The Accountant (2016)
- michemar

- 10 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min

The Accountant
USA 2016 thriller/azione 2h8’
Regia: Gavin O'Connor
Sceneggiatura: Bill Dubuque
Fotografia: Seamus McGarvey
Montaggio: Richard Pearson
Musiche: Mark Isham
Scenografia: Keith P. Cunningham
Costumi: Nancy Steiner
Ben Affleck: Christian Wolff
Anna Kendrick: Dana Cummings
J.K. Simmons: Ray King
Jon Bernthal: Brax Wolff
Jean Smart: Rita Blackburn
Cynthia Addai-Robinson: Marybeth Medina
Jeffrey Tambor: Francis Silverberg
John Lithgow: Lamar Blackburn
TRAMA: Christian Wolff, un genio matematico che ha più affinità con i numeri che con le persone, lavora sotto copertura in un piccolo studio come contabile freelance per alcune delle più pericolose organizzazioni criminali del pianeta. Nonostante abbia la Divisione anticrimine del Dipartimento del Tesoro alle costole, Christian accetta l'incarico di un nuovo cliente: una società di robotica dove una delle contabili ha scoperto una discrepanza nei conti di milioni di dollari. Ma non appena Christian inizia a svelare il mistero e ad avvicinarsi alla verità, il numero delle vittime inizia a crescere.
Voto 6

Questo contabile ha una faccia impassibile (facile per Ben Affleck, direbbero in tanti…) e una doppia vita con un lavoro – quello ufficiale – ordinario e anonimo, un fisico da guerriero ed è totalmente asociale e apatico. Il suo Christian Wolff è un genio della matematica autistico che lavora sotto copertura come contabile per pericolose associazioni criminali che accetta di operare per una società robotica d’avanguardia dopo che il capo della divisione anticrimine del Dipartimento del tesoro gli si mette alle calcagna.

Nessuna persona accanto, una strana abitazione, segreti gelosamente custoditi: troppi elementi anomali per uno che conduce una vita troppo comune, troppo per essere quella vera. Come una pentola a pressione da trattare con cura, questo giovanottone ha avuto un’infanzia non facile perché affetto dalla sindrome di Asperger, una sorta di autismo che diventa la sua arma più potente nel corso della vita e lo porta ad avere incarichi delicati e importanti (e ben pagati) per varie organizzazioni criminali, che lo contattano solo attraverso una “voce”.


Quindi nulla è ciò che sembra e quando la Stato gli si metterà alle calcagna si scatenerà l’inferno, con molte sorprese e molta azione, così come ci ha abituati il regista Gavin O’Connor, già con Pride and Glory - Il prezzo dell'onore e Warrior.

Ben Affleck è monoespressivo, vero, ma questo stavolta gli è funzionale e si muove con destrezza efficiente e mirata e se la cava bene, attento a non rompere la fragilità di quel tipino di Anna Kendrick. Mentre invece J.K. Simmons indossa i panni a lui più congeniali, quelli dell’individuo che non molla mai.

Buon prodotto, abilmente confezionato e i colpi di scena non mancano, in vari momenti senza respiro, con sparatorie mozzafiato.






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