Sulle mie labbra (2001)
- michemar

- 20 mar 2019
- Tempo di lettura: 2 min

Sulle mie labbra
(Sur mes lèvres) Francia 2001, thriller, 1h55’
Regia: Jacques Audiard
Sceneggiatura: Jacques Audiard, Tonino Benacquista
Fotografia: Mathieu Vadepied
Montaggio: Juliette Welfling
Musiche: Alexandre Desplat
Scenografia: Michel Barthélémy, Etienne Rohde
Costumi: Virginie Montel
Vincent Cassel: Paul Angeli
Emmanuelle Devos: Carla Behm
Olivier Gourmet: Marchand
Olivier Perrier: Masson
Olivia Bonamy: Annie
TRAMA: Carla, una trentacinquenne con qualche problema uditivo, lavora come segretaria in un'agenzia immobiliare. Inacidita e sofferente per il comportamento dei colleghi, la donna vede la sua vita prendere una piega differente quando viene assunto Paul Angeli, un ex galeotto piuttosto rozzo e sbrigativo.
Voto 7

Quando ancora Jacques Audiard non era quello che oggi conosciamo, quando ancora Emmanuelle Devos non era l’attrice che oggi tutti apprezziamo, ecco arrivare un fulmine abbagliante che rivela il talento di un regista che stupisce ogni volta, senza mai ripetersi, che graffia ad ogni film. Audiard è capace di realizzare un noir dal forte sapore classico e che colpisce duro attraversandolo e mescolandolo con il mélo, prestando il fianco perfino a considerazioni sociali.

La protagonista è portatrice di handicap, è sorda ma ha una notevole abilità a leggere sulle labbra degli interlocutori e quindi, facendo finta spesso di essere rapita dai suoi pensieri, di essere distratta e lontana, è capace di captare ogni cosa avvenga intorno: lei è in grado di stare tranquillamente in una assordante discoteca in cui, se tutti urlano ma non si capiscono, a lei basta guardare e recepire i discorsi. L’handicap diventa la dote di Carla che, pur in presenza di una mancanza che ha anche carattere sociale, verrà utilmente sfruttata da Paul, giovanotto sbandato, un ex galeotto piuttosto rozzo e sbrigativo, che però non potrà prevedere di cadere nel tranello della sensualità dell’altra.

Audiard sa usare alla perfezione i tempi della narrativa e preferisce partire piano: sembra di assistere ad una storia di redenzione, e invece quando la spirale comincia ad avvitarsi il film prende velocità e aggredisce, diventa un noir perfino inquieto e violento (in fondo, la violenza della società è sempre presente in questo regista), un thriller che stimola i rapporti tra i due, che rivela inaspettatamente quale fuoco sotto cenere era nascosto nell’intimo di Carla, solo apparentemente una ragazza quieta. Con un ritmo sempre più vorticoso, ci avvicineremo al finale inquietante, lì dove il destino è segnato, accompagnati per tutta la trama dalle musiche di Alexandre Desplat.
Se Vincent Cassel ha il ruolo più congeniale al suo fisico e più volte confermato nella sua lunga carriera, la vera rivelazione (di allora) è una ragazza che in quei giorni fu definita “un’attrice meravigliosamente brutta” ma che invece negli anni ha dimostrato, oltre alla sua bravura, una classe enorme ed una bellezza nascosta, come il fuoco che la abita in questo film.






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