The Gift – Il dono (2000)
- michemar

- 14 feb 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 20 mag 2023

The Gift – Il dono
USA 2000 thriller 1h52’
Regia: Sam Raimi
Sceneggiatura: Tom Epperson, Billy Bob Thornton
Fotografia: Jamie Anderson
Montaggio: Bob Murawski, Arthur Coburn
Musiche: Christopher Young
Scenografia: Neil Spisak
Costumi: Julie Weiss
Cate Blanchett: Annie Wilson
Keanu Reeves: Donnie Barksdale
Giovanni Ribisi: Buddy Cole
Hilary Swank: Valerie Barksdale
Greg Kinnear: Wayne Collins
Katie Holmes: Jessica King
Michael Jeter: Gerald Weems
Kim Dickens: Linda
Gary Cole: David Duncan
J.K. Simmons: sceriffo Pearl Johnson
Chelcie Ross: Kenneth King
Rosemary Harris: nonna di Annie
TRAMA: Quando Jessica King scompare, tutti gli occhi si rivolgono ad Annie Wilson. Non come sospetto di omicidio, ma come chiaroveggente. Molti abitanti della città vanno da lei per chiedere aiuto e il fidanzato di Jessica, Wayne Collins, si rivolge alla donna per una possibile guida. Lei avverte di non riuscire ad aiutarlo ma ciò non le impedisce di avere costantemente visioni del destino di Jessica.
Voto 6,5

In un paesino della Georgia vive Annie Wilson, donna che vede cose che molte persone non potrebbero mai neanche immaginare: scorci di futuro, spesso legati ad avvenimenti violenti, intuizioni che sfiorano il soprannaturale e altro simile. La donna, vedova con prole, non abusa del proprio “dono”, anzi, con i clienti è paziente e introspettiva come una psicologa e tende a non esagerare. Il suo scopo principale è piuttosto quello di aiutare le persone che si rivolgono a lei nel bisogno morale e non solo. Un brutto giorno però, Annie suggerisce alla polizia dove ritrovare il corpo di una ragazza uccisa e poi indica come presunto assassino il violento Donnie, un giovane che più di una volta ha ridotto male la sua compagna, un’amica della stessa Annie, e che in passato aveva minacciato anche lei. Tutto appare più chiaro, ma in realtà da quel momento la protagonista sprofonda in un incubo senza vie d'uscita.

Sam Raimi, autore dotato per le trame gialle tinte di rosso che a volte spingono più verso il genere pauroso, stavolta invece si trattiene (forse anche troppo) e disegna una storia, scritta da Billy Bob Thornton e Tom Epperson, che è sì un thriller ma anche un mistery, data la presenza della sensitiva, la quale non poche volte dà l’impressione di inquietare anche se stessa, per i poteri di cui è dotata. Il film parte piano poi spinge sull’acceleratore, man mano che la storia affronta la parte più misteriosa e pericolosa per i personaggi.

Il film è un esempio di come un buon regista possa trasformare un’opera di tensione in un thriller anche avvincente. In superficie, dà l’impressione che non ci sia molto di speciale, pare piuttosto un giallo soprannaturale ordinario con tutti gli elementi che ci si aspetta da questo tipo di film: apparizioni spettrali, dramma giudiziario e l’immancabile colpo di scena che non ti aspetti nel finale. Eppure, mentre la sceneggiatura è prevedibile e senza acuti, la regia di Sam Raimi e le interpretazioni dell’ottimo cast sono tutt'altro che questo. Ed infatti, come risultato del contributo dei bravi attori, il film, che in origine avrebbe potuto essere uno di quelli tipici da piattaforma streaming, si è trasformato in qualcosa degno per il grande schermo.

I meriti vengono da una suspense costruita lentamente ma inesorabilmente, con la minaccia della violenza fisica (nella persona di Donnie) che viene presentata in concerto con gli episodi mentali sempre più inquietanti che vive Annie. Ovviamente siamo lontani da opere di ben altro livello come La zona morta, terreno su cui Cronenberg diventa insuperabile, ma c’è quasi costantemente la sensazione da parte dello spettatore che qualcosa di poco piacevole succeda sicuramente.

Nell’apprezzabile cast è, come sempre, Cate Blanchett che emerge, essendo un’attrice adatta a trasmettere le inquietudini e le ansie della vicenda in questo ruolo, ma in genere attrice capace di passare dalla Regina d'Inghilterra a un abitante della Terra di Mezzo di J.R.R. Tolkien, fino a personaggi i più disparati. Dimostra che un ruolo grintoso e poco affascinante come quello di Annie è persino troppo facile per il suo innato talento: è meravigliosa nei panni della sensitiva incerta e torturata, e la sua performance porta in superficie l'umanità del personaggio in un modo che un'attrice meno dotata potrebbe non essere in grado di gestire. Dando uno sguardo agli altri, Giovanni Ribisi dà una bella svolta come personaggio che avrebbe potuto facilmente essere eccessivo e fa bene ad evitare di esagerare; Hilary Swank, reduce dal suo straordinario Oscar in Boys Don't Cry, ha una piccola ma fondamentale parte. Infine, oltre alle buone presenze di Greg Kinnear e Katie Holmes, c'è Keanu Reeves che sorprende con la pura malvagità che irradia: qui, forse perché è così credibile, ci appare davvero come il rappresentante del male. Evidentemente ci vuole un ruolo difficile come questo per far emergere l'attore che normalmente si crogiola nei ruoli che ormai da anni Hollywood gli ha cucito addosso per questioni di facile successo e di incassi.
Buon thriller.






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