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The Visit (2015)

  • Immagine del redattore: michemar
    michemar
  • 2 apr 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 15 mag 2023


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The Visit

USA 2015 horror 1h34'


Regia: M. Night Shyamalan

Sceneggiatura: M. Night Shyamalan

Fotografia: Maryse Alberti

Montaggio: Luke Franco Ciarrocchi

Scenografia: Naaman Marshall, Scott G. Anderson

Costumi: Amy Westcott


Olivia DeJonge: Rebecca "Becca" Jamison

Ed Oxenbould: Tyler Jamison

Deanna Dunagan: Claire

Peter McRobbie: Mitchell

Kathryn Hahn: Loretta Jamison

Benjamin Kanes: Robert

Celia Keenan-Bolger: Stacey


TRAMA: Tyler e Becca, due adolescenti figli di una madre single, vanno in visita dai nonni materni, che non hanno mai conosciuto e che vivono in una casa di campagna isolata. Non ci vuol molto prima che i due scoprano che qualcosa proprio non quadra nelle vite dei nonni, che li avvertono di non uscire dalla loro stanza dopo le nove e mezza di sera. Un avvertimento che i due ragazzi disattendono presto e che avrebbero fatto meglio a seguire.


Voto 6,5

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Dopo qualche appannamento e qualche film diciamo non proprio riuscito, date anche le forti attese che creano sempre i suoi progetti nuovi, M. Night Shyamalan torna a livelli interessanti mediante un horror minimale, girato a basso budget, che nonostante tutto si rivela un buonissimo film ma soprattutto sorprendendo nel formato e nel progetto, nell’idea originale.

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Infatti, è come un falso documentario, o meglio un falso film amatoriale dell’adolescente Becca, che, narrando una visita resa ai nonni assieme al fratellino Tyler, ci porta nel bel mezzo di un vero incubo. La tensione monta sequenza dopo sequenza, con ottima scelta dei tempi di narrazione e in un crescendo di dubbi e di falsi chiarimenti.

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Le intenzioni iniziali della ragazza erano quelle di girare un film sull’infanzia materna – è difatti la casa dei genitori della madre single - ma quella videocamera che lei utilizza inquadra tanto ma non proprio tutto. Un classico. Per giunta in un luogo isolato come la remota fattoria in Pennsylvania in cui sono stati mandati dalla mamma Loretta.

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L’accorgimento tecnico del regista è l’uso del punto di vista soggettivo, cioè l’obiettivo della macchina di Becca, traducendo la loro visita in una sorta di fiaba nera con altri Hansel e Gretel. Indubbiamente il film è girato benissimo ed è comunque il solito buon Shyamalan che conosciamo, nulla da obiettare, e che stesse tornando ai suoi attesi livelli lo ha dimostrato con il successivo e riuscito Split.



 
 
 

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