Soldado (2018)
- michemar

- 26 mag 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 15 mag 2023

Soldado
(Sicario: Day of the Soldado) USA/Messico 2018 azione 2h2’
Regia: Stefano Sollima
Sceneggiatura: Taylor Sheridan
Fotografia: Dariusz Wolski
Montaggio: Matthew Newman
Musiche: Hildur Guðnadóttir
Scenografia: Kevin Kavanaugh
Costumi: Deborah Lynn Scott
Benicio del Toro: Alejandro Gillick
Josh Brolin: Matt Graver
Isabela Moner: Isabela Reyes
Jeffrey Donovan: Steve Forsing
Manuel Garcia-Rulfo: Gallo
Elijah Rodriguez: Miguel Hernandez
David Castañeda: Hector
Catherine Keener: Cynthia Foards
Matthew Modine: James Ridley
Shea Whigham: Andy Wheeldon
Ian Bohen: Carson Wills
TRAMA: Nella guerra alla droga non ci sono regole. La lotta della CIA al narcotraffico fra Messico e Stati Uniti si è inasprita da quando i cartelli della droga hanno iniziato a infiltrare terroristi oltre il confine americano. Per combattere i narcos l’agente federale Matt Graver dovrà assoldare il misterioso e impenetrabile Alejandro, la cui famiglia è stata sterminata da un boss del cartello. Alejandro scatenerà una vera e propria, incontrollabile guerra tra bande in una missione che lo coinvolgerà in modo molto personale.
Voto 6

Dopo qualche rifiuto a soggetti in cui più che l’autore, a suo dire, avrebbe solo fatto parte dell’intero ingranaggio come un qualsiasi dipendente, Stefano Sollima accetta di dirigere il sequel di Sicario, il thriller di altissima qualità del mio amato Denis Villeneuve. E lo fa girando, giustamente, alla sua personale maniera, guardando il cinema d’azione come piace a lui, sulla base della sceneggiatura scritta da Taylor Sheridan, lo stesso dell’altro film, ma anche di Hell or High Water e I segreti di Wind River.

Siamo nella stessa ambientazione, medesimi sono i personaggi di Josh Brolin e Benicio Del Toro, si respira in pratica la stessa aria (non paragonabili, però), anche qui c’è un personaggio femminile importante, pur se giovane e impaurito, ma manca lo sguardo deluso che intaccava le certezze morali del bel personaggio di Emily Blunt.

È una guerra ancora più sporca, è un’aria ancora più nera, le scene di Sollima disegnano un traffico diverso: i cartelli messicani non trafficano più solo con la droga ma anche esseri umani ed hanno trovato una miniera d’oro con i terroristi della jihad. Racconto aspro dove si spara e si muore facilmente, che diventa un action movie nerissimo, disperato, essenziale.

Il regista tenne a precisare che “Non è tanto un sequel, piuttosto un’altra storia plausibile nell’universo costruito dal primo film, ancora ricco di possibilità e di ulteriori espansioni.”
I raffronti tra i due film sono inevitabili e alcuni critici hanno dato voti molto alti, altri parecchio meno. Per me, il mito di Villeneuve è intoccabile, imparagonabile.






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