The Lincoln Lawyer (2011)
- michemar

- 20 feb 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 28 set

The Lincoln Lawyer
USA 2011 thriller 1h58'
Regia: Brad Furman
Soggetto: Michael Connelly (romanzo)
Sceneggiatura: John Romano
Fotografia: Lukas Ettlin
Montaggio: Jeff McEvoy
Musiche: Cliff Martinez
Scenografia: Charisse Cardenas
Costumi: Erin Benach
Matthew McConaughey: Mick Haller
Marisa Tomei: Maggie McPherson
Ryan Phillippe: Louis Roulet
William H. Macy: Frank Levin
Josh Lucas: Ted Minton
John Leguizamo: Val Valenzuela
Michael Peña: Jesus Martinez
Bob Gunton: Cecil Dobbs
Frances Fisher: Mary Windsor
Bryan Cranston: Lankford
TRAMA: Nonostante non faccia parte di un grande studio legale e il suo ufficio sia la sua auto, l’avvocato Mick Haller sa come muoversi all’interno delle aule di un tribunale. Per questa ragione viene contattato per difendere Louis Roulet, un giovane miliardario di Beverly Hills accusato di stupro e tentato omicidio nei confronti di una prostituta. Louis dichiara sin da subito la propria innocenza ma toccherà a Mick, con l’aiuto dell’investigatore privato Frank Levin, far luce su quanto realmente accaduto, mettendo a repentaglio anche la propria vita.
Voto 6,5

Quando si realizza un film tratto da un romanzo thriller di 400 pagine, peraltro di successo negli USA, il successo o il fallimento della produzione cinematografica spesso si basa più sulla qualità dell'adattamento che su qualsiasi altro singolo fattore. Necessita, insomma, per adattarlo ad una durata ragionevole, ridurlo con intelligenza senza depauperare l’opera di partenza. Le sottotrame devono essere eliminate, le relazioni tra i personaggi semplificate, le sfumature evidenziate ad arte e il ritmo accelerato. In altre parole, le storie complesse non bisogna spezzettarle ma devono essere semplificate per mantenere il pubblico coinvolto.

Matthew McConaughey aveva lavorato molto prima di questo film, ma nessun personaggio lo aveva davvero lanciato nel giro importante: forse questa è stata la prima buona occasione (per esempio ne seguì l’eccellente Killer Joe). Quindi, in una delle sue migliori performance, egli interpreta l'avvocato Mick Haller, che gira per la città in una Lincoln Town Car (targata NTGUILTY, abbreviazione di not guilty, non colpevole) e difende chiunque possa pagare il suo compenso. Quando viene chiamato a battersi in tribunale per il multimilionario Louis Roulet (Ryan Phillippe), accusato di aggressione e tentato stupro, Mick pensa di essere l'avvocato più fortunato del sud della California. Fino a quando i brutti fatti del caso iniziano a emergere grazie agli sforzi diligenti del suo investigatore, Frank Levin (William H. Macy). In realtà, il caso è tutt'altro che semplice e, nonostante le prove convincenti che indicano l'innocenza di Roulet, l'assistente del procuratore distrettuale Ted Minton (Josh Lucas) non lascerà cadere le accuse. Non ci vuole molto perché Mick scopra perché. Il particolare curioso della situazione, però, è che quella procura accusatrice è nelle mani della sua ex moglie, Maggie McPherson, donna che ha sempre disapprovato la scelta delle sue clientele, tutte border line.

Il film inizia come un mistero di whodunit abbastanza tradizionale prima di trasformarsi in un thriller che costringe l’avvocato a riflettere sulla sua etica professionale. Da un certo punto della trama, ma abbastanza presto, si scopre che Roulet è colpevole senza ombra di dubbio e non solo di questo crimine, ma di uno più atroce del passato. Eppure, Mick ha le mani legate, non potendo rivelare la verità a nessuno senza violare la riservatezza del rapporto che esiste eticamente tra avvocato e cliente. Inoltre, deve fare tutto ciò che è nelle sue notevoli capacità per ottenere un verdetto di non colpevolezza. Improvvisamente, egli, che si preoccupava solo di fare soldi, si trova di fronte alla realtà più scomoda immaginabile, per non parlare del rischio personale.

Indubbiamente, pur non essendo il film un capolavoro da ricordare negli anni, le scene del tribunale sono molto interessanti, non solo perché mostrano un brillante avvocato che tratta i testimoni e i giurati come pezzi su una scacchiera, ma anche perché questo è un caso che Mick vorrebbe ardentemente perdere. Particolare di sicuro non frequente. Mentre lotta dietro le quinte per trovare una via d'uscita dalla trappola che Roulet ha teso per lui, continua a esibirsi brillantemente davanti alla corte e al giudice. Il finale è un po' troppo comodo ma, nella migliore tradizione dei thriller di questo tipo, soddisfa abbastanza anche a livello emotivo, fino al punto che si è disposti a perdonare qualsiasi difetto.

Il regista Brad Furman trova il tono e il ritmo giusti per far sì che il film possa trovare gradimento e lo sceneggiatore John Romano fa un lavoro adeguato per ridurre il lungo romanzo in maniera accettabile, tanto da ottenere (dicevano le cronache del tempo) anche l’approvazione dello scrittore. Come i miglior adattamenti cinematografici di casi simili, questo mantiene l'attenzione dello spettatore dall'inizio alla fine.
Buonissimo cast, che vede anche Marisa Tomei.






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