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Solo gli amanti sopravvivono (2013)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 27 ago 2019
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 27 mag 2023


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Solo gli amanti sopravvivono

(Only Lovers Left Alive) Germania/UK/Francia/Grecia/USA/Cipro 2013, drammatico/horror 2h3'


Regia: Jim Jarmusch

Sceneggiatura: Jim Jarmusch

Fotografia: Yorick Le Saux

Montaggio: Affonso Gonçalves

Musiche: Jozef van Wissem

Scenografia: Marco Bittner Rosser, Anja Fromm

Costumi: Bina Daigeler


Tom Hiddleston: Adam

Tilda Swinton: Eve

Mia Wasikowska: Ava

John Hurt: Marlowe

Anton Yelchin: Ian

Jeffrey Wright: dr. Watson

Yasmine Hamdan: Yasmine


TRAMA: Sullo sfondo della desolazione romantica di Detroit e Tangeri, due vampiri saggi ma fragili provano a sopravvivere al crollo del mondo moderno che li circonda. Adam, musicista underground profondamente depresso per la direzione presa dall'umanità, si ricongiunge con Eve la sua forte ed enigmatica amata. La loro storia d'amore dura da diversi secoli ma il loro idillio è presto interrotto dalla sorella di lei, Ava, giovane selvaggia e incontrollabile.


Voto 7,5

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Tra i più indipendenti dei registi americani - pur se ben inserito nella lista dei più importanti e quindi quasi nel system -, colui che riesce a girare film di contemplazione e di pause, di silenzi e di sguardi, di panorami intimi non larghi ma profondi, Jim Jarmusch, il quale non disdegna a volte il bianco e nero purché funzionale alla trama, si e ci immerge nel buio colorato (e non sembri un controsenso), ci chiude in una grande casa (pare un castello gotico) con i suoi due eroi e ci fa annusare (senza farci venire l’allergia) l’odore della polvere dei tappeti e dei pesanti tendaggi. Ma soprattutto ci parla d’amore. Già, l’amore autentico, forte, quello degli occhi languidi, che però – attenzione! - non è il solito stantio sentimento, è oltre quello classico, pur avendone le caratteristiche: è quello eterno, ma eterno per davvero, che sopravvive al tempo e ai riti secolari.

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Una delle anomale caratteristiche di questo rapporto tanto particolare è quella di stimolarlo con la musica underground e con qualche corroborante adatto, mentre si gusta la bevanda preferito, color sangue. Anzi, sangue, sia chiaro! E, per gustarla meglio, guardandosi negli occhi compiaciuti e complici, per l’eternità. Perché solo chi ama davvero è eterno e sopravvive: chi è là fuori e crede di essere vivo solo perché batte il cuore è invece come zombie.

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In questa atmosfera pesante e nello stesso tempo leggera e fumosa i due corpi snelli e belli, dal viso ossuto, dallo sguardo penetrante e romantico di Tilda Swinton e Tom Hiddleston, a cui solo un’altra figura stilizzata come quella di Mia Wasikowska è la comprensibile aggiunta, sono parte integrante della visione notturna e colorata pesantemente di Jim Jarmusch, un regista fuori dagli schemi hollywoodiani e qui se ne ha una prova efficace, direi quasi definitiva, se ce ne fosse stato bisogno.

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E come possono chiamarsi due amanti se sono sempre esistiti e continueranno? Semplicemente Adamo ed Eva! Anche se girato sia in diverse città europee che statunitensi, è a Tangeri che il film materializza il suo senso, in quelle stradine gialle e sabbiose dove puoi trovare locali frequentati da gente disposta a fornirti quello che cerchi, dove il personaggio giusto per farti compagnia ha la faccia che nessun altro attore è in grado di presentare, quella di John Hurt.

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Ci vuole pazienza per guardare il film: anche se non è lungo, ha il suo ritmo, il passo lento ma sicuro, non bisogna dare fretta allo sviluppo, è necessario farsi sedurre dalla meravigliosa fotografia, dal fisico dei protagonisti, dal gotico/dark degli abiti e della scenografia e delle decorazioni. Bisogna insomma farsi abbracciare da tutta l’atmosfera e dai balli di Adamo ed Eva, e, come sempre, dai lunghi interminabili dialoghi sense/nonsense di Jim Jarmusch.



 
 
 

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