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Selma - La strada per la libertà (2014)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 22 ott 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 15 ott

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Selma - La strada per la libertà

(Selma) UK/USA 2014 storico 2h8'


Regia: Ava DuVernay

Sceneggiatura: Paul Webb

Fotografia: Bradford Young

Montaggio: Spencer Averick

Musiche: Jason Moran

Scenografia: Mark Friedberg

Costumi: Ruth E. Carter


David Oyelowo: Martin Luther King Jr.

Tom Wilkinson: Lyndon B. Johnson

Carmen Ejogo: Coretta Scott King

Andre Holland: Andrew Young

Tessa Thompson: Diane Nash

Giovanni Ribisi: Lee C. White

Lorraine Toussaint: Amelia Boynton Robinson

Stephan James: John Lewis

Wendell Pierce: Hosea Williams

Common: James Bevel

Alessandro Nivola: John Doar

Keith Stanfield: Jimmie Lee Jackson

Cuba Gooding Jr.: Fred Gray

Dylan Baker: J. Edgar Hoover

Tim Roth: George Wallace

Oprah Winfrey: Annie Lee Cooper


TRAMA: La storia dei tre tumultuosi mesi del 1965 durante i quali il riverito e visionario Martin Luther King condusse una pericolosa campagna per garantire il diritto al voto ai neri contro una violenta opposizione bianca. L'epica marcia da Selma a Montgomery culminò con la firma del presidente Johnson del Voting Rights Act, una delle vittorie più significative per il movimento dei diritti civili.


Voto 6,5


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“Quante strade deve percorrere un uomo, prima di chiamarlo uomo? Quanti mari deve percorrere una bianca colomba, prima di dormire nella sabbia? Sì, e quante volte devono volare le palle di cannone, prima che siano banditi per sempre?

La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento”

Così canta o, meglio, declama il poeta Bob Dylan in una delle sue più celebri canzoni. Appunto l’Uomo, che si possa chiamare tale a prescindere dai condizionamenti.



Lunga è stata la strada e lunga è ancora da percorrere e il cinema se ne occupa sempre. Come, per esempio, questa brava e intraprendente regista, prima donna afroamericana ad essere nominata per il Golden Globe per la regia e l'Oscar al miglior film, e nel 2023 è stata la prima regista afroamericana in concorso al Festival di Venezia, facendo notare, però, che “Non posso celebrarla come una conquista senza pensare che ad altre nere per 80 anni è stata preclusa”.



La 42enne afroamericana Ava DuVernay, premiata come miglior regista al Sundance Film Festival del 2012 per l'inedito per noi Middle of Nowhere, sceglie l'episodio storico della protesta dei neri come cartina di tornasole della battaglia per i diritti civili in America e offre un ritratto complesso e sfaccettato di una delle personalità più influenti e meno cinematograficamente documentate del passato americano, Martin Luther King. La regista è brava a realizzare una serie di piccoli miracoli: primo fra tutti togliere questo enorme personaggio dall'aurea del mito per restituirci invece la sua umanità, comprensiva di dubbi, sconfitte e cedimenti, senza per questo sminuire la sua statura etica e politica e la sua importanza nell'evoluzione di una coscienza civile collettiva.



E se ciò riesce il merito è anche del suo notevole interprete. La prestazione di David Oyelowo (attore spesso sottostimato, secondo me), è da brividi, soprattutto in lingua originale, durante la riproposizione dei discorsi pubblici del mitico M.L.K. che iniziano in tono sommesso e si gonfiano di travolgente potenza retorica, culminando nei toni trascinanti della predica.


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Il cast è molto ricco, un capolavoro di gruppo, un insieme del meglio che ha tenuto a partecipare, ognuno per dare il proprio contributo all’operazione, costituito soprattutto e ovviamente di divi afroamericani.



Riconoscimenti

2015 - Premi Oscar

Miglior canzone (Glory)

Candidatura miglior film

2015 - Golden Globe

Migliore canzone originale (Glory)

Candidatura miglior film drammatico

Candidatura miglior regista

Candidatura miglior attore in un film drammatico a David Oyelowo





 
 
 

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