The Batman (2022)
- michemar

- 14 nov 2022
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 11 mag 2023

The Batman
USA 2022 azione 2h56’
Regia: Matt Reeves
Soggetto: Bob Kane, Bill Finger
Sceneggiatura: Matt Reeves, Peter Craig
Fotografia: Greig Fraser
Montaggio: William Hoy, Tyler Nelson
Musiche: Michael Giacchino
Scenografia: James Chinlund
Costumi: Jacqueline Durran, David Crossman, Glyn Dillon
Robert Pattinson: Bruce Wayne / Batman
Zoë Kravitz: Selina Kyle / Catwoman
Paul Dano: Edward Nashton / Enigmista
Jeffrey Wright: James Gordon
John Turturro: Carmine Falcone
Andy Serkis: Alfred Pennyworth
Colin Farrell: Oswald "Oz" Cobblepot / Pinguino
TRAMA: Bruce Wayne, a guardia della città sotto le sembianze di Batman, per due anni ha seminato il terrore tra i criminali ma ha finito con il vivere nell'ombra. Supportato solo da pochi fedeli alleati, Alfred Pennyworth e il commissario James Gordon, si è preso sulle spalle il compito di opporsi all'amministrazione e al potere per diventare l'unico mezzo di riscatto e vendetta dei suoi concittadini. Mentre un sadico assassino dall'identità sconosciuta ha come obiettivi i componenti dell'élite di Gotham City, Batman segue alcuni enigmatici indizi che lo portano a esplorare il sottobosco cittadino. Quando le prove cominceranno a essere lampanti rivelando una cospirazione, dovrà stringere nuove amicizie per smascherare il colpevole e ripulire la città da cospiratori e corrotti.
Voto 6

Verrebbe da dire: ancora? Ancora l’uomo pipistrello? Dopo autori di spessore come Tim Burton e Christopher Nolan, tanto per fare i nomi più importanti, c’è ancora voglia di produrre temi a proposito? Evidentemente sì, e con intenti di proporre la mitica figura sotto nuove prospettive, innovative rappresentazioni, anima diversa. E ovviamente attore totalmente differente dai precedenti. Se Burton e Nolan ne hanno fotografato due tipi lontani tra loro, Matt Reeves, già noto per opere di fantascienza scimmiesche, scrive e dirige una nuova versione con un nuovo attore e soprattutto un Batman molto diverso dai suoi predecessori. Prima di tutto scegliendo un attore giovane, potente, innovativo e famoso: Robert Pattinson, un divo delle ragazze e non solo. Il suo percorso poliedrico e dalle mille sfaccettature - partito dal genere teen/blood/horror) e cresciuto sotto l’ala di grandi registi e con film molto impegnativi (solo alcuni esempi: Cosmopolis e Maps to the Stars con David Cronenberg, The Lighthouse di Robert Eggers, Tenet di Nolan) – approda al più cupo e pessimista Batman mai visto.

Se già in precedenza la città di Gotham City era lugubre, buia e piovosa, ora pare di essere ri-catapultati nella Los Angeles di Blade Runner, quindi in un clima metropolitano peggiore dal punto di vista climatico e di luce. Come sempre bande di sbandati che aggrediscono i cittadini, malaffare, criminali di ogni genere e cittadini esausti. Questo Batman è possente ma triste, quasi imbattibile nel corpo a corpo ma malinconico, scuro, torvo. Anzi, corvo! Più simile all’iconico personaggio di James O'Barr che al bello e moderno personaggio fin ad oggi presentato sullo schermo. La sua grande casa di stile nero gotico è più simile al castello diroccato di Crimson Peak che a quello luminoso di Christian Bale, sempre abitata con il fedele Alfred Pennyworth, anche lui totalmente rinnovato, interpretato dal mefistofelico Andy Serkis.

Joker non si vede: è sostituito da un misterioso criminale che si nasconde sotto l’ennesimo costume che serve da maschera perenne. È così enigmatico che si fa chiamare Enigmista (altro noto personaggio dell’horror) interpretato, dietro il trucco (ma anche senza) da Paul Dano. Ritorna in auge la donna scattante e atletica oltre che furba e bella sotto le spoglie di Catwoman, stavolta sulle spalle di una figlia d’arte in cerca di successi futuri, Zoë Kravitz. Tra gli altri personaggi, che ovviamente si ripetono, c’è il più truccato e mascherato di tutti, il Colin Farrell che nessuno riconoscerebbe sotto Oz, il Pinguino. Insomma, i vari e notissimi personaggi ci sono ma l’ambiente è trasformato in un inferno buio, cupo e irrespirabile, dove più che mai serve l’intervento dell’uomo pipistrello per fare giustizia.

