Training Day (2001)
- michemar

- 21 mar 2022
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 19 mag 2023

Training Day
USA/Australia 2001 poliziesco 2h2'
Regia: Antoine Fuqua
Sceneggiatura: David Ayer
Fotografia: Mauro Fiore
Montaggio: Conrad Buff IV
Musiche: Mark Mancina
Scenografia: Naomi Shohan
Costumi: Michele Michel
Denzel Washington: Alonzo Harris
Ethan Hawke: Jake Hoyt
Scott Glenn: Roger
Tom Berenger: Stan Gursky
Harris Yulin: Doug Rosselli
Raymond J. Barry: Lou Jacobs
Cliff Curtis: Smiley
Dr. Dre: Pau
Snoop Dogg: Blue
Eva Mendes: Sara
TRAMA: Il sergente Alonzo Harris mette alla prova il collega principiante Jake Hoyt, che ha un giorno, un giorno solo, per dimostrare di cosa è capace. Nel corso di ventiquattro ore, Jack si troverà sempre più coinvolto nella logica ambigua di Alonzo mettendo in gioco la loro carriera e le loro stesse vite per seguire due concezioni opposte di giustizia.
Voto 6,5

Ogni giorno nelle periferie delle metropoli americane si combatte una guerra che coinvolge cittadini, spacciatori di droga e tutori della legge. È una guerra che fa le sue vittime e fra queste il sergente Alonzo Harris, che lavora da tredici anni per la narcotici di Los Angeles con metodi piuttosto discutibili, sempre in bilico fra legalità e corruzione.

Il braccio violento della legge si sposta nei quartieri malfamati dell’East Los Angeles dove le gangs locali hanno accettato perfino malvolentieri la troupe del regista nero Antoine Fuqua, che pone al centro della scena uno dei colored più affermati, un Denzel Washington da antologia. Ovviamente siamo lontani molte miglia dalla frenetica atmosfera creata dal grande William Friedkin e dal tosto Popeye di Gene Hackman: questo poliziotto alto, ingombrante e anche di nero vestito, di nome Alonzo Harris, spadroneggia in quei quartieri con l’aria del boss, adottando quasi gli stessi sistemi delle gangs.

È un veterano dell’ordine pubblico a cui viene affidato il compito di addestrare una giovane recluta che ha la faccia come sempre tra lo spaventato e l’indeciso, ma anche nervosa, di Ethan Hawke: quale palestra migliore di quelle jungle-streets per allenare un pivello? Con sequenze dal ritmo infernale, sarà l’eterna battaglia tra principi etici molto differenti, due mo(n)di di vedere e comportarsi che i due personaggi hanno in mente.

A 38 anni di distanza dalla vittoria di Sidney Poitier, un altro nero arriva finalmente alla statuetta dorata come miglior attore protagonista e tra tante polemiche, perché la comunità degli afroamericani non gradì che egli vincesse proprio con un ruolo di un personaggio negativo, violento e corrotto, quasi come stereotipo del paradigma uomo-nero-personaggio-cattivo. Ma attenzione: lui è il primo afroamericano a vincere due Oscar (l’altro è come non protagonista in Glory – Uomini di gloria), come anche il primo a vincerlo diretto da un altro afroamericano, con un personaggio di cui ha voluto scrivere ritocchi e cambiare la sorte, modificando il copione originale perché voleva che il suo Harris affrontasse la resa dei conti.


Di certo la collaborazione tra Antoine Fuqua e Denzel Washington (che negli anni precedenti si era costruito una solida carriera ed era diventato un big con i granfi film di Spike Lee) fu una scintilla per futuri e fortunati appuntamenti, tutti diventati block-buster graditi al pubblico di ogni parte del globo.

2002 - Premio Oscar
Miglior attore protagonista a Denzel Washington
Candidatura miglior attore non protagonista a Ethan Hawke
2002 - Golden Globe
Candidatura miglior attore in un film drammatico a Denzel Washington






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