascorrere dei minuti) questi danno una notevole spinta all’avventura e alla vivacità della narrazione. Caratterini che cambiano il film.
In questo cast niente male, ma soprattutto affollatissimo (c'è perfino un giovane P. S. Hoffman), arrivò l'Oscar per Renée Zellweger, reduce della Bridget Jones di due anni prima. Tratto dall'omonimo romanzo di Charles Frazier, la città fu ricostruita tra le montagne boscose della Transilvania, in Romania, mentre anche il cast tecnico è di prim'ordine.
“I miei piedi hanno calpestato tutte le superfici create da Dio, i suoi oceani, le sue paludi, le sue colline, le sue vette, per trovare finalmente un posto per me nella neve pungente da cui vedere, nella foschia azzurrina, un mondo di montagne sovrastanti altre montagne.”
Riconoscimenti
2004 - Premio Oscar
Miglior attrice non protagonista a Renée Zellweger
Candidatura miglior attore protagonista a Jude Law
Candidatura migliore fotografia
Candidatura miglior montaggio
Candidatura miglior colonna sonora
Candidatura miglior canzone (Scarlet Tide) a Elvis Costello e T-Bone Burnett
Candidatura miglior canzone (You Will Be My Ain True Love) a Sting
2004 - Golden Globe
Miglior attrice non protagonista a Renée Zellweger
Candidatura miglior film drammatico
Candidatura migliore regia
Candidatura miglior attore in un film drammatico a Jude Law
Candidatura miglior attrice in un film drammatico a Nicole Kidman
Candidatura migliore sceneggiatura
Candidatura miglior colonna sonora a Gabriel Yared
Candidatura miglior canzone (You Will Be My Ain True Love) a Sting
2004 - Premio BAFTA
Miglior attrice non protagonista a Renée Zellweger
Miglior colonna sonora




























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