Il film non è una origin story e questo era intuibile anche prima. Infatti vede Bruce Wayne vestire già da tempo il mantello di Batman, che vigila sulla città di Gotham City da due anni. In questo periodo il supereroe ha già affrontato diversi criminali, ma è giunto per lui il momento di discendere nelle oscure profondità della città e scontrarsi questa volta con un nemico tanto astuto quanto temibile. Gotham City è in mano alla corruzione, che dilaga tra le più alte cariche della città, dove Batman sembra esser l'unico che cerchi di garantire giustizia. È per questo che Bruce Wayne deve essere cauto e non fidarsi facilmente, ma dalla sua parte ha sempre il fidatissimo Alfred e può contare anche sul tenente James Gordon (Jeffrey Wright). Il vigilante, però, non immagina che il nuovo killer, l'Enigmista, che semina il terrore in città con indovinelli e inganni, conosce la sua identità, tanto da spargere qua e là indizi ed enigmi proprio sulla famiglia Wayne. Indagando su di lui nei bassifondi, Batman si imbatte in una serie di personaggi, come l'affascinante Catwoman, il Pinguino e il boss del crimine Carmine Falcone (John Turturro). Le indagini che condurrà, però, lo porteranno a scoprire qualcosa che ha sempre ignorato sulla sua famiglia e per sconfiggere il male e avere finalmente vendetta, questa volta l'uomo pipistrello dovrà stringere, come si diceva nell’incipit, nuove alleanze.

L’estroso Matt Reeves inizia il film con una soggettiva, con la scarsa definizione derivata da una specie di fuori fuoco, un tremolio dell’inquadratura che dà subito l’idea dello spiare: è chiaro, lo spettatore sta osservando tramite il binocolo di Batman. Noi tutti siamo spettatori di un’immagine mediata delle cose, una condizione che si ripresenterà più volte nel corso del film. Siamo nel suo occhio. Siamo nell’era modernissima delle apparecchiature sofisticate, dello smartphone che coordina ogni cosa (fino ad adesso non si era mai visto un cellulare), ma sempre in un ambiente narrativo politicizzato fino all’osso. Se la trilogia di Christopher Nolan – perdonate i miei continui riferimenti alle opere precedenti, ma non si può fare a meno - cominciava con un’allegoria della paura post 11 settembre, poi continuava con un Joker descritto come un terrorista interno e finiva con un terzo capitolo sinistramente reazionario, in cui Bane sembrava incarnare i pericoli del populismo anti capitalista in stile Occupy, qui si mette in scena un attacco in grande stile alle istituzioni da parte di gente comune che ascolta e accoglie il messaggio di un esaltato chiuso nella sua stanza. Non è, per il semplice motivo che il film è stato scritto prima, ma non è successo recentemente che un importante politico americano abbia sobillato una rivolta contro le istituzioni dello Stato?

Invece, una cosa è certa: è il più moderno, anzi il più post-moderno Batman di sempre e che possa piacere o no è difficile prevederlo, perché è differente dagli altri e spinge forte sul pedale del gotico, che non tutti vorranno apprezzare. E come tanti precedenti, non è breve: ha necessità di farsi spiegare bene, anche perché la criminalità è ben organizzata. Ed ha, cosa di non poco conto, una grande novità: al contrario di tutte le altre versioni e dato che forse è il film che si avvicina più di tutti al fumetto originale, qui il villain Enigmista rivela alla pubblica opinione e all’esterrefatto Bruce Wayne, la scarsa trasparenza morale del tanto amato padre Bruce, lasciandolo di stucco. Una bella botta destabilizzante per il forte giovanotto che portava dentro di sé l’esempio del genitore come maestro di vita.
L’ultima osservazione necessaria è sugli attori, perlomeno i principali: se Zoë Kravitz è bellissima e ha tutte le caratteristiche fisiche da gattina (furiosa) e se Robert Pattinson è sprecato per un ruolo del genere, perché quasi sempre nascosto dalla maschera da pipistrello, chi si mangia davvero la scena è quel mostro di bravura di Paul Dano. Senza la bardatura di pelle da spietato criminale che pone quiz per divertirsi prima di qualsiasi attentato, quando quindi è in cella e senza trucco si svela in pieno come il più pazzo di ogni delinquente in giro per Gotham. Con una risata diabolica che echeggia come quella di Joker. Bravissimo, il migliore in campo.






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