Tom à la ferme (2013)
- michemar

- 28 giu 2021
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 24 giu

Tom à la ferme
Francia, Canada 2013 dramma 1h42’
Regia: Xavier Dolan
Sceneggiatura: Xavier Dolan, Michel Marc, Bouchard
Fotografia: André Turpin
Montaggio: Xavier Dolan
Musiche: Gabriel Yared
Scenografia: Colombe Raby
Costumi: Xavier Dolan
Xavier Dolan: Tom
Pierre-Yves Cardinal: Francis
Lise Roy: Agathe
Évelyne Brochu: Sara
Manuel Tadros: barista
Jacques Lavallée: prete
Anne Caron: dottoressa
Caleb Landry Jones: Guillaume
TRAMA: Tom, un giovane dirigente pubblicitario, si reca in campagna per partecipare a un funerale ma scopre che lì nessuno conosce il suo nome o quale sia stato il rapporto con il defunto, che tutti credevano innamorato di una donna. Quando il fratello maggiore del suo amante morto impone a Tom un macabro gioco di ruolo per proteggere sua madre e l'onore della sua famiglia, si sviluppa un rapporto perverso che può essere risolto solo quando verrà fuori la verità con tutte le conseguenze che comporta.
Voto 8

Nel 2013, all’epoca dell’uscita di questo meraviglioso film, era ormai evidente: se un giovane ragazzo che all’età di 20 anni riesce già a realizzare un film come J'ai tué ma mère da regista e attore e poi ha continuato imperterrito a sfornare titoli interessantissimi e ad avere un proprio personale percorso artistico di altissimo livello, trovando – grazie a Dio - sempre i fondi per girare questi film, vuol dire senza dubbio che siamo davanti ad un vero genio del cinema. Qui siamo al suo quarto lungometraggio (e siamo ai suoi 24 anni!) e Xavier Dolan marcia imperterrito lungo la sua via, con la sua idea di cinema passionale, trascinante, coinvolgente, raccontando storie che trovano le fondamenta nella vita personale. Che sia presente in prima persona o meno, anche per interposto attore, egli parla delle sue vicende.

Prima e dopo questo film, si ha continuamente l’impressione di essere, come spettatori, continuamente provocati e trascinati da Dolan in vicende colmate da un amore così grande che non riusciamo a contenerlo, immersi in un tourbillon di emozioni, vibrazioni e situazioni che paiono esplodere da un momento all’altro. Ed invece, tutto rimane inesploso, lasciandoci in una continua inquietudine mai appagata, con la netta sensazione che qualcosa succederà inevitabilmente perché incontenibile. Il protagonista Tom, come in questo film, è sempre un giovanotto alla ricerca di se stesso e della propria vita, attorniato da omofobi che lo maltrattano, trattamento che lui subisce passivamente, non comprendendo il motivo di tale comportamento altrui. A differenza, per esempio, di Pedro Almodóvar, nella sua idea di cinema non troviamo – anche per l’ambiente differente in cui è cresciuto o per mentalità - il mélo o il barocco che hanno addensato le opere del cineasta spagnolo: il cinema di Xavier Dolan è asciutto e senza le donne che dominano la vita quotidiana, semmai sono donne amate ma combattute (vedi appunto l’esordio oppure Mommy). È popolato invece di giovani esuberanti e turbolenti che vogliono vivere liberamente, che cercano la strada con la tipica irrequietezza adolescenziale.

Anche questo suo bellissimo e voglioso di vita Tom è un sano portatore di tracce femminili pur nell’asprezza maschile, che non ha paura di venir fuori dal suo guscio e far venire a galla la verità anche in un contesto così drammatico come il funerale del suo Guillaume, che ha amato sinceramente. Il suo antagonista, a sorpresa e dopo un iniziale incontro non beneaugurante, sarà Francis, il fratello di Guillaume, in un perverso gioco al massacro psicologico, tra repulsione e attrazione, tra respingimento e accoglienza emotiva, come una vendetta e come una protezione verso l’ambiente e la famiglia.

Il cinema di Xavier Dolan è come sempre ammirevole, geniale, lampante: se non lo si apprezza è solo perché ci si è distratti durante la visione. Impossibile resistergli. E date uno sguardo al cast tecnico, per capire bene quanto il giovane cineasta geniale si impadronisca totalmente del mezzo cinematografico e si occupi praticamente di tutto.
Se non è il migliore dei suoi tanti film, ci va vicino.
Riconoscimenti
Mostra del Cinema di Venezia 2013
Premio FIPRESCI a Xavier Dolan






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