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Sotto il segno del pericolo (1991)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 3 lug 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

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Sotto il segno del pericolo

(Clear and Present Danger) USA 1991 azione 2h21’


Regia: Phillip Noyce

Soggetto: Tom Clancy

Sceneggiatura: Donald E. Stewart, Steven Zaillian, John Milius

Fotografia: Donald McAlpine

Montaggio: Neil Travis

Musiche: James Horner

Scenografia: Terence Marsh

Costumi: Bernie Pollack


Harrison Ford: Jack Ryan

James Earl Jones: ammiraglio James Greer

Willem Dafoe: John Clark

Anne Archer: dott.ssa Cathy Muller Ryan

Joaquim de Almeida: col. Felix Cortez / Roberto AlonzoLanda

Henry Czerny: Robert Ritter

Donald Moffat: presidente Bennet

Miguel Sandoval: Ernesto Escobedo

Ann Magnuson: Moira Wolfson

Hope Lange: sen. Mayo


TRAMA: L'analista della CIA, Jack Ryan, è coinvolto in una guerra illegale tra il governo degli Stati Uniti e un cartello colombiano della droga.


Voto 6,5

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Dopo Caccia a Ottobre Rosso (1990) e Giochi di potere (1992), riecco l’agente Jack Ryan (la seconda volta di Harrison Ford) che viene tirato in ballo da circostanze non solo pericolose per sé e i suoi uomini ma anche misteriose, in cui appare chiaro che il potere centrale ha due volti: quello di apparenza, che protegge i cittadini, e quello degli oscuri interessi che fanno sempre parte del gioco. E il titolo originale la dice lunga: pericolo chiaro e presente. Il romanzo di Tom Clancy ed il film di Phillip Noyce parlano infatti dell'arroganza del potere, sia nei corridoi della Casa Bianca che per le strade di Bogotà, quando l’azione vera e propria si scatena tra le strade della capitale della Colombia, patria per ogni racconto che tratta il traffico mondiale della cocaina. Terrore del potere, ma anche il fascino che emana e che conquista chi entra nella stanza dei bottoni. E non solo. Chi vi può entrare, come potrebbe capitare stavolta al nostro eroe protagonista, viene per giunta raggirato dai veri potenti che agiscono nell’ombra o sulle poltrone altolocate.

Infatti, Jack Ryan è tornato e questa volta i cattivi sono nel suo stesso governo. Quando l'ammiraglio James Greer (James Earl Jones) si ammala di cancro, il nostro uomo viene nominato vicedirettore della CIA. Quasi prima che possa riprendere fiato nella sua nuova posizione, uno dei più cari amici del presidente e la sua famiglia vengono assassinati da quelli che sembrano essere uomini del cartello della droga. Ryan viene chiamato per indagare, ma a sua insaputa l’Agenzia ha già inviato un agente segreto sul campo per guidare una forza paramilitare illegale in Colombia. Le cose si complicano ancor di più quando la sua squadra, appena costituita, perde un agente sul campo e un'amica di sua moglie, che era la segretaria dell'agente assassinato, viene anch’essa uccisa lo stesso giorno. Ryan capisce che sta quindi rischiando non solo la sua carriera, ma anche la sua vita per svelare la verità dietro il mistero.

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Harrison Ford è l’attore perfetto per il ruolo di un agente più abituato alle carte che all’azione, con la sua espressione difficilmente nasconde l’antipatia per l’intervento fisico, la ritrosia ad usare armi e uccidere, ma quando le circostanze lo richiedono e la situazione pare precipitare deve intervenire. La regia di Phillip Noyce è attendibile e sa maneggiare con abilità la presenza del divo, mentre la buona sceneggiatura, a sei mani, tra cui quelle degli esperti Steven Zaillian e John Milius, è in grado di assicurare un’ottima tenuta.

Ciò non toglie che, pur nell’ambito di un film sicuramente sufficiente e di buon intrattenimento, sia un prodotto che segue gli schemi classici e prevedibili, con l’immancabile finale in cui il protagonista vince e rivela i retroscena alla Commissione del Senato americano. Il buon cast vede anche Willem Dafoe, che partecipa ad una scena che illumina le nostre deduzioni: alla sua domanda di cosa si aspetta il governo, si sente rispondere “Vogliono quello che vuole ogni amministrazione del primo mandato: un secondo mandato.


 
 
 

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