The Big White (2005)
- michemar

- 9 feb 2019
- Tempo di lettura: 3 min
The Big White
Germania/Canada/N.Zelanda/USA 2005, commedia/thriller, 1h40’
Regia: Mark Mylod
Sceneggiatura: Collin Friesen
Fotografia: James Glennon
Montaggio: Julie Monroe
Musiche: Mark Mothersbaugh
Scenografia: Jon Billington
Costumi: Darena Snowe
Robin Williams: Paul Barnell
Giovanni Ribisi: Ted Waters
Holly Hunter: Margaret Barnell
Tim Blake Nelson: Gary
Woody Harrelson: Raymond Barnell
Alison Lohman: Tiffany
W. Earl Brown: Jimbo
TRAMA: L'agente di viaggi Paul Barnell vive in Alaska con la moglie Margaret, affetta dalla sindrome di Tourette. Vorrebbe trasferirsi in un posto caldo, ma non ha soldi. Cerca quindi di entrare in possesso dell'assicurazione del fratello Raymond scomparso nel nulla, ma l'agente assicurativo gli comunica che devono passare almeno 7 anni perché la polizza sia riscuotibile. Quando Paul trova un cadavere in una discarica decide di fingere che sia quello del fratello. Ma non ha messo in conto l'arrivo di due sicari, in cerca di un corpo.
Voto 7

A volte il titolo del film è così efficace che basta leggerlo o pronunciarlo che ci si ritrova catapultati nella storia che ci si accinge a vedere e in seguito basterà ritrovarsi davanti la scritta che ci si ricorda immediatamente dell’atmosfera e della trama. Succede a questo film, tanto è abbagliante il ghiaccio e la neve dell’Alaska, neve dappertutto, neve per le strade, fuori di casa, nei cassonetti, sulle macchine, che tra l’altro non si fermano mai. Mica siamo nelle metropoli italiane!
In questo scenario quasi lunare, ovattato dalla natura, si dipana una storia sghimbescia e stralunata con alcuni personaggi ancora più strampalati e assurdi della storia stessa. Lo spunto è un’agenzia di viaggi mezza fallita il cui titolare, Paul Barnell, deve trovare il sistema per raddrizzare i conti per non dichiarare bancarotta e crede di poter risolvere la situazione con uno strattagemma che a lui sembra geniale, ma che a Ted, il funzionario della società assicurativa che dovrebbe sborsare il pagamento della polizza su cui conta Barnell, puzza tanto di truffa. La vicenda e i personaggi possono ricordare facilmente il mitico Fargo dei Coen, ma non è proprio il caso di parlare di similitudine oltre questi elementi che accostano i due film. Il regista Mark Mylod – che più che altro lavora per la TV - non è nuovo a questi tipi di vicende bizzarre: basti ricordare che gli altri due lungometraggi sono (S)ex list e Ali G, quest’ultimo con Sacha Baron Cohen, quindi in perfetta coerenza con la sua filosofia cinematografica.

Oltre ad essere veramente divertente e continuamente spiazzante, il film è esaltato prima di tutto dalla coppia esplosiva formata da Robin Williams e Holly Hunter i cui duetti sono un vero spettacolo di recitazione, a volte sicuramente sorprendenti anche per lo stesso regista. Essi danno sfogo alla loro ves comica con scene esilaranti piene di mimica e battute surreali. Basterà guardare l’inizio del video per rendersene conto.

A mio parere è un film sottostimato e quindi poco conosciuto, anche perché oltre alla coppia suddetta girano altri personaggi simpatici ben interpretati, a cominciare da un sorprendente Giovanni Ribisi – truccato bianco come tutto lo sfondo scenografico - che qui trova lo spazio per esprimere tutto il suo potenziale brillante e apparentemente demenziale; sì, perché il suo Ted viene preso continuamente in giro dal suo superiore e dal collega più vicino, ma sono gli altri ad essere abbastanza fuori di testa. Ted è l’unico con la mente lucida e a vedere chiaro nella situazione traballante creata ad arte – poca in verità - da Barnell (Williams). Il regista Mylod secondo me è stato bravo nel dirigere l’orchestra, ma credo che il suo maggior pregio sia stato quello di lasciar andare il duo Williams-Hunter libero di esprimere gags piene di gesti ed espressioni a ripetizione. Davvero un film piacevole. E se non conoscete la “sindrome di Tourette”... fareste bene a godervi il film!






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