top of page

Titolo grande

Avenir Light una delle font preferite dai designer. Facile da leggere, viene utilizzata per titoli e paragrafi.

Senza santi in paradiso (2013)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 18 nov 2019
  • Tempo di lettura: 2 min

ree

Senza santi in paradiso

(Ain't Them Bodies Saints) USA 2013 dramma 1h36'


Regia: David Lowery

Sceneggiatura: David Lowery

Fotografia: Bradford Young

Montaggio: Craig McKay, Jane Rizzo

Musiche: Daniel Hart

Scenografia: Jade Healy

Costumi: Malgosia Turzanska


Rooney Mara: Ruth Guthrie

Casey Affleck: Bob Muldoon

Ben Foster: Patrick Wheeler

Keith Carradine: Skerritt

Nate Parker: Sweetie

Charles Baker: Bear

Rami Malek: Will


TRAMA: Bob Muldoon e Ruth Guthrie sono due giovani fuorilegge che, dopo un conflitto a fuoco sulle colline del Texas, vengono arrestati dalle autorità. Nonostante Ruth sia colpevole di aver ferito un poliziotto, Bob si assume tutte le responsabilità dei crimini e Ruth viene rilasciata. Quattro anni dopo, Bob fugge dal carcere e affronta le campagne per rintracciare Ruth e la figlia che non ha mai conosciuto. Ignora però che Ruth si è lasciata il passato alle spalle e ha una nuova relazione con un uomo di legge, legato al loro violento passato.


Voto 7,5



ree

Come una costola uscita dal mitico esordio di Terrence Malick (La rabbia giovane), non ci sono santi in paradiso per questi due giovani, anzi, come dice più o meno il titolo originale, “non sono proprio degli stinchi di santo” e il destino ineluttabile li attende al termine dell'avventura, come una scadenza. E forse lo sanno anche loro, solo che non voglio pensarci. È una corsa verso la morte e verso l’amore.


ree

Intorno a loro è solo natura arida essiccata dal caldo texano e dai cuori duri che li braccano, considerati dei novelli Bonnie e Clyde. Noi osserviamo inebetiti la crime-story e la avvertiamo alla pari di una ballata western intorno a due amanti che cercano il loro spazio, una vita a parte in cui crescere la creatura che lei, Ruth, porta in grembo. Il bravissimo David Lowery crea la giusta atmosfera, viaggiando tra il lirismo malickiano e le luci crepuscolari dell’Andrew Dominik de L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, peccando solo un po’ nella solidità della sceneggiatura. Peccato veniale, secondo me, perché il film comunque incanta per la poesia narrativa e la tenacia inarrendevole dei due protagonisti, che non smettono mai di sperare. I due sognavano una vita assieme, oltre le regole della società, di quella società che invece le regole giustamente non solo ce le ha ma che ovviamente punisce chi non le rispetta. Una corsa verso la tragedia in cui interferisce un terzo e inaspettato incomodo: un poliziotto che si innamora di lei e manifesta tanta buona volontà di far da padre alla bimba in arrivo. Mentre nel frattempo dal carcere Bob freme e sogna l’evasione. E intanto il tempo passa.


ree

Casey Affleck recita da par suo, col suo inglese sussurrato e masticato (sembra la pronuncia di Bob Dylan, che peccato perderlo nel doppiaggio!) e riflette l’irrequietezza del suo animo, Rooney Mara recita con i suoi occhioni, tra disperazione e amore, poi con curiosità e indecisione quando alla veranda della casa solitaria si avvicina Ben Foster in divisa. Dolente e tragico, fu molto apprezzato al Sundance, tempio delle opere indie.


ree

In seguito, il regista David Lowery riunisce la coppia strepitosa di attori per l’altrettanto bello A Ghost Story - Storia di un fantasma, altro film imperdibile del trio.



 
 
 

Commenti


Il Cinema secondo me,

michemar

cinefilo da bambino

bottom of